Da Il Piccolo di sabato 19 settembre 2015
Ex caserma di Muggia centro di accoglienza
Riunione in Prefettura a Trieste. Garufi: polizia di frontiera allertata, l’incremento di arrivi potrebbe essere notevole
di Riccardo Tosques
TRIESTE - Il Friuli Venezia Giulia sta vigilando, con
attenzione crescente nel passare delle ore, sulla magmatica situazione dei
profughi provenienti dalla rotta balcanica. Ieri sono state adottate le prime
decisioni ufficiali per affrontare l'emergenza. Ma la tensione rimane alta.
La
situazione. Dopo quasi tre ore di meeting nella Prefettura di Trieste, presenti
i sindaci della provincia e l'assessore regionale alla Solidarietà Gianni
Torrenti, il prefetto di Trieste Adelaide Garufi ha lanciato chiaramente il
monito: «Il flusso costante di arrivi giornalieri - dice una nota della
Prefettura - potrebbe subire un incremento anche notevole in dipendenza del
mutato scenario internazionale. Pertanto si fa sempre più pressante la
necessità di individuare ulteriori siti di accoglienza».
Garufi ha poi
evidenziato come «la Polizia di frontiera sia stata già allertata sulla
situazione che a oggi sta producendo un continuo stillicidio di arrivi, che
sommandosi ci stanno ingolfando».
Anche la Questura di Udine ha spostato parte
delle forze disponibili della Polfrontiera nella fascia nord del confine
italo-sloveno, dove gli agenti operano con finanzieri e carabinieri. Sulla
caotica situazione alle porte oramai del territorio regionale, molto più
prudente l'assessore Torrenti: «La Regione sta monitorando la situazione
profughi provenienti dai Balcani ma, allo stato attuale, non si ravvisano
criticità imminenti». Lo stesso pensiero che ha espresso ieri stesso la
presidente della Regione Debora Serracchiani.
Accoglienza: il centro. Dopo una
intera estate a discutere sulle strategie da utilizzare per affrontare
l'emergenza, l'incontro in Prefettura di ieri ha sancito ufficialmente la nuova
location per ospitare i profughi in arrivo: l'ex caserma della Polizia di
Muggia. «Esaminate tutte le opportunità in funzione di un'accoglienza diffusa
in strutture demaniali - ha affermato Torrenti - è stato deciso di optare per
l'ex caserma della Polizia in località Lazzaretto, a Muggia, dove potranno essere
ospitate temporaneamente alcune decine di profughi non appena saranno
completati i necessari lavori di ripristino. Non sarà un hub», cioè un centro
di prima accoglienza, ha precisato Torrenti. «È una buona soluzione, tutti se
ne renderanno conto in poco tempo. E non creerà alcun problema», ha aggiunto
l’assessore.
Sempre in tema di accoglienza diffusa, Torrenti ha riferito che vi
sarà «un alleggerimento delle presenze nel capoluogo del Fvg, con lo
spostamento di un certo numero di profughi nel Pordenonese». Il capoluogo
dunque non ospiterà altri profughi, conferma l'assessore Laura Famulari: «Come
annunciato, a Valmaura ospiteremo le persone che prima alloggiavano al Silos.
Altri arrivi a Trieste non sono previsti. Almeno per ora».
Parzialmente soddisfatto
il sindaco di Muggia Nerio Nesladek: «Finalmente abbiamo ricevuto la
comunicazione ufficiale dalla Prefettura sul nostro ruolo. Avremmo preferito
una location diversa, ma la Prefettura ha spiegato che non c'erano altri luoghi
tecnicamente validi. Detto questo il prefetto si è pubblicamente impegnato, una
volta terminata l'emergenza, a riconsegnare alla cittadinanza la struttura ora
proprietà del Demanio». L'ex caserma ospiterà tra le 40 e le 50 persone
richiedenti asilo a partire probabilmente già dall'inizio di questo inverno.
Non ancora ufficializzati i costi dell'operazione.
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