E’ stato votato all’unanimità dal consiglio provinciale l’ordine del giorno relativo alle competenze ambientali della Provincia che saranno trasferite alla Regione dal prossimo 1 gennaio, presentato dal consigliere Claudio Grizon, capo gruppo del PDL a Palazzo Galatti, con l’adesione dei colleghi di gruppo Massimo Romita, Viviana Carboni, Daniela Pallotta e Marco Vascotto e dell’indipendente Fabio Longo. La maggioranza ha contribuito al voto unanime dopo la riformulazione di alcuni passaggi del testo.
“A consuntivo dell’attività dell’Ente, iniziata con l’insediamento della sua prima amministrazione elettiva il 12 luglio 1956 – ricorda Grizon - tra le varie tematiche trattate in campo ambientale dalla varie Amministrazioni succedutesi, ce ne sono alcune che meritano particolari sottolineature in quanto ancora di grande attualità”.
“Mi riferisco in particolar modo – spiega il capogruppo Grizon – al Deposito costiero della SIOT con gli episodi odorigeni di natura idrocarburica, alla riconversione delle aree dell’ex raffineria Aquila mai completate dopo 30 anni e la convenzione scaduta nel 2005, il progetto Teseco S.p.A. per un terminal container, il progetto della Gas Natural per un rigassificatore nel vallone di Zaule ancora non scongiurato, quello di Smart Gas per un rigassificatore a Monfalcone, il piano di ARVEDI per la Ferriera di Servola, la pulizia e bonifica delle grotte carsiche nonché la questione della bonifica e smaltimento dell’amianto”.
“In campo ambientale abbiamo le idee chiare - evidenzia Grizon -: siamo a favore di uno sviluppo delle attività portuali, al terminal container, alle bonifiche dell’amianto e delle grotte carsiche, a porre fine ai disagi provocati dalla SIOT ma contrari ai rigassificatori e alla Ferriera che dovrebbe essere riconvertita”.
Sono tutte iniziative economiche ed imprenditoriali che per il gruppo del PDL ed il consiglio provinciale “abbisognano di attenzioni continue e puntuali in quanto i loro obiettivi e la progettualità messa in atto sono di assoluta importanza ed interesse per l’economia triestina e, in alcuni casi, potenziali opportunità di ulteriore concreto sviluppo economico – occupazionale”.
“A breve sul territorio provinciale verrà a mancare un Ente elettivo di primo livello, con competenze su area vasta e sovracomunale – spiega ancora Grizon - a cui erano demandate le soprarichiamate significative competenze in campo ambientale per le quali, nel corso della sua sessantennale attività, è stato chiamato ad esprimere pareri ed autorizzazioni tecnico amministrative a volte molto importanti e ad accompagnare sul piano tecnico le società proponenti nelle loro attività”.
“Riteniamo quindi indispensabile – proseguono i consiglieri del PDL - che la Regione FVG continui a “garantire puntuale continuità nei dissensi già ripetutamente espressi dal territorio rispetto ai progetti sui rigassificatori di Zaule e Monfalcone”.
“E’ necessario – si legge nel testo del documento - che la Regione assicuri alle attività ed ai progetti che abbiamo ricordato tutte le attenzioni e le priorità che meritano e di cui necessitano, facendo sì che la mancanza del livello di governo di area vasta fino ad oggi rappresentato dalla Provincia non costituisca un problema, impedimento o motivo di ritardo o disagio per gli operatori interessati”.
“Chiediamo inoltre – aggiunge Grizon – che la Regione mantenga “la massima attenzione sul rispetto delle autorizzazioni ed atti comunque rilasciati, nel monitoraggio e nell’assunzione di ogni attività utile al fine della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini rispetto all’attività della Ferriera, sulle aree ex Aquila e sul deposito della SIOT”.
Alla Regione il consiglio provinciale chiede inoltre di “perseguire e consolidare a vantaggio dello sviluppo del territorio le attività della Teseco S.p.A. per un terminal ro-ro, la pulizia e bonifica delle grotte carsiche con il sostegno alle Associazioni ed ai gruppi speleologici nonché la bonifica e lo smaltimento dell’amianto”.
“E’ fondamentale infine – conclude l’esponente del PDL – che l’amministrazione regionale “assicuri nell’ambito delle funzioni sull’ambiente di quelle già trasferite, sia sul piano politico istituzionale che tecnico organizzativo, un indispensabile azione di ascolto, mediazione e sintesi delle esigenze del territorio, indispensabile per una pianificazione e gestione efficace di politiche ed interventi propri di area vasta”.
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