Da Il Piccolo del 7 marzo 2011 - Pagina 17 - Cronache
Chiesa gremita per la messa, Crepaldi racconta il momento dell'ordinazione
Non è stata una domenica qualunque, quella di ieri, per la comunità cattolica di Aquilinia. È stata infatti la prima volta in cui un vescovo è andato a celebrare la messa nella Chiesa di San Benedetto Abate nella frazione di Muggia. La chiesa era gremita. Già prima delle 10 i posti a sedere erano tutti occupati. Cosa insolita, visto che nelle domeniche consuete i fedeli presenti sono circa una quarantina. Una comunità - quella di don Paolo Rakic, amministratore parrocchiale di Aquilinia - che ha accolto con grande calore il vescovo. Giampaolo Crepaldi inizia raccontando il suo ultimo viaggio in Africa, dove la Chiesa cattolica - dice - è molto presente. Rivolge quindi un ricordo a don Giovanni Gasperutti, mancato pochi mesi fa: figura storica di Aquilinia, che ha guidato la parrocchia per 35 anni. E la messa, come di consueto in questo comune dove italiani e sloveni convivono da sempre, è stata tradotta anche in sloveno, dal sacerdote don Janez. L'occasione era speciale anche perché è stato benedetto il nuovo altare, realizzato da Ivo Covarich, persona molto vicina alla parrocchia, che ha anche donato alla chiesa tutti i bassorilievi. E Crepaldi stesso ha spiegato il significato della pietra posizionata al centro della struttura, circondata da quattro croci: rappresenta le reliquie dei santi e dei martiri. «Il momento della messa che io prediligo - racconta Crepaldi - è la comunione, perché ci si incontra pubblicamente con Gesù: è qui che è racchiuso tutto il mistero del Cristianesimo». Ma il momento più particolare è stato quando monsignor Crepaldi ha voluto ricordare ai muggesani il momento in cui è stato nominato vescovo da Papa Giovanni Paolo II: «Le ordinazioni dei vescovi venivano fatte sempre il 6 gennaio, ma nel 2001 quel giorno si chiudeva l'Anno Santo e quindi le nomine furono spostate al 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Eravamo in dieci e il Papa cominciava già a non stare molto bene di salute, infatti fece mezz'ora di ritardo ma, fortunatamente, durante la celebrazione della messa si riprese, e la cerimonia potè continuare. Mia madre non era presente, perché molto anziana - ha rivelato Crepaldi -, ma è riuscita a sapere comunque della mia nomina. L'anno dopo, purtroppo, è morta». «Venire per la prima volta ad Aquilinia mi ha fatto un'ottima impressione. È una bella comunità, molto rivitalizzata» ha detto il vescovo dopo la celebrazione. «Questo momento era molto atteso da tutta la comunità - il commento di alcuni fedeli attivi nel coro della chiesa -, e ci è piaciuto molto. Tutti noi ricordiamo don Giovanni con molto affetto, ma adesso don Paolo è riuscito a integrarsi bene e lavora molto anche con i giovani». Federica Cauzer
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