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mercoledì 5 agosto 2009

IL CIVICO MARIUCCI ALLA CORTE DI PACOR

E alla fine dopo un lungo peregrinare nella politica provinciale il giovane e indomito Andrea Mariucci si accasò alla corte repubblicana del pacioso e mite Sergio Pacor, stimato professionista ed esperto politico di lungo corso.
Tanto tentennò, tanto temporeggiò, tanto indeciso fù, quanto repentina è stata la sua adesione ai Repubblicani di Pacor e del Pdl.
Quando venne eletto per i Cittadini in Provincia e in Comune a Muggia, sorprendendo e dando forse fastidio a molti dei suoi, per lui non c'era più posto pur avendo il merito di aver costituito i Cittadini a Muggia. In giunta a Muggia la Poropat si spese per la "velina" e "superdotata" Roberta Tarlao mentre in Provincia il rapporto della Presidente è stato a senso unico con la De Francesco, la Barduzzi (oggi con Zollia) e Tommasini. Tutto il resto non contava e non conta nulla nella mentalità degli ex illyani.
Mariucci invece era ed è un ragazzo di Provincia, mite, entusiasta, con una voglia di fare e di rompere gli schemi della politica. All'inizio i consigli e l'amicizia del comune amico on.Roberto Damiani lo frenarono, poi sentitosi libero cercò in Dipietro un punto di riferimento, forse più per la sua caratteristica di politico anticonformista "contro" che per la sua collocazione politica. Mariucci non è un uomo di sinistra: ama il centro e le sue variabili istituzionali e politiche. Oggi quindi l'approdo al Pdl nell'ambito di una formazione politica che ha alle spalle un grande storia. Faccio a lui i miei auguri di benvenuto e di buon lavoro, nell'auspicio che Andrea trovi qui la sua dimensione e lo spazio per dare finalmente sostanza alle sue idee.

MARIUCCI CAMBIA CASACCA

Il Pri anche in Provincia
L’ex Cittadini e dipietrista abbandona il centrosinistra
An: la maggioranza traballa

Andrea Mariucci diventa repubblicano.
Il consigliere provinciale di palazzo Galatti, eletto con i Cittadini ma da tempo passato al gruppo misto, ha aderito al partito dell’Edera. Un battesimo ufficializzato ieri mattina dallo stesso Mariucci alla presenza del segretario provinciale del Pri, Sergio Pacor, che ricopre il ruolo di presidente del Consiglio comunale di Trieste. La presenza del Pri dunque si allarga nell’assemblea di Palazzo Galatti e anche nel Consiglio comunale di Muggia in cui Mariucci è stato eletto sempre sotto il simbolo dei Cittadini.

Dopo otto anni di attività politica e quattro campagne elettorali – spiega il neorepubblicano – ho trovato la mia collocazione ideale, nelle file del Pri, partito all’interno del quale potrò operare in piena autonomia, senza posizioni preconcette». L’adesione al Pri cambia in parte gli scenari politici all’interno della Provincia e del Comune di Muggia. Il Pri appoggia il centrodestra, quindi Mariucci passa armi e bagagli all’opposizione. «È stata una scelta difficile, ma il mio passaggio nelle file dell’opposizione, sia a palazzo Galatti che in Municipio a Muggia, sono dovute a importanti ragioni di sostanza politica», dice l’esponente repubblicano.

Il percorso pubblico di Mariucci è piuttosto complesso: nato politicamente nelle file della Lista per Muggia, è stato poi fra i fondatori del gruppo “Cittadini per Muggia”, entrambe formazioni vicine al centrosinistra. Dai “Cittadini” diede le dimissioni subito dopo l’elezione, continuando a votare in alcuni casi con la maggioranza, in altri con l’opposizione, spesso uscendo dall’aula senza esprimersi. Nel 2008 è stato iscritto all’Italia dei Valori, formazione dalla quale è presto uscito, fra le polemiche.

Ieri l’ultimo cambio di casacca avallato da Sergio Pacor: «È un’adesione importante perché il Pri così sara presente anche dove non c’era. In Consiglio comunale a Trieste - spiega il segretario provinciale dell’Edera - sono da solo e ricopro l’incarico di presidente dell’assemblea». Un ruolo superpartes che, molto spesso, non consente a Pacor di avere un ruolo politico attivo.

L’adesione di Mariucci al Pri non è rimasta inosservata. «Apprendiamo con poco stupore la decisione del collega Andrea Mariucci, vista la sua sempre più visibile insofferenza nei confronti della giunta – hanno commentato Marco Vascotto e Arturo Governa, capogruppo e consigliere di An a palazzo Galatti - L’abbandono di Mariucci è l’ennesimo segnale di una delusione che serpeggia nel centro sinistra provinciale, e toglie un pezzo alla già traballante maggioranza». E aggiungono: «Ben venga dunque questo ravvedimento politico, seppur tardivo, che conforta le tesi e il lavoro fin qui svolto dall’opposizione. Da segnali grandi o piccoli come questo - sottolineano - non possiamo che rafforzare le nostre motivazioni nel continuare a condurre la nostra trasparente e convinta azione amministrativa alternativa a quella condotta dal centrosinistra». (u. s.)