sabato 24 gennaio 2009

UN CENTRO SOCIALE AL POSTO DELLO STORICO BAR MUNICIPIO

Da pochi giorni sono iniziati i lavori per la demolizione dello storico “Bar Municipio”. Una decisione presa dall’attuale amministrazione che priverà Muggia di un punto d’incontro storico per la cittadinanza per realizzare una “emeroteca” (collezione di giornali e riviste) della quale i cittadini di Muggia crediamo non ne avessero nessuna necessità, anche perché, da tempo, esistono nella nostra cittadina luoghi ben attrezzati e utilizzati per tale iniziativa.


Ciò porta ad alcune riflessioni. L’attuale amministrazione di sinistra non ha voluto tener conto minimamente delle richieste di più di duecento cittadini che tramite una petizione popolare avevano chiesto la riapertura dello storico bar, senza dimenticare gli altri cittadini che, pur non avendo aderito a tale petizione, chiedono il ripristino immediato di quel luogo di incontro, di aggregazione e di prestigio per tutta la collettività.


Come è possibile che gli attuali amministratori non si siano accorti che con la chiusura di quel bar Piazza Marconi ha assunto un aspetto triste se non privo di “vita”? Come non si sono accorti che non abbiamo più un luogo adeguato ad accogliere degnamente un qualsiasi ospite o nel quale organizzare, all’occorrenza, una cerimonia degna ditale nome?


Ma come é possibile che, quasi per capriccio, si voglia distruggere quanto realizzato dalle precedenti amministrazioni senza una motivazione logica o una effettiva utilità?


O l’attuale amministrazione ha avvertito la necessità di creare a Muggia un centro sociale tipo “Leoncavallo”? E per giunta nel luogo più prestigioso.


Nella nostra cittadina sono da tempo funzionanti una Biblioteca, una Sala d’arte, un Museo d’Arte Moderna, un Museo Archeologico, spesso non frequentati, già più che sufficienti per ospitare nuove iniziative e in grado di assorbire il grande flusso di visitatori che l’attuale Amministrazione “immagina” di avere per le iniziative culturali future.


Altro aspetto interessante ed oscuro è quello economico-finanziario per la realizzazione di tale “scempio”. Sarebbe opportuno conoscere il costo previsto per tale trasformazione e la relativa fonte di finanziamento. Non va dimenticato inoltre che tale scelta priva il Comune di un introito certo e duraturo.


Le promesse fatte in campagna elettorale, che prevedevano il coinvolgimento dei cittadini nei progetti più importanti, così come i principi perseguiti con Agenda 21, in questa vicenda, come in altre, non sono state mantenute o sono già diventati carta straccia.


Tutto ciò conferma il detto, che potrebbe essere il motto dell’attuale Amministrazione: “passato lo punto, gabbato lo Santo”.


Il Coordinamento di Forza Italia di Muggia

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