martedì 5 luglio 2016

800 ‪#‎PROFUGHI IN RIVOLTA A ‪#‎UDINE: A TRIESTE E MUGGIA QUANDO?

A Udine gli 800 profughi ospitati alla Caserma Cavarzerani di via Cividale in rivolta a causa della qualità delle traduzioni e del cibo e dei posti letto.

A Udine ci vado spesso e ogni volta mi capita di vedere decine e decine di profughi e immigrati a zonzo per le strade: accovacciati davanti ai negozi oppure seduti sui gradini delle case. Nei giorni scorsi nella centralissima Piazza XX Settembre ne ho visti una decina schierati seduti a terra, senza scarpe, con il cellulare in mano, auricolari all'orecchio e le scarpe nuove fiammanti adagiate accanto al sole.
Ho visto anche le processioni di profughi lungo la via Cividale, anch'essi con il telefonino in mano e a dir il vero nessuno mi è parso sofferente o mal nutrito. Tutti uomini giovani, di donne neppure una.
Che dire poi della "profugopoli" o "imigratopoli" davanti alla stazione dei treni questa si variopinta e composta anche da una nutrita popolazione femminile: è da rimanerci a bocca aperta. Ci sono persone di ogni nazionali
tà e colore della pelle che non si sa bene cosa facciano e come vivono. In un ancolo della strada un gruppo di ragazze schiamazzanti col cellulare in mano a farsi i selfie, dall'altra parte uomini e donne davanti seduti davanti ai negozi oppure posteggiati al Mc Donald, ovviamente senza fare consumazioni, ed altri ancora li incontri in giro in bicicletta.
Insomma mi chiedo davvero come i nostri cugini udinesi ce la facciano a vivere con questo bazar in città. Nessuno però, uomo e donna che sia di questa o di quella nazionalità, a fare la carità, o dall'aspetto trascurato. Da alcuni amici udinesi ho avuto testimonianza di frequenti interventi delle forze dell'ordine alla caserma di via Cividale e in giro per la città: con piantonamenti e controlli dei documenti.
Di frequente ragazze e donne giovani che frequentano i bus in orario serale hanno timore a salire e cercano di stare il più vicino possibile all'autista e la percezione di sicurezza si fa sempre più bassa complici anche atti di violenza. Chi mi conosce sa che sono un moderato e so bene il valore dell'accoglienza ma credo che ormai qui siamo in una situazione di non ritorno. Solo alla Caserma Cavarzerani ce ne sono 800 di profughi e in tutta la città non oso neanche immaginare quale possa essere la situazione.
Ebbene credo che si debbano assumere provvedimenti seri e strutturali: in Italia, a Udine, a Trieste o a Muggia non c'è spazio per poterne ospitare altri, oltre a quelli che ci sono già. E' a rischio la sicurezza, l'incolumità delle persone e l'identità delle nostre comunità e dell'Italia. Urgono politiche internazionali tese a rasserenare le situazioni nei Paesi di provenienza di tutti questi disperati altrimenti si rischia solo di alimentare l'industria dell'accoglienza fatta da faccendieri della peggior specie che specula su queste persone togliendo loro ogni dignità. Da cattolico so bene cosa ha detto il Papa. Ma è ben vero che azioni tese a ristabilire la pace in quei paesi e condizioni di sopravvivenza cono certamente un auspicio anche del Papa. 
Spero che la politica abbia la capacità di esserci, ad ogni livello, e di saper interpretare i bisogni delle nazioni così come delle nostre comunità. Altrimenti di caserme Cavarzerani ne sorgeranno a decine in ogni dove nella nostra bella Italia e sarà il caos.

Claudio Grizon

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