Cassonetti bruciati, l’allarme arriva in consiglio comunale
MUGGIA - Episodi non certamente casuali, ma frutto della volontà di qualche balordo. La politica muggesana ha le idee piuttosto chiare sui due distinti episodi che in tre giorni hanno visto prendere fuoco due cassonetti della carta in pieno centro. Se il primo incendio davanti al Ricreatorio Penso poteva far propendere ad un incidente fortuito, magari propiziato da qualche sigaretta spenta male, il secondo bottino in davanti al teatro Verdi a pochi passi da un deposito di bombole ha destato viva preoccupazione.
«Posso solo dire di essere molto amareggiato perché a questo punto non si tratta di un incidente fortuito o di una casualità ma di un vero atto vandalico che nulla ha a che fare con il senso civico e l'educazione al rispetto della cosa pubblica dei nostri concittadini», spiega Riccardo Bensi, capogruppo consigliare del Pd. «Ora questi episodi sono al vaglio delle forze dell'ordine a cui già da ora mi sento di ringraziare per il loro lavoro e con cui l'amministrazione comunale ha da tempo uno stretto rapporto di collaborazione», aggiunge Bensi.
Dai banchi del Pdl la condanna è totale, ma si prova a fornire una diversa chiave di lettura. «Che sia lo scherzo di un balordo o un danneggiamento provocato da qualche delinquente credo che non siano fatti da sottovalutare. Spero che non siano gesti dimostrativi che vogliono sottolineare lo scontento nei confronti dell’amministrazione comunale che, con la Tares, ha aumentato il costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti per i cittadini», dice il consigliere pidiellino Claudio Grizon. L'esponente del centrodestra invita tutti i muggesani a tenere aperti gli occhi, e critica il Comune: «Certo, se l’amministrazione avesse avviato, come da tempo previsto dall’appalto, la raccolta porta a porta dei rifiuti non ci sarebbero cassonetti da incendiare, ma questa è un’altra storia. Forse a questo punto sarà il caso di pensarci e di accelerare». (ri. to.)
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