martedì 3 maggio 2016

FERRIERA DI #TRIESTE, IL #PD E LA SINISTRA BOCCIANO LA CHIUSURA DELL'AREA A CALDO

Il Pd con il centro sinistra ieri ha bocciato l'ordine del giorno che ho preparato nell'intento di far rispettare i limiti sulle emissioni in atmosfera, a non concedere rinvii per gli interventi di mitigazione acustica e per chiedere la chiusura dell'area a caldo in tempi certi. 
Ecco il risultato delle votazioni: favorevoli 8, Claudio Grizon, Massimo Romita, Viviana Carboni, Daniela Pallotta, Giorgio Ret, Stefano Martucci, Paolo Polidori, Fabio Longo; astenuti 1: Andrea Sinico; contrari 14: Pd, Cittadini, ‪‎Sel‬, ‪Federazione‬ della Sinistra, ‪‎IdV‬

Claudio Grizon
Capo Gruppo Pdl


Oggetto: Ordine del giorno, collegato alla proposta di deliberazione posta al punto n.4 dell’odg del Consiglio Provinciale dd. 02.05.16 “Rendiconto 2015 – approvazione” sul tema “Nuova AIA per la Ferriera, rispetto dei limiti di legge e chiusura area «area a caldo»”

Trieste, 28 aprile 2016

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TRIESTE

CONSIDERATO che con decreto n. 96/AMB del 27/01/2016 la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha completato il riesame del procedimento di Autorizzazione integrata ambientale (AIA) inerente l’attività produttiva di Siderurgica Triestina s.r.l. presso lo stabilimento della Ferriera di Trieste; 
VISTO in particolare l’allegato B a tale decreto, denominato “Limiti e prescrizioni sulle componenti ambientali”;
CONSIDERATO che dalla documentazione istruttoria AIA si evince che lo stabilimento siderurgico di Servola supera i limiti di legge previsti per l’impatto acustico: al gestore è stato imposto un Piano di risanamento (da presentarsi entro il 27 luglio 2016 e da attuarsi entro 30 mesi) nonché una serie di interventi urgenti che avrebbero dovuto essere attuati entro lo scorso 28 febbraio 2016 (intervento di mitigazione acustica dell’aspiratore della cokeria, dell’aspiratore dell’altoforno, di modifica dello scarico della condensa, di riparazione del soffiante n. 4 dell’aria calda dell’altoforno); 
APPRESO di come la Regione abbia avviato in data 16 marzo il procedimento di diffida ad adempiere nei confronti di Siderurgica Triestina, in merito all’eliminazione dell’impatto acustico generato dall’impianto di Servola;
APPRESO altresì che dopo i venti giorni di tempo per la presentazione delle controdeduzioni la Regione dovrà decidere se concedere o meno una proroga per l’esecuzione dei relativi lavori, e considerato che sulla concessione della proroga si sono già espressi negativamente Comune, Provincia e Azienda Sanitaria, citando tra le motivazioni “le segnalazioni dei cittadini originate dal disturbo causato dal rumore”;
PRESO ATTO del fatto che il documento in oggetto appare carente sotto diversi profili, tra cui emergono certamente quelli inerenti il rischio rumore indotto nel vicino abitato di Servola e i limiti troppo generosi, riferititi alle P.M.10, posti a riferimento per la centralina di rilevazione della qualità dell’aria posta in via San Lorenzo in Selva, in area non industriale;
CONSIDERATO inoltre che dall’analisi della documentazione AIA emerge come il Servizio VIA della Regione FVG abbia stabilito in data 7 settembre 2015 che “gli interventi finalizzati all’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza […] non comportino notevoli ripercussioni negative sull’ambiente” e che quindi non debbano essere sottoposti a procedura di VIA o di verifica/screening (presa di posizione in evidente contraddizione con le dichiarazioni della stessa Siderurgica Triestina s.r.l., che ammette un “aumento del 200%” del traffico veicolare rispetto alle condizioni operative normali dovuto ai lavori di bonifica e reindustrializzazione);
RILEVATO altresì che negli allegati prescrittivi (allegato B ed allegato C) non si fa alcuna menzione specifica in riferimento al D.lgs. 151/2015 (relativo al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose), pur essendo previsto nelle premesse al testo di dover armonizzare le prescrizioni del decreto AIA con le prescrizioni del Comitato tecnico regionale integrato del FVG;
RILEVATO infine come nel decreto 96/AMB del 27/01/2016, rispetto alla tematica delle acque meteoriche e di dilavamento, sia prevista la realizzazione del trattamento delle acque di prima pioggia (ancorché si faccia in qualche caso menzione all’esistenza di vasche di seconda pioggia) e che tale prescrizione non è allineata con le emanande Norme di Attuazione del Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA). In questo strumento pianificatorio la Regione FVG prevede che gli impianti in AIA operino il trattamento dell’intera portata delle acque meteoriche e di dilavamento provenienti dalle superfici scolanti. Le emanande Norme di attuazione del PTA citate inoltre non ammettono lo scarico in continuo in corpo idrico superficiale durante l’evento meteorico delle acque di prima pioggia, fattispecie che è prevista per la Ferriera. Pertanto questa prescrizione, pur ampiamente condivisibile e opportuna, rischia di rivelarsi obsoleta nel volgere di qualche mese;
APPURATO che l’attività industriale dello stabilimento siderurgico risulta fortemente impattante sull’ambiente e sulla popolazione triestina;
APPURATO altresì che anche dopo il subentro di Arvedi/Siderurgica Triestina l’impianto continua a non essere compatibile con un’area densamente abitata, stanti le 828 segnalazioni inoltrate alla Polizia Locale da parte di cittadini nel corso del 2015 per esternalità negative derivanti dal succitato impianto;
APPRESO inoltre che nel solo 2015 presso la stazione di rilevazione di via San Lorenzo in Selva si è registrato il quadruplo di superamenti dei livelli di P.M.10 consentiti in un anno (142 contro 35 consentiti) nonché il superamento della media annuale consentita;
RICHIAMATE le dichiarazioni del sindaco del Comune di Trieste e della Presidente della Regione, in audizione presso la commissione del Consiglio comunale il 2 marzo 2015, quando affermarono che non ci si sarebbe accontentati di una riduzione a norma delle emissioni ma si sarebbe dovuta valutare «la convivenza dell’area a caldo di quello stabilimento con la residenzialità dell’area, non solo con miglioramenti nella misurazione di benzo(a)pirene ma anche nella percezione della situazione ambientale da parte dei cittadini», miglioramenti non verificatisi, considerando che anche per il 2015 non è stato rispettato il valore soglia di 1 nanogrammo/metrocubo posto a salvaguardia della salute umana, con un ulteriore incremento nel mese di gennaio 2016;
RILEVATO come l’impianto siderurgico della Ferriera di Trieste risulti costantemente al centro della cronaca cittadina e regionale in quanto l’impatto ambientale e il disagio creati alla popolazione triestina fanno sì che una parte rilevante della cittadinanza abbia organizzato nell’ultimo anno marce, manifestazioni di protesta e raccolte di firme per petizioni a favore della chiusura dell’«area a caldo»;
A SEGUITO della riunione congiunta delle Commissioni Consiliari V e III nello stabilimento Ferriera di Servola, tenutasi in data odierna, nel corso della quale i consiglieri hanno potute verificare le condizioni ambientali e di lavoro, le attività industriali e lo stato di avanzamento dei lavori previsti dagli accordi di programma a carico della società Arvedi;

Tutto ciò premesso e considerato;

impegna il Presidente della Provincia e la Giunta

1) attesa la necessità e urgenza degli interventi di risanamento acustico, ed in conformità alle indicazioni e prescrizioni impartite dall’Azienda per l’assistenza sanitaria e dal Comune di Trieste, ed in coerenza al parere – sopracitato - già espresso dall’Ente, a vigilare affinché non vengano concesse ulteriori proroghe per l’esecuzione degli interventi di mitigazione acustica; 
2) visti gli obblighi previsti dal decreto per il rinnovo dell’AIA e viste le criticità riguardanti tale documento ed indicate in premessa, a riferire periodicamente al Consiglio la puntuale osservanza delle prescrizioni, nonché a verificare e a riferire in merito al superamento delle criticità indicate; 
3) a promuovere in ogni sede sia sul piano politico che, per quanto di competenza, sul piano tecnico – anche alla luce degli impegni assunti dalla Presidente della Regione - la chiusura progressiva dell’«area a caldo» entro tempistiche certe, anche rinegoziando l’accordo di programma e le relative autorizzazioni, tutelando gli attuali livelli occupazionali.