REAZIONI AL CASO MARIUCCI
MUGGIA «Commemoriamo oggi la morte del programma elettorale di Nesladek». Toni dal sapore vagamente funereo quelli addottati dai consiglieri di Alleanza nazionale Paolo Prodan e Christian Gretti per commentare la «cacciata dalla maggioranza» del consigliere Andrea Mariucci avvenuta durante l'ultima seduta del consiglio comunale. Un evento atteso da tempo ma che ha suscitato una notevole reazione, soprattutto nel centrodestra, area politica nella quale Mariucci, attualmente approdato al gruppo consiliare di Insieme per Muggia dopo essersi iscritto al Partito repubblicano italiano, ha deciso di collocarsi dopo la fine del suo rapporto con la maggioranza di centrosinistra.
Una «cacciata» quella di Mariucci – recita un documento firmato a quattro mani da Prodan e Gretti – «avvenuta ad opera del sindaco mediante l'irrituale procedura delle comunicazioni al consiglio, prima che lo stesso potesse fare le sue dichiarazioni», che «segna la fine del progetto politico della sinistra muggesana».
Dopo la decisione da parte di Mariucci di abbandonare i banchi del centosinistra, la maggioranza retta da Nesladek – come ha ricordato lo stesso sindaco – continua ad avere i numeri per governare Muggia. Una situazione considerata invece estramemente precaria da Prodan e Gretti: «Solamente per effetto di norme di legge che assegnano un premio di maggioranza a chi vince le elezioni, e che permettono all'attuale coalizione di sinistra di mantenere un numero di seggi maggiore, il sindaco può ancora continuare nel suo intento, a dire il vero mal riuscito, di governare la città».
I due esponenti del centrodestra si chiedono poi come «la sinistra muggesana, dopo aver rabberciato i bilanci con continue variazioni, indicanti scarsissima programmazione, e dopo aver rammendato alla meno peggio la giunta, con cambi e sostituzioni, possa perdere ora un pezzo dei suoi ingranaggi (Mariucci, ndr), rappresentante peraltro della frazione di Aquilinia, l'unica nella quale il centrodestra ha accusato un calo nelle ultime elezioni comunali».
Nesladek, «con la volontaria cacciata di Mariucci ha rifiutato l'appoggio di Aquilinia ed è venuto meno l'esiguo scarto» del numero dei voti registrato durante l'ultima tornata elettorale locale. In conclusione Prodan e Gretti auspicano «le dimissioni di Nesladek prima che questi conduca la città verso una china irreversibile». (r.t.)
Una «cacciata» quella di Mariucci – recita un documento firmato a quattro mani da Prodan e Gretti – «avvenuta ad opera del sindaco mediante l'irrituale procedura delle comunicazioni al consiglio, prima che lo stesso potesse fare le sue dichiarazioni», che «segna la fine del progetto politico della sinistra muggesana».
Dopo la decisione da parte di Mariucci di abbandonare i banchi del centosinistra, la maggioranza retta da Nesladek – come ha ricordato lo stesso sindaco – continua ad avere i numeri per governare Muggia. Una situazione considerata invece estramemente precaria da Prodan e Gretti: «Solamente per effetto di norme di legge che assegnano un premio di maggioranza a chi vince le elezioni, e che permettono all'attuale coalizione di sinistra di mantenere un numero di seggi maggiore, il sindaco può ancora continuare nel suo intento, a dire il vero mal riuscito, di governare la città».
I due esponenti del centrodestra si chiedono poi come «la sinistra muggesana, dopo aver rabberciato i bilanci con continue variazioni, indicanti scarsissima programmazione, e dopo aver rammendato alla meno peggio la giunta, con cambi e sostituzioni, possa perdere ora un pezzo dei suoi ingranaggi (Mariucci, ndr), rappresentante peraltro della frazione di Aquilinia, l'unica nella quale il centrodestra ha accusato un calo nelle ultime elezioni comunali».
Nesladek, «con la volontaria cacciata di Mariucci ha rifiutato l'appoggio di Aquilinia ed è venuto meno l'esiguo scarto» del numero dei voti registrato durante l'ultima tornata elettorale locale. In conclusione Prodan e Gretti auspicano «le dimissioni di Nesladek prima che questi conduca la città verso una china irreversibile». (r.t.)
LA NOTA
Divertente il commento degli amici di An Prodan e Gretti che ristabilisce un po la verità su quanto è successo in consiglio nei giorni scorsi. Errata invece la loro analisi sui consensi ai partiti del centro destra alle scorse comunali ad Aquilinia. La mia candidatura, nata poco prima della presentazione della lista, oltretutto ha dato una bella mano. Fosse vero potrei dire che forse l'amministrazione retta da Gasperini, e di cui Prodan faceva parte, avrebbe dovuto o potuto fare di più. Ma vero non è: Gasperini ha perso per altri motivi, come molti sanno.
Divertente il commento degli amici di An Prodan e Gretti che ristabilisce un po la verità su quanto è successo in consiglio nei giorni scorsi. Errata invece la loro analisi sui consensi ai partiti del centro destra alle scorse comunali ad Aquilinia. La mia candidatura, nata poco prima della presentazione della lista, oltretutto ha dato una bella mano. Fosse vero potrei dire che forse l'amministrazione retta da Gasperini, e di cui Prodan faceva parte, avrebbe dovuto o potuto fare di più. Ma vero non è: Gasperini ha perso per altri motivi, come molti sanno.
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