giovedì 31 marzo 2011

GRIZON (PDL): SULL’AMBULANZA “FAI DA TE” NESLADEK HA SMENTITO SE STESSO

Evidentemente a rappresentare il glorioso partito socialista, quello dell’onda lunga guidata da Craxi e Martelli, a Muggia è rimasto un “ultimo giapponese”, uno che oltre a coordinare se stesso dimostra di sapere ben poco dell’attività amministrativa del Comune.
In consiglio comunale infatti il PDL ha votato favorevolmente alla proposta della sinistra di chiedere l’insediamento di un’ambulanza del 118 nel centro di Muggia che purtroppo fino ad oggi questa maggioranza non è riuscita ad ottenere. Da parte sua invece il centro destra con Dipiazza è riuscito a portare il 118 ad Aquilinia con una postazione fissa.
Comunque l’ambulanza che qualcuno ha definito “fai da te”, e che la sua amministrazione ha dovuto prevedere a seguito delle giuste proteste dei cittadini per la chiusura di Salita alle Mura, contrariamente alle dichiarazioni di Nesladek sulla stampa - smentite solo ieri in consiglio comunale rispondendo alla mia interrogazione - non costituiva un presidio di “pronto soccorso” e, oltretutto, non aveva a bordo come da lui dichiarato “tre infermieri” ma bensì solo “due operatori certificati ed addestrati per la basic life support”.
Questo servizio che il sindaco ha definito “di prevenzione della sicurezza sanitaria” che sostanzialmente veniva attivato “su indicazione del 118 per i codici verdi e bianchi e “nei casi più gravi solo in attesa della macchina medicalizzata del 118” è costato al Comune oltre 20 mila euro.
Mi chiedo poi per quale ragione Nesladek sia andato a cercare questa società “Pubblica Assistenza Nord Est” e la cooperativa Triade quando a Trieste abbiamo professionalità eccellenti nella Croce Rossa, nel Soccorso dell’Ordine di San Giovanni un’esperienze e altri ancora.
Ricordo infine al nostro compagno socialista, quello che proponeva le docce a pagamento sul lungomare, che mi è stato riferito che ad esprimere forti perplessità sulla vicenda in commissione sono stati i consiglieri Cristina Tull, ieri non presente in aula, e Piero Veronese che si è astenuto sul voto della variazione di bilancio ove c’era la copertura per queste spese.

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