giovedì 13 novembre 2008

TRIESTE SALVI IL FESTIVAL DELL'OPERETTA

Trieste salvi il Festival dell’Operetta!

Se venissero confermati i tagli al Fondo unico per lo spettacolo e quindi i trasferimenti al Teatro Verdi non si pensi di recuperare risorse tagliando la programmazione per il 40°Festival dell’Operetta del 2009!

So bene che non è questo il pensiero del Sovrintendente Giorgio Zanfagnin, che crede nel Festival e molto ha fatto per rendere attiva la sua gestione, ma c’è il rischio che si privilegino la stagione lirica e quella sinfonica.

Sono queste infatti che, complici gestioni condizionate da direttori famosi, cachet fuori controllo, allestimenti costosissimi e da una rigidità dettata dalle forze sindacali, hanno determinato il passivo ereditato da Zanfagnin che sembra costi al Teatro ogni anno un milione di euro di interessi passivi.

D’altra parte questo era l’andazzo in tutta Italia. L’inizio di questa disfatta, del disimpegno dello Stato sui Teatri lirici, è iniziato con l’approvazione della legge Veltroni che ha istituito le Fondazioni liriche, mai decollate veramente.

La storia del Teatro Verdi è la storia della vita culturale triestina e regionale. Di recente si è pensato che anche Udine potesse avere un teatro di produzione, analogamente a una sua Università e una sua “area di ricerca” e una orchestra regionale che chiudesse la querelle tra le orchestre private udinesi.

Non è più il tempo per moltiplicare le realtà culturali musicali con la logica del campanile. Non si tratta di spendere di più, forse si tratta solo di spendere meglio.

Prima o poi, a mio avviso, si applicherà il federalismo anche alle politiche e alle risorse statali per i teatri e lo spettacolo trasferendole alle Regioni dove queste, secondo criteri diversificati in base al tessuto sociale ed economico dei territori faranno le scelte necessarie.

Anche per questa ragione, quindi, Trieste deve tenere alta la guardia sulle sue istituzioni culturali, ed in particolare sul Festival dell’Operetta che costituisce il suo più prezioso biglietto da visita in Italia e nel mondo, tutelandone la storia e le tradizione perché in Regione, a prescindere da quale coalizione governi, Trieste e la Venezia Giulia sono destinate sempre a soccombere alla coesione e alla forza dei numeri che caratterizza il popolo friulano.

Trieste, 12 novembre 2008

Claudio Grizon
Presidente dell'Associazione Internazionale

dell'Operetta - Friuli Venezia Giulia

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