Da Il Piccolo di lunedì 8 luglio 2013 - Pagina 17 - Cronaca Trieste
Muggia, scontro sulla Tares
Il Comune: tariffe minime
L’opposizione critica l’aumento delle bollette calcolato sul numero dei residenti La maggioranza replica: avevano un mese per presentare emendamenti
di Riccardo Tosques
MUGGIA - È appena entrata in vigore ma già fa discutere. È la Tares, la tassa rifiuti e servizi introdotta dall'amministrazione Nesladek che ha sostituito la Tarsu, ossia la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In termini pratici con la Tares ora, oltre al dato dimensionale dell'alloggio occupato, si valuterà anche il numero degli occupanti, considerati potenzialmente produttori di rifiuti.
L'importo che i cittadini pagheranno per le utenze domestiche è basato, dunque, soprattutto sul numero di componenti (una quota variabile, che copre i costi puri legati al trasporto e allo smaltimento/recupero dei rifiuti, quindi legati alla produzione di rifiuti del nucleo familiare) rispetto alla superficie (una quota fissa, che copre i costi non strettamente legati alla produzione di rifiuti come ad esempio lo spazzamento delle strade) con un rapporto di 75% a 25%. Conseguenze? A parità di dimensioni dell'alloggio, se lo stesso è occupato da due persone, vi sarà un inevitabile incremento.
E la quota variabile inciderà in misura preponderante rispetto alla quota fissa anche per le attività economiche, per le quali il parametro non è il numero di componenti ma i coefficienti Kd (kg/mq) rappresentanti la produzione media di rifiuti annua per unità di superficie calcolata per ciascuna categoria economica dal Ministero dell'Ambiente ed inseriti nel Dpr 158/99.
In questo caso, evidenzia il Municipio, “i margini di manovra del Comune su tale tipo di calcolo sono minimi”.
Le critiche «La Tares va a incidere non poco sulle tasche dei cittadini, motivo per cui si poteva cercare di venire incontro alle famiglie più numerose», recita una nota del gruppo consigliare Pdl. Ma la questione per il primo partito di opposizione è un’ altra: «Il problema è viziato alla base, ovvero al costo che il servizio sull’asporto, trasporto e smaltimento dei rifiuti che la Tares va a coprire al 100% e che grava sul bilancio del Comune per un importo annuale pari a 1 milione 800mila euro. Nell’attuale capitolato è previsto l’asporto porta a porta dell’umido, che euro più euro meno costerebbe dai 200mila ai 300mila euro all’anno quindi da un milione a 1milione 500mila euro per la durata quinquennale del contratto: di fatto però questo tipo di servizio non viene svolto, quindi paghiamo per servizi non resi».
Già ad ottobre del 2012 il Pdl aveva segnalato la necessità di un nuovo bando (che scadeva nel marzo del 2013) per il servizio dei rifiuti evidenziando le mancanze e gli eventuali correttivi da far, quali l’affidamento ad un unico gestore per asporto, trasporto e smaltimento con la conseguenza di risparmiare fin da subito una parte di Iva che si aggirava sui circa 60mila euro, ma evidentemente, visto che esiste una delibera di Giunta che dà indicazioni agli uffici per la proroga dell’appalto in corso, l’amministrazione è stata di altro avviso”.
Il Comune
«È singolare notare che il gruppo Pdl, pur avendo degli strumenti consiliari a disposizione per poter discutere ogni argomento, non abbia prodotto in un mese alcun emendamento ed ora, a posteriori, sentenzi su tematiche su cui avrebbe potuto ben discutere», contrattacca l'amministrazione comunale. Nello specifico poi il Municipio evidenzia come “il fatto che il 100% del costo del servizio pesi sulla Tares è previsione di norma e quindi ineludibile”.
Per quanto riguarda invece l'appalto del servizio di asporto del rifiuto umido, “lo stesso è effettuato tre volte la settimana raccogliendo ben 260 bottini capillarmente distribuiti sul territorio: l'ipotesi di costo del servizio porta a porta rispetto alla raccolta che viene effettuata è un puro esercizio di fantasia che non ha riscontri oggettivi”.
In seguito alla decisione di proseguire i rapporti con l'attuale appaltatore, prosegue il Comune, “è stato raggiunto un accordo integrativo-aggiuntivo con Italspurghi, con cui il Comune raggiunge lo scopo di ridurre i costi complessivi di raccolta e soprattutto li cristallizza fino alla fine del contratto stesso. Rispetto ai costi sopportati dai cittadini di Muggia si può senz'altro dire che gli stessi sono decisamente inferiori a quanto pagano cittadini altrove residenti in Regione che hanno la medesima tipologia di servizio”.
Nessun commento:
Posta un commento