venerdì 31 gennaio 2014

SUL TAGLIO DELLE PROVINCIE IN FVG HA VINTO IL POPULISMO LA TRACOTANZA E LA DEBOLEZZA DELLA POLITICA

Grizon (Direttivo Nazionale UPI): non si taglia con una legge la storia e l’identità di un territorio 

“Come sull'Italicum ieri in Fvg ha trionfato la demagogia, una politica tracotante ed incompetente e quella campagna mediatica da anni alimentata ad arte da personaggi d'ogni foggia che ha preso in giro gli elettori tagliando un Ente d'area vasta ben presente in tuta Europa ancora con maggiori competenze”
Claudio Grizon, componente del Direttivo nazionale UPI nonché capo gruppo del Pdl in Provincia di Trieste, commenta così il voto del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia che ieri ha approvato la legge con cui vengono tagliate le Province dallo statuto speciale. Ora la palla passa al parlamento che dovrà approvarla in doppia lettura. Ci vorrà almeno un anno. 
“Si consolida con questa prospettiva – ha sottolineato il consigliere Grizon - un centralismo regionale che preoccupa e che alimenterà il caos istituzionale, compromettendo i servizi che debbono essere comunque resi ai cittadini”. “Non si può tagliare la storia e l’identità di un territorio dove proprio le provincie di Trieste e Gorizia hanno assicurato la specialità alla regione”.
“Si taglia l'anello debole delle istituzioni – ha aggiunto Grizon - dove ci sono meno posti e soldi da spartire mantenendo inalterato il sottobosco di enti, consorzi e società varie che, checché ne dicano i consiglieri regionali e la Serracchiani implementano assieme alla Regione i veri e documentati costi della politica e della cattiva amministrazione”.
“Un provvedimento vergognoso – ricorda il capo gruppo del Pdl - che non tiene conto del parere della gente, delle Provincie, del territorio e dei dati reali che hanno confermato che le Provincie del Fvg sono enti virtuosi, poco costosi e con grandi potenzialità”. “Se riorganizzare e riformare – prosegue Grizon - si doveva, e su questo concordiamo, si doveva cominciare dalla Regione che è ormai malata di una bulimia a cui nessuno ora potrà porre un argine”.
“Purtroppo – conclude il componente del direttivo UPI - questo è il prezzo che i cittadini ed il territorio pagano alla Serracchiani che, avendo promesso senza se e senza ma il taglio delle Provincie in campagna elettorale, non intende perdere la faccia proprio ora che siede alla coorte di Renzi da dove potrà puntare ad un incarico di governo”. 


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