domenica 16 settembre 2012

UNA LEGGE SPECIALE PER TRIESTE NON PASSEREBBE MAI, A ROMA DOBBIAMO DIFENDERE L’AUTONOMIA E LA SPECIALITA’ REGIONALE

Grizon (Pdl): questo Governo una “carta di credito prepagata” per Trieste non ce la darebbe mai, con 150 tavoli di crisi chissà quanti parlamentari ne chiederebbero una per la propria provincia 

“Per garantire un futuro a Trieste e alla regione a Roma dobbiamo difendere con i denti innanzitutto la nostra autonomia ed in particolare quelle conseguenti risorse, risultato della negoziazione con i governi, che hanno consentito alla nostra Regione di divenire modello nazionale nella sanità, nella protezione civile, nelle infrastrutture e nell’avvio della terza corsia, e nella riduzione dell’indebitamento e della spesa pubblica”. 
E’ questo il commento del capo gruppo del PDL in Provincia di Trieste Claudio Grizon rispetto alla non partecipazione al voto del suo gruppo in merito alla proposta del consigliere Francesco Cervesi di Un’altra Trieste di chiedere al governo una “legge speciale” per Trieste con cui sanare tutti i problemi del territorio. 
“Mi dispiace che l’amico Francesco Cervesi – commenta Grizon in una nota – solitamente concreto e preciso - sia caduto nella facile demagogia che di consueto si possono concedere partiti e movimenti politici che non hanno cultura e responsabilità di governo”. 
Ma ve lo immaginate il governo Monti – aggiunge Grizon – accogliere e far sua (magari con voto di fiducia) in uno dei suoi decreti legge la proposta di Un’altra Trieste per sbrogliare i problemi della città e finanziare la sua economia?” 
Il governo – ricorda Grizon - è impegnato in circa 150 tavoli di crisi istituiti presso il Ministero dello Sviluppo Economico che coinvolgono 180 mila lavoratori: per quale motivo Trieste in questo contesto dovrebbe avere una legge speciale? Quanti parlamentari ne richiederebbero una per la loro provincia in cambio del voto favorevole su quella per Trieste?” 
“Inoltre per la Ferriera – rileva il capo gruppo del PDL – il tavolo anticrisi è già operativo con Regione, Comune e Provincia ed il governo è stato allertato”. 
“Certo sarebbe bello – prosegue Grizon - che il parlamento ci regali una “carta di credito prepagata” per risolvere i problemi della portualità, la riconversione della Ferriera, la benzina agevolata e magari l’edilizia scolastica, ma credo che il contesto non ci possa più offrire questo obiettivo”. 
“Per quanto attiene l’istituzione dell’area Metropolitana per Trieste – spiega Grizon - quale soluzione per eliminare la burocrazia e per dare una risposta alla riforma delle Province, credo che Un’altra Trieste sia fuori tema: il governo ha già fissato a livello nazionale le nuove aree metropolitane, mentre la nostra Regione, che intende utilizzare appieno le prerogative che le derivano dalla sua specialità, se vi sarà una volontà politica in tal senso potrà legiferare autonomamente prevedendola”. 
Mi sorprende che Un’altra Trieste – conclude Grizon - faccia sua questa proposta tanto cara al presidente leghista della Provincia di Udine Fontanini e a buona parte della Lega Nord friulana ma invisa a quella di Trieste (con cui ha un patto politico), e che per altro è sempre stata avversata da maggioranze trasversali in tutti i Comuni minori che dovrebbero per forza indire dei referendum per avallarne l’istituzione”.

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