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lunedì 7 marzo 2011

AQUILINIA, PRIMA VOLTA DEL VESCOVO

Da Il Piccolo del 7 marzo 2011 - Pagina 17 - Cronache

Aquilinia, prima volta del vescovo
Chiesa gremita per la messa, Crepaldi racconta il momento dell'ordinazione

Non è stata una domenica qualunque, quella di ieri, per la comunità cattolica di Aquilinia. È stata infatti la prima volta in cui un vescovo è andato a celebrare la messa nella Chiesa di San Benedetto Abate nella frazione di Muggia. La chiesa era gremita. Già prima delle 10 i posti a sedere erano tutti occupati. Cosa insolita, visto che nelle domeniche consuete i fedeli presenti sono circa una quarantina. Una comunità - quella di don Paolo Rakic, amministratore parrocchiale di Aquilinia - che ha accolto con grande calore il vescovo. Giampaolo Crepaldi inizia raccontando il suo ultimo viaggio in Africa, dove la Chiesa cattolica - dice - è molto presente. Rivolge quindi un ricordo a don Giovanni Gasperutti, mancato pochi mesi fa: figura storica di Aquilinia, che ha guidato la parrocchia per 35 anni. E la messa, come di consueto in questo comune dove italiani e sloveni convivono da sempre, è stata tradotta anche in sloveno, dal sacerdote don Janez. L'occasione era speciale anche perché è stato benedetto il nuovo altare, realizzato da Ivo Covarich, persona molto vicina alla parrocchia, che ha anche donato alla chiesa tutti i bassorilievi. E Crepaldi stesso ha spiegato il significato della pietra posizionata al centro della struttura, circondata da quattro croci: rappresenta le reliquie dei santi e dei martiri. «Il momento della messa che io prediligo - racconta Crepaldi - è la comunione, perché ci si incontra pubblicamente con Gesù: è qui che è racchiuso tutto il mistero del Cristianesimo». Ma il momento più particolare è stato quando monsignor Crepaldi ha voluto ricordare ai muggesani il momento in cui è stato nominato vescovo da Papa Giovanni Paolo II: «Le ordinazioni dei vescovi venivano fatte sempre il 6 gennaio, ma nel 2001 quel giorno si chiudeva l'Anno Santo e quindi le nomine furono spostate al 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Eravamo in dieci e il Papa cominciava già a non stare molto bene di salute, infatti fece mezz'ora di ritardo ma, fortunatamente, durante la celebrazione della messa si riprese, e la cerimonia potè continuare. Mia madre non era presente, perché molto anziana - ha rivelato Crepaldi -, ma è riuscita a sapere comunque della mia nomina. L'anno dopo, purtroppo, è morta». «Venire per la prima volta ad Aquilinia mi ha fatto un'ottima impressione. È una bella comunità, molto rivitalizzata» ha detto il vescovo dopo la celebrazione. «Questo momento era molto atteso da tutta la comunità - il commento di alcuni fedeli attivi nel coro della chiesa -, e ci è piaciuto molto. Tutti noi ricordiamo don Giovanni con molto affetto, ma adesso don Paolo è riuscito a integrarsi bene e lavora molto anche con i giovani». Federica Cauzer

giovedì 25 novembre 2010

MORTO DON GASPERUTTI - PER 35 ANNI HA GUIDATO LA PARROCCHIA DI AQUILINIA

Da Il Piccolo del 25 novembre 2010 - Pagina 19 - Trieste

CONOSCIUTO COME «IL PRETE VESPA»
Morto don Gasperutti Per 35 anni ha guidato la parrocchia di Aquilinia

È morto don Giovanni Gasperutti, guida spirituale della parrocchia San Benedetto Abate di Aquilinia per quasi trentacinque anni. Era conosciuto a Muggia come «il prete vespa», un soprannome dovuto al fatto che, incurante del tempo e in tutte le stagioni, vedeva don Gasperutti muoversi in sella alla sua Vespa 200 Piaggio.
Nato a Capodistria nel 1925, ordinato sacerdote nel 1951 da monsignor Antonio Santin, don Gasperutti iniziò la propria missione spirituale al Campo profughi di Opicina. Nel 1959 il mandato a Muggia, nella comunità dei Santi Pietro e Paolo: un incarico che don Giovanni svolse con grande impegno, operando nel locale oratorio, conosciuto come la Cattolica, a stretto contatto con i giovani.
Nel 1975 la nomina a parroco di Aquilinia, ma sempre attaccato alle tradizioni della sua Istria che, negli anni passati, lo aveva portato a visitare in Canada e in Australia le comunità istriane. «Don Gasperutti sarà ricordato soprattutto per la sua missione di educatore. È stato l’anima per intere generazioni», dice don Paolo Rakic che, dalla scorsa estate anche lui munito di Vespa, è subentrato a don Gasperutti in via Zaule 89 con il ruolo di amministratore parrocchiale. Una parrocchia costituita ufficialmente nel 1964, che si rivolge ai circa 1600 residenti della zona, ospitata da oltre quarant’anni all’interno di una struttura prefabbricata. Il sogno di don Gasperutti era la costruzione della nuova chiesa, un compito che adesso dovrà essere portato avanti da don Rakic assieme alla diocesi.