Da Il Piccolo del 21 novembre 2010 - Pagina 20 - Trieste
DOPO I CASI DELLE STRUTTURE PRIVATE DI AQUILINIA E VIA XXV APRILE
Muggia, in difficoltà anche l’asilo di Zindis
L’allarme del coordinamento del Pdl. Il parroco: contributi del ministero calati dell’80%
«Non rischiamo di chiudere, ma il problema più grave è costituito dai costi per il personale»
di RICCARDO TOSQUES
MUGGIA Si aggrava la situazione di disagio delle scuole materne private di Muggia. Dopo che nell'ultimo mese e mezzo sia l'istituto delle Canossiane di Aquilinia che la scuola materna Santi Giovanni e Paoli di Muggia avevano denunciato la grave crisi economica in cui sono rimaste coinvolte, ad aggiungersi ora è l’asilo parrocchiale di Zindis.
La denuncia arrivata direttamente dal mondo politico. Il coordinamento comunale del Pdl evidenzia infatti come le scuole dell'infanzia private in emergenza non siano solamente la Casa Primavera delle suore di Aquilinia e l'asilo parrocchiale dell’associazione Santi Giovanni e Paolo di Muggia, ma anche quello di San Matteo di Zindis, «tre asili tutti notoriamente in difficoltà, tanto da rischiare di dover chiudere i battenti, lasciando per strada quasi cento bambini, oltre a una decina di lavoratori».
L’allarme lanciato dal coordinamento comunale del Pdl coinvolge dunque anche l'unico istituto che sembrava essere rimasto fuori dalla situazione negativa emersa in queste settimane.
Composta da una sezione unica con 27 bimbi, la scuola materna parrocchiale sita in Strada per Lazzaretto sembrava anzi godere di buona salute, come aveva evidenziato poco più di un mese fa la maestra dell'asilo, Elena Viller, la quale aveva denotato «un trend positivo delle iscrizioni, che anno dopo anno sono andate sempre e costantemente in aumento».
A confermare la denuncia del Pdl è comunque lo stesso parroco di Zindis, don Andrea Russi: «Come emerso per gli altri due asili parrocchiali, anche noi siamo in difficoltà economiche. Non posso dire che siamo a rischio di chiusura, ma sicuramente le cose non stanno andando per il verso giusto».
Come per la Santi Giovanni e Paolo, anche nella scuola materna di Zindis a gestire l'educazione degli iscritti non sono più le suore bensì una maestra laica e due bambinaie part-time. Esattamente come l'istituto delle Canossiane e il Ss. Giovanni e Paolo, anche il San Matteo rientra sotto la Fism, la Federazione italiana scuole materne, organismo membro del Consiglio nazionale della scuola cattolica.
«Il problema maggiore – spiega don Andrea – è che negli ultimi due anni i contributi del ministero sono diminuiti dell'80%, ma le spese sono sempre uguali e così far quadrare i conti è sempre più complicato».
L'asilo di Zindis “vive” grazie alle rette versate dai genitori dei 27 bimbi, ciascuna di 170 euro al mese, dei contributi del Comune per circa 5mila euro annui, e dei fondi statali. «Il problema più grave è il pagamento dello stipendio al personale – prosegue don Andrea – che costituisce il 70% delle spese dell'asilo».
La situazione, insomma, non è certo rosea. «Dopo quanto emerso riguardo agli altri due asili privati muggesani – rileva il parroco – ho chiesto personalmente un incontro con il sindaco Nesladek, innanzitutto per fare chiarezza sulla nostra posizione, che purtroppo, non è dissimile dagli altri istituti privati, e poi per capire come poter trovare dei fondi».
Fra le proposte da avanzare, l'affitto della sala parrocchiale al Comune per una serie di eventi e incontri promossi dall'amministrazione, che così aiuterebbero a fare cassa.
Nessun commento:
Posta un commento