“I triestini, i goriziani e quanti risiedono nelle aree del vecchio Accordo di Udine, che regolamentava il traffico delle persone e dei trasporti terrestri e marittimi fra le aree limitrofe siano esentati dal pagamento del bollino per le autostrade, limitatamente alla mobilità interna ai soli territori sloveni”.
Lo propone con una interpellanza e una mozione urgenti in consiglio provinciale Claudio Grizon, capo gruppo di Forza Italia a Palazzo Galatti.
Nei documenti il capogruppo Grizon ricorda che la legge 5 marzo 1985, n.129, che ratificava ed attuava l'accordo tra l’Italia e Jugoslavia, firmato a Udine il 15 maggio 1982, evidenziava che per le due Repubbliche “le relazioni di buon vicinato e di cooperazione a parità di diritti fra gli Stati ed i loro popoli corrispondano agli interessi di entrambi gli Stati, sia nella loro totalità che nelle zone di frontiera, nel desiderio di sviluppare, favorire ed ampliare la fruttuosa cooperazione in materia economica, culturale, sportiva ed in altri settori di interesse comune, e nello spirito dell'Accordo tra i due Paesi firmato ad Osimo il 10 novembre 1975”.
“Questo ragionamento – prosegue Grizon nella mozione - assume oggi ancor maggior validità dopo che la Slovenia è entrata ufficialmente a far parte dell’Unione Europea e che i confini dalla fine dello scorso dicembre non esistono più”.
“Non è possibile – commenta il forzista - che il traffico transfrontaliero legato a ragioni di lavoro, ricreative o conseguente alle relazioni parentali tra i residenti in Italia e in Slovenia e Croazia sia condizionato da una tassa già criticata e all’esame delle autorità europee, che oltretutto non prevede una gradualità legata a periodi più brevi ai sei mesi”.
“E poi non vorremmo – conclude Grizon – che le tensioni tra Slovenia e Croazia vadano a pesare anche con questa tassa sui residenti nell’area confinaria. Sono note e comprensibili, infatti, le lamentele della Slovenia costretta a sopportare un traffico turistico internazionale diretto in Croazia nel periodo estivo senza alcun ritorno, ma i triestini, i goriziani ed i friulani delle aree del vecchio Accordo di Udine non dovrebbero pagarne le conseguenze”.
“Auspico che la Provincia ed i Comuni minori – propone infine Grizon - si attivino con il sostegno della Regione nei confronti del ministro degli esteri Franco Frattini affinché la questione si risolva nell’ambito dei rapporti bilaterali italo-sloveni”.
Trieste, 23 giugno 2008
Lo propone con una interpellanza e una mozione urgenti in consiglio provinciale Claudio Grizon, capo gruppo di Forza Italia a Palazzo Galatti.
Nei documenti il capogruppo Grizon ricorda che la legge 5 marzo 1985, n.129, che ratificava ed attuava l'accordo tra l’Italia e Jugoslavia, firmato a Udine il 15 maggio 1982, evidenziava che per le due Repubbliche “le relazioni di buon vicinato e di cooperazione a parità di diritti fra gli Stati ed i loro popoli corrispondano agli interessi di entrambi gli Stati, sia nella loro totalità che nelle zone di frontiera, nel desiderio di sviluppare, favorire ed ampliare la fruttuosa cooperazione in materia economica, culturale, sportiva ed in altri settori di interesse comune, e nello spirito dell'Accordo tra i due Paesi firmato ad Osimo il 10 novembre 1975”.
“Questo ragionamento – prosegue Grizon nella mozione - assume oggi ancor maggior validità dopo che la Slovenia è entrata ufficialmente a far parte dell’Unione Europea e che i confini dalla fine dello scorso dicembre non esistono più”.
“Non è possibile – commenta il forzista - che il traffico transfrontaliero legato a ragioni di lavoro, ricreative o conseguente alle relazioni parentali tra i residenti in Italia e in Slovenia e Croazia sia condizionato da una tassa già criticata e all’esame delle autorità europee, che oltretutto non prevede una gradualità legata a periodi più brevi ai sei mesi”.
“E poi non vorremmo – conclude Grizon – che le tensioni tra Slovenia e Croazia vadano a pesare anche con questa tassa sui residenti nell’area confinaria. Sono note e comprensibili, infatti, le lamentele della Slovenia costretta a sopportare un traffico turistico internazionale diretto in Croazia nel periodo estivo senza alcun ritorno, ma i triestini, i goriziani ed i friulani delle aree del vecchio Accordo di Udine non dovrebbero pagarne le conseguenze”.
“Auspico che la Provincia ed i Comuni minori – propone infine Grizon - si attivino con il sostegno della Regione nei confronti del ministro degli esteri Franco Frattini affinché la questione si risolva nell’ambito dei rapporti bilaterali italo-sloveni”.
Trieste, 23 giugno 2008
Nessun commento:
Posta un commento