venerdì 23 ottobre 2015

“FUORI DALL'UNIONE NAZIONALE DELLE PROVINCE, ABBIAMO ORMAI PERCORSI DIVERSI: RISPARMI PER 9 MILA EURO”

“La Provincia di Trieste dal 1 gennaio 2106 uscirà dall’Unione Nazionale delle Provincie”.
Ne da notizia Claudio Grizon, capo gruppo del Pdl a Palazzo Galatti, che assieme al vice Massimo Romita ha presentato una mozione che impegnava la presidente Maria Tersa Bassa Poropat “a comunicare, nei tempi utili”, ovvero entro fine ottobre, “al presidente dell’Unione delle Provincie Italiane il recesso della Provincia di Trieste da codesta Associazione”. La proposta infatti è stata fatta propria ieri dalla stessa presidente della Provincia nel corso della seduta del consiglio.
“Dopo la mancata partecipazione delle Province del FVG all’Assemblea generale straordinaria dell’UPI dello scorso 15 maggio – ricorda Grizon - in quanto il processo di riordino istituzionale avviato in questa regione pone ormai le Province in una condizione ed in una prospettiva del tutto diversa rispetto al resto d’Italia questo è stata la logica conseguenza”.
“Uscendo dall’UPI nazionale – ricordano i due esponenti del centro destra - potremo risparmiare oltretutto i 9 mila euro della quota di adesione”.
“La riforma imposta dalla governatrice Debora Serracchiani e dall’assessore Paolo Panontin – commenta Grizon - fra poco più di un anno svuoterà le nostre Province di gran parte delle proprie funzioni, come già avvenuto con quelle sul “lavoro”, ponendo le basi per una loro definitivo “superamento”.
“Tutto ciò – aggiunge Grizon - nel contesto di una preoccupante situazione di conflitto senza precedenti tra comunità, Comuni e territori scaturite dall’imposizione delle Unioni Territoriali Intercomunali largamente osteggiate e motivo di contenzioni senza fine”. 
Nel testo della mozione Grizon e Romita proponevano inoltre una riduzione del 30% delle quote sociali legate alla partecipazione delle quattro Provincie regionali all’Unione delle Province del FVG.
Il tema è stato stralciato su richiesta della presidente Bassa Poropat dopo il suo impegno a proporre, in qualità di presidente di turno della stessa Unione, un bilancio di previsione 2016 caratterizzato da una riduzione delle quote sociali (attualmente attestate a 63 mila euro per la Provincia di Trieste) seppur ancora da quantificare. 

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