L’assenza della presidente Maria Teresa Bassa Poropat (nella foto d'archivio a sin. sembra dire "mamma mia che brutta figura! è proprio meglio che torno a casa!" e di una consigliera di Rifondazione Comunista hanno fatto salare il numero legale e reso vana la seduta del consiglio provinciale che oggi avrebbe dovuto approvare il nuovo regolamento per il suo funzionamento e la delibera sull’avio della liquidazione della Fiera.
Dopo aver forzato ed imposto tempi ridottissimi per la presentazione degli emendamenti e contingentato quelli per la discussione il centro sinistra si è proposto di approvare un regolamento “su misura” senza alcun reale confronto con le opposizioni.
Oggi però questa sinistra, dalla tracotante arroganza politica, si è incartata nelle regole che si è data evidenziando uno scollamento interno che, vuoi la consapevolezza della fine del mandato elettorale e l’incertezza sul suo futuro da qua a pochi mesi ha fatto si che perdesse ogni freno inibitore in merito ad un minimo rispetto delle regole democratiche e della correttezza istituzionale che quando non è normata è prassi nel confronto politico.
Ma si sa che il diavolo fa le pentole non i coperchi…
Tronfio e sprezzante nei confronti dell’opposizione il centrosinistra ha convocato riunioni di consiglio provinciale mattina e pomeriggio non concordando il calendario con le opposizioni e certo di essere autosufficiente ha bocciato tutti gli emendamenti espellendo addirittura un consigliere di opposizione pur di non accettare il confronto.
Il presidente del consiglio Boris Pangher infatti, consapevole che la maggioranza non aveva i numeri, prima di fare l’appello ha tergiversato per oltre una ventina di minuti ma dopo le nostre proteste e aver fatto fare l’appello ha dovuto prendere atto che i numeri non c’erano e quindi, dopo una sospensione di dieci minuti a par regolamento e un nuovo appello, ha dichiarato sciolta la seduta per mancanza del numero legale che non spetta certo al centro destra garantire in queste condizioni.
Quindi seduta chiusa e voto finale sul regolamento rinviato, assieme a quello urgente sull’avvio della liquidazione di Fiera Trieste S.p.A. per il puntiglio di dimostrare di poter fare quello che vogliono.
Probabilmente hanno confuso l’orgia di votazioni necessarie all’approvazione del regolamento con la democrazia, che significa anche confronto dialettico e partecipazione, non sedute di consiglio in videoconferenza (magari da casa?) come previsto dal nuovo Regolamento.
Claudio Grizon
Capogruppo Forza Italia - PDL
Marco Vascotto
Capogruppo Alleanza Nazionale – PDL
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