Con la Slovenia in Europa tutela costosa e anacronistica
“Una decina all’inizio e poi 2 o 3 all’anno”. “E’ stata questa la risposta degli uffici comunali – annuncia
“Quindi – continua Grizon – visto che neanche i 99 elettori che hanno eletto l’unico consigliere espresso dalla comunità slovena hanno ritenuto di richiedere al Comune il documento d’identità bilingue, mette in evidenza che la questione non è neanche di principio ma tutta politica”.
“Pertanto quanto dicevo a proposito della segnaletica stradale bilingue – ricorda Grizon – è vero ed anche confermato dai numeri: quelle previste dalla legge di tutela sono spese imposte e non prioritarie per ragioni politiche. Le priorità del Comune dovrebbero essere altre”.
“Il fatto è – spiega ancora Grizon – che la tutela della minoranza slovena anche a Muggia non si limiterà nella posa di tabelle stradali, che segneranno il territorio come si trattasse di riserve indiane, ma prevederà anche la traduzione di documenti, la traduzione simultanea dei lavori del consiglio comunale e l’assunzione di personale bilingue idoneo”.
“E’ vero, come dice il sindaco, che i cittadini sono più avanti su queste cose – commenta ancora Grizon – ma più avanti rispetto a lui, talmente avanti che ritengono che con la Slovenia nell’Unione Europea ed un confine dietro alle spalle che non esiste più, la sua tutela di qualche decina di cittadini che si rifanno alla comunità slovena sembra davvero inutile, anacronistica e perlopiù un costo che la pubblica amministrazione potrebbe davvero evitare”.
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