mercoledì 13 gennaio 2016

SPELEOLOGIA REGIONALE SENZA FONDI DOPO I TAGLI DELLA REGIONE

Grizon e Romita (Pdl): “la Regione sostenga la speleologia, in pochi anni le risorse per i dieci gruppi triestini sono passati da 35 mila euro a zero”

I 24 gruppi speleologici attivi sul territorio regionale, dieci dei quali operanti in provincia di Trieste, sono ormai da almeno un anno senza risorse.
Dopo i tagli alle risorse, che la Regione erogava alle Province ai sensi delle LL.RR. 27/66 e 24/2006, per il sostegno del settore, le associazioni sono state tra le prime vittime della riforma delle autonomie locali: senza risorse e senza interlocutori.


Nel 2014 la giunta Bassa Poropat ha stanziato gli ultimi 15 mila euro (erano 35 mila pochi anni prima), da ripartire tra i dieci gruppi speleo triestini. A nulla è servito il consiglio straordinario che abbiamo fatto convocare per approfondire con i rappresentanti della speleologia provinciale se non a rendere tutti consapevoli del grande valore delle loro attività e del loro impegno: qualche vaga promessa, tante pacche sulle spalle ma nessun soldo in più.  
Eppure, come ha ricordato Furio Premiani, presidente della Federazione speleologica regionale FVG, il territorio triestino ha il "triste primato" di avere oltre 50 grotte utilizzate quali discarica, a fronte di un patrimonio naturalistico sotterraneo tra i più ricchi d'Italia, con una media di 15 cavità per chilometro quadrato, rispetto a un dato nazionale di una grotta per chilometro quadrato.
La Regione con l’assessore Sara Vito solo qualche mese fa parlava di progetti in cui “i gruppi speleo dovranno avere di certo un ruolo da protagonisti, in collaborazione comunque con gli uffici regionali, gli esperti dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), nonché, nello specifico, del Comune di Trieste” ma le casse delle associazioni speleologiche sono ancora vuote.
Si è parlato anche di una nuova normativa regionale dedicata agli ambienti ipogei che dovrà essere portata all'attenzione del Consiglio regionale ma per il momento pare che i 24 gruppi speleologici regionali sono solo le prime vittime di un caos istituzionale conseguente alla riforma Serracchiani sulle autonomie locali.
Denunciando questa situazione allucinante chiediamo che con senso di responsabilità la Regione assicuri o attraverso le Province o direttamente le risorse indispensabili al settore per continuare le loro attività, assicurando quei presidi per il controllo del territorio, il monitoraggio dell’ambiente e quell’apporto tecnico scientifico per il turismo legato a questo importante settore.

Claudio Grizon, capo gruppo Pdl Provincia di Trieste

Massimo Romita, vice capo gruppo Pdl Provincia di Trieste

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