Mentre a livello provinciale e regionale ci si accapiglia ancora per scegliere i candidati che scenderanno in campo nell’ormai imminente tornata elettorale per il rinnovo dei Comuni di Trieste e Pordenone, delle Province di Trieste e Gorizia e di 35 comuni della nostra regione è il caso di sottolineare quali saranno i cambiamenti che interesseranno invece il nostro Comune, a seguito dell’elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale.
Innanzitutto la figura del presidente del consiglio comunale non esisterà più, perché il consiglio regionale per i comuni al di sotto dei 15 mila abitanti ne ha abrogato la figura con la legge finanziaria 2011. A presiedere il consiglio quindi sarà il sindaco. Sarà poi ridotto il numero degli assessori, che con l’applicazione della nuova norma, dovrà corrispondere al massimo ad un quarto dei componenti del consiglio comunale considerando anche il sindaco e con l’arrotondamento all’unità superiore. Si passerà in sostanza dagli attuali 7 a 6.
Inoltre nei Comuni e nelle Province della nostra regione, a decorrere dal prossimo mandato elettivo, la figura del direttore generale è soppressa, per cui i direttori generali in carica non potranno essere riconfermati al termine del loro incarico fiduciario.
La riduzione di un assessore quindi, in particolare nel centro sinistra caratterizzato in genere da un numero maggiore di liste e movimenti, potrebbe costituire nel caso di vittoria un problema non da poco, specie se consideriamo se non ci saranno più da spartire neanche le poltroncine di presidente e vice del consiglio comunale.
Ma la ripercussione più significativa credo che sarà il venir meno della figura del direttore generale. Nesladek oltretutto in questi cinque anni non ha avuto molta “fortuna” con i direttori generali: infatti dopo averne cambiati tre e strutturato l’ente con 14 posizioni organizzative credo che governare il Comune sia già oggi difficilissimo, se non impossibile, ma lo sarà ancor di più dopo le elezioni quando ogni responsabilità dell’organizzazione e della gestione ricadrà sulle scelte del nuovo sindaco eletto che potrà avvalersi solo del segretario generale.
Approssimativamente andremo così a risparmiare sul bilancio comunale circa 30 mila euro all’anno con il direttore generale ed altri 10 per un assessore che non sia in aspettativa.
Sicuramente una bella sfida quella che avrà avanti a se il prossimo sindaco: dimostrare nei fatti, e non solo con le parole e le vane promesse, come ci ha abituato Nesladek per cinque anni, di saper gestire e condurre il Comune con quella determinazione, efficienza e managerialità che viene richiesta oggi ad una pubblica amministrazione ma che con il centro sinistra a Muggia non si sono mai viste. Temo che se dovesse rivincere sarà il caos: Nesladek ha già dimostrato di non essere all’altezza.
Claudio Grizon
Consigliere Comunale
e Coordinatore del PDL di Muggia
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