sabato 22 settembre 2012

MUGGIA, MOZIONE DI SFIDUCIA PDL CONTRO L'ASSESSORE KOSIC

Da Il Piccolo di sabato 22 settembre 2012

Muggia, mozione di sfiducia Pdl contro l’assessore Kosic
Dopo l’episodio contro gli esponenti de La Destra alla mostra “Yoko Lennon Tito” 
Il sindaco Nesladek: «Nessun atto di violenza». E minaccia controquerele

di Riccardo Tosques

MUGGIA - Il sindaco Nerio Nesladek deve revocare l'incarico all'assessore comunale di Muggia Giorgio Kosic. Questa la richiesta formulata ufficialmente da tutti e sei i consiglieri comunali del Pdl. Motivazione? Il comportamento di Kosic durante i fatti occorsi il 14 settembre scorso nella sala comunale d'arte “Negrisin” durante l'inaugurazione della mostra “Yoko Lennon Tito - un'azione concettuale”. 
Con un documento sottoscritto all'unanimità Daniele Mosetti primo firmatario), Paolo Prodan, Claudio Grizon, Christian Gretti, Nicola Delconte e Dario Grison hanno voluto dare un seguito politico all'episodio accaduto all'apertura della rassegna pacifista muggesana che vede per protagonisti il terzetto formato da Yoko Ono, John Lennon e Josip Broz Tito. 
I fatti sono noti: all'interno della sala “Negrisin” tre militanti de La Destra hanno inscenato una protesta per la celebrazione artistica del maresciallo jugoslavo Tito con la distribuzione e il lancio in aria di alcuni volantini. Un gesto che ha visto la reazione da parte dell'assessore comunale Kosic, comunista indipendente, eletto nelle file della Federazione della Sinistra, il quale ha strappato di mano i volantini ad uno dei militanti, ancora minorenne. Il segretario provinciale de La Destra, Felice Sorrentino, presente al momento del ritiro del materiale propagandistico, cinque giorni dopo l'accaduto, ha depositato al Commissariato di Polizia di Muggia un atto di querela per danneggiamento e violenza privata nei confronti di Kosic. 
Ieri l'ennesimo tassello in questa vicenda dai forti sapori ideologici: una mozione di biasimo e sfiducia avanzata dal Pdl nei confronti dell’assessore della Fds con conseguente richiesta di dimissioni. «L'esempio ai giovani deve essere dato in primis con i fatti e meglio avrebbe fatto Kosic a permettere la manifestazione di dissenso spiegando successivamente e tranquillamente agli autori le proprie motivazioni, per quanto capiamo bene inconsistenti, dell'organizzazione di tale evento», spiegano i pidiellini. 
Nel chiedere al sindaco Nesladek di “revocare all’assessore Giorgio Kosic l’incarico di assessore del Comune di Muggia”, i sei del Pdl si riservano di “proporre all’amministrazione di costituirsi come parte civile nell’eventuale procedimento che il querelante dovesse avanzare nei confronti dell’assessore che, in un momento di rappresentanza istituzionale, con le sue azioni ha leso l’immagine dell’Ente”
Parole dure dunque. A cui è seguita un altrettanto dura replica da parte dell'amministrazione Nesladek. «Contestualmente allo svolgersi dell’inaugurazione della mostra, alcune persone presenti in sala si sono fatte strada tra i partecipanti agitandosi in modo apparentemente non pacifico, non solo disturbando il vernissage ma rovinando una cerimonia ufficiale alla presenza di esponenti illustri di varie realtà», la versione del Comune. 
Nel fare questo «tali soggetti si sono diretti bruscamente e urlando verso un gruppo di persone nel quale si trovavano diversi illustri partecipanti. L’azione dell’assessore Kosic è stata quindi opportunamente finalizzata alla prevenzione di possibili problemi in sede istituzionale». 
Da qui la difesa e la contro accusa: «Non vi è stata violenza, come svariati testimoni sono pronti a confermare. Tale finalità è testimoniata altresì dal fatto che le attività di tali persone all’esterno della sala non sono state impedite in alcun modo. Alla luce dei fatti, ritenendo siano stati danneggiati il diritto di comunicazione pacifica e l'immagine del Comune, l'Amministrazione sta valutando di avviare le opportune azioni legali». E dunque la richiesta di dimissioni di Kosic formulata da parte dei consiglieri del Pdl? Il sindaco non ha dubbi: «La richiesta dei consiglieri, che tra l’altro non erano presenti malgrado invitati, appare irricevibile».

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