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giovedì 10 aprile 2008

BRUNO MARINI INCONTRA GLI AMICI A MUGGIA

Claudio Grizon (F.I.): Renzo Tondo è un caro amico e, se sarà Presidente, per Muggia avrà sempre un’attenzione particolare


Questa sera alle ore 18.00 all’hotel Lido di Muggia, su iniziativa di Claudio Grizon, consigliere a Muggia e capo gruppo di Forza Italia in Provincia, Bruno Marini, consigliere regionale uscente candidato per il Popolo della Libertà alle elezioni regionali di domenica 13 e lunedì 14 aprile, incontrerà amici e simpatizzanti.
“L’occasione sarà utile – annuncia Grizon – per fare un’analisi sulla situazione politico-amministrativa in Comune di Muggia e in Provincia e per affidare all’amico Marini le esigenze dei cittadini di Muggia e del territorio che siamo certi saprà ben rappresentare in Regione”.
Renzo Tondo è un caro amico – ricorda il consigliere Grizon – e, se sarà eletto Presidente come tutti noi gli auguriamo, sono certo che per Muggia avrà sempre un’attenzione particolare”.

mercoledì 19 marzo 2008

LA COMUNITÀ ITALIANA INCONTRA TONDO: «IL CONFINE IN ISTRIA DIVIDE LA MINORANZA»

Da Il Piccolo del 18 marzo 2008 - Pag. 10 - Regione

Colloquio ieri a Capodistria alla presenza dei vertici dell’Unione italiana e della Can


CAPODISTRIA - Nell'ambito della sua campagna elettorale, il candidato del centrodestra alla presidenza del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha fatto visita ieri pomeriggio a Capodistria, dove si è incontrato con gli esponenti della minoranza italiana in Slovenia e Croazia. Obiettivo dell'incontro, fare il punto sui rapporti tra la Regione e la comunità italiana nei due Paesi, ribadire l'attenzione del Fvg per le problematiche dei nostri connazionali e verificare quali sono i settori dove c'e' più bisogno e più interesse per approfondire e incentivare la collaborazione.


Tondo era accompagnato dal consigliere provinciale e coordinatore di Forza Italia a Muggia Claudio Grizon, mentre per la comunità italiana erano presenti il deputato italiano al Sabor croato e presidente dell'Unione italiana Furio Radin, il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione italiana Maurizio Tremul, il presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalita' italiana Flavio Forlani e il presidente della Can comunale e vicesindaco di Capodistria Alberto Scheriani.


Scheriani, nel suo intervento, ha illustrato il funzionamento delle istituzioni della minoranza italiana in Slovenia, sottolineando le opportunità che si aprono con la caduta del confine, ma anche il problema del confine di Schengen che ora divide in due la comunità italiana, tra Slovenia e Croazia. Forlani ha parlato invece dell'atmosfera generale negativa nei confronti degli italiani in Slovenia in questi ultimi anni, così come della mancanza di una struttura economica che permetta alla comunità minoritaria di cogliere al meglio le nuove occasioni di crescita.


«Il sostegno dell'Italia e della Regione è costante e reale – ha ricordato nel suo intervento Tremul – ed è importante che rimanga tale anche in futuro». Il presidente della giunta Ui ha auspicato pertanto l'approvazione, a livello parlamentare, di una Legge di interesse permanente nei confronti della minoranza italiana – importante sia sotto l'aspetto finanziario sia sotto quello «morale» - e la conferma di questo interesse nello Statuto del Fvg.


Negli ultimi anni, ha ricordato ancora Tremul, stanno migliorando i rapporti con gli esuli e la comunità slovena nel Fvg. In futuro, secondo Tremul, è importante prestare attenzione non soltanto alle comunità, ma anche più in generale al territorio, e in questo senso ha ribadito l'importanza dei collegamenti stradali Trieste - Fiume e Capodistria – Buie, nonchè del collegamento ferroviario Trieste – Capodistria. In quanto ai temi minoritari, Tremul ha sottolineato ancora una volta l'importanza di sostenere la crescita e la diffusione via satellite dei programmi italiani di TV Capodistria.


L'Italia è il primo partner economico della Croazia, ha ricordato invece Furio Radin, e per il Fvg si aprono tante prospettive di collaborazione. Anche per Radin, è fondamentale che in questa collaborazione si presti attenzione alle esigenze generali del territorio. «Ho voluto questo incontro ha ribadito Renzo Tondo al termine dei colloqui – perchè credo sia molto importante conscere lo stato dei rapporti e verificare come si può lavorare e costruire insieme questa Europa. Ora dobbiamo trasformare la nostra politica in fatti concreti».


Le opportunità di scambio, di lavoro e di costruzione di percorsi comuni, dalle cose più piccole ai settori più importanti, secondo Tondo, sono notevoli e sicuramente superiori rispetto agli eventuali problemi che esistono o potranno nascere.

mercoledì 2 gennaio 2008

ROBERTO DIPIAZZA E MANUELA DI CENTA INAUGURANO LA SEDE DI FORZA ITALIA A MUGGIA



L’on. Renzo Tondo sostiene Claudio Grizon nella candidatura alle prossime regionali

Tanta gente, allegria e entusiasmo, assieme alla verve di uno spumeggiante Roberto Dipiazza e la simpatia di Manuela Di Centa hanno caratterizzato venerdì pomeriggio l’inaugurazione della nuova sede di Forza Italia a Muggia.

Il tradizionale nastro è stato tagliato dall’ex sindaco Dipiazza al quale il coordinatore comunale Claudio Grizon si è rivolto con affetto assicurando “che da questa sede Forza Italia vuole ritornare alle origini, all’entusiasmo che caratterizzò la sua elezione a sindaco nel dicembre del 1996, sperando che sia di buon auspicio”.

Nell’accogliente saletta infatti, accanto ad un grande pannello verticale con un logo di Forza Italia su un cielo azzurro, Grizon ha voluto incorniciare alle pareti un’immagine del depliant elettorale del 1996 di Dipiazza e due vignette “dell’amico Dino Zacchigna, per lunghi anni segretario della Lista per Muggia, realizzate su “La Voce Libera” in occasione della vittoria di Dipiazza” a cui il popolo di Forza Italia ha tributato un caloroso applauso.

Alla presenza dei consiglieri comunali e provinciali e del coordinamento muggesano Roberto Dipiazza ha ricordato con nostalgia gli anni passati a Muggia mentre l’on. Manuela Di Centa ha portato la sua esperienza di atleta ed oggi dirigente sportiva internazionale e parlamentare attenta alle politiche per lo sport e le pari opportunità.

Terminata l’inaugurazione i soci e gli amici di Forza Italia si sono ritrovati all’hotel Lido per la festa di Natale dove, in collegamento telefonico a causa di improvvisi e personali impegni, l’on. Renzo Tondo, annunciato ospite d’onore, ha salutato e fatto gli auguri a tutti, ringraziando il coordinatore Grizon e gli amici muggesani. Nel suo intervento non sono mancati i riferimenti ai fatti nazionali ma in particolare alle regionali del 2008. E’ ormai ineludibile che dopo l’indicazione di Forza Italia per la sua candidatura alla presidenza, si aggiungerà anche quella degli altri partiti e movimenti del centro destra.

Ma in particolare alcune frasi hanno colto di sorpresa gli intervenuti e lo stesso Grizon quando ha affermato: “ se Claudio vorrà, ma sarà lui a deciderlo, io sarò lieto di sostenere la sua candidatura in Regione. Io credo che lo debba fare”. Una vera investitura quella di Tondo per l’ex assessore provinciale ed oggi consigliere comunale a Muggia e capo gruppo in Provincia Grizon, che se dovesse realmente candidarsi e risultare eletto, dopo l’era Antonione, riporterebbe Muggia in Regione.

venerdì 31 agosto 2007

NELLA CASA DELLE LIBERTA' SNAIDERO PORTA IDEE... MOBILI E SEDIE

Senza commenti....

ANSA 31.08.2007 - 13:24

CDL: FVG; LIBERIDEA, EDI SNAIDERO ACCETTA LAPRESIDENZA

(ANSA) - UDINE, 31 AGO - L'imprenditore Edi Snaidero, titolare dell'omonimo gruppo industriale friulano, ha accettato di presiedere e coordinare il Comitato scientifico di 'Liberidea', l'associazione-fondazione ideata da Forza Italia, An e Udc per preparare il 'programma' della Casa delle liberta' per le elezioni regionali del 2008. Lo hanno reso noto oggi i segretari dei tre partiti, Isidoro Gottardo, Roberto Menia e Angelo Compagnon.(ANSA). GRT

GRANDE GAMBASSINI


Da Il Piccolo di giovedì 30 agosto 2007-08-31

Pagina 1 - Prima Pagina

LA CDL HA GIÀ UN CANDIDATO

di Gianfranco Gambassini

A suo tempo, il segretario regionale dei Ds Bruno Zvech ha risposto giustamente a chi gli chiedeva cosa ne pensasse dell'ipotesi di Snaidero candidato della Cdl anti-Illy: «guardo sempre con rispetto le sofferenze altrui, in questo caso della Cdl. Sono anche convinto che troveranno unanimità su un nome e che sarà una bella sfida. Oggi, però, l'onorevole Tondo sarà un po' infastidito…». Ma la sofferenza non è solo della Cdl, è anche la mia, e immagino anche di tutti i seguaci e gli elettori del centrodestra.

Elettori del centrodestra frastornati nel vedersi sciorinare ogni giorno sotto gli occhi un carosello di nomi di candidati magari tra i più prestigiosi , ma anche tra i più fantasiosi. Allora mi permetto di suggerire, in nome di un'esperienza vissuta in oltre trent'anni di politica, di porre fine a questo stillicidio.

Per prima cosa, non sono affatto d'accordo - come è stato detto dai politologi - che, nelle elezioni regionali del 2008, a essere determinanti saranno i voti del Friuli, perché il Friuli ha più elettori e quindi esprime più voti di Trieste. A parte il fatto che la riuscita di personaggi famosi in altri campi calati improvvisamente nella politica è sempre un grande punto interrogativo, sono convinto che ad essere determinanti saranno, anche questa volta, proprio i voti e il consenso che gli elettori di Trieste potranno esprimere per quello che sarà alla fine il candidato della Cdl. Fu così quando ebbi inutilmente ad avvertire e a ripetere che la candidatura di Alessandra Guerra, esponente di una Lega Nord che a Trieste non era mai esistita, si sarebbe trasformata in un suicidio politico e in una frana di voti da parte degli elettori triestini, che nessun risultato, sia pur favorevole in Friuli o nelle altre parti della regione, avrebbe potuto colmare. Mi sia permesso di ammonire ancora che i triestini non voterebbero mai volentieri un candidato friulano, sia se dovesse essere l'auto-candidatosi Strassoldo che conoscono anche troppo bene, oppure un Cainero o uno Snaidero, che non conoscono altro che di nome.

Non so se sia vero l'invito rivolto a Edi Snaidero, "Fai tu l'anti-Illy", che la stampa ha ufficialmente attribuito a Silvio Berlusconi, ma che Forza Italia aveva invece smentito, a cui Snaidero si è riservato di dare la sua risposta. Un incontro ci sarà pur stato, questa frase di convenienza sarà pur stata detta e d'altronde in politica può avvenire sempre tutto e il contrario di tutto, ma una delle maggiori doti che riconosco al presidente di Forza Italia Berlusconi è la coerenza e quindi, sotto questo aspetto, mi pare difficile che possa aver contraddetto se stesso dopo aver presentato e personalmente sponsorizzato Renzo Tondo quale candidato ufficiale della Cdl alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia nelle elezioni del 2008. Renzo Tondo ha infatti tutte le caratteristiche per essere il candidato ideale: è "carnico" e quindi la sua candidatura ha un carattere trasversale bene accetto a tutti, che si sottrae alla matrice localistica, friulana, triestina, ecc., che potrebbe costituire per altri una remora non da poco; è già stato presidente della Regione, lasciando come tale un ottimo ricordo, che gli avrebbe dovuto garantire il diritto di essere lui il candidato anti- Illy già nel 2003; sono note, inoltre, le doti di umanità con le quali si è dedicato e si dedica ad opere sociali e assistenziali di carattere nazionale e internazionale; infine è deputato del Parlamento italiano e anche sotto questa veste non secondaria è stato presentato da Berlusconi.

Non è mia intenzione tessere panegirici a favore di Renzo Tondo - dei quali non ha alcun bisogno - ma confermare che, quando sono cominciate a circolare candidature di disturbo, evocate come sempre non si sa da chi, per coerenza ho inviato via fax un messaggio a Silvio Berlusconi, sia ad Arcore che a Roma, in cui, dopo aver ricordato il precedente di Alessandra Guerra, concludevo dicendo: «Ora ti scrivo per dirti che la tua scelta è quella giusta e che Renzo Tondo è l'unico "cavallo vincente" per le elezioni del 2008. Ti scongiuro, perciò, di non consentire che le "grandi manovre", in seno all'ufficio di presidenza e altrove, riescano a tirar fuori anche questa volta una candidatura perdente».

Ribadisco questa mia convinzione e sono appunto persuaso che Renzo Tondo è l'unico candidato che potrà sconfiggere Riccardo Illy, il quale lo sa e da ciò dipendono le sue remore e perduranti perplessità: oltre alle non poche "scivolate" compiute dalla giunta regionale recentemente, Riccardo sa che, anche con tutto il suo carisma, questa volta al centrosinistra non sarà possibile recuperare gli oltre dieci punti di distacco con cui l'elettorato regionale del Friuli Venezia Giulia ha dato la vittoria al centrodestra in occasione delle ultime elezioni politiche.

Tute queste cose vanno dette. D'altronde, se si ritenesse necessario ricorrere anche in questo caso ad un referendum democratico di tipo regionale, come per Veltroni a livello nazionale, non c'è il minimo dubbio che il nome di Renzo Tondo emergerebbe con una grande maggioranza di consensi.

Gianfranco Gambassini
presidente onorario della Lista per Trieste

mercoledì 15 agosto 2007

GOTTARDO: TICKET SNAIDERO TONDO PER IL 2008

Da il Messaggero Veneto del 15 agosto 2007



SACILE. Un ticket Snaidero-Tondo per battere il governatore Illy. E’ questo il progetto della Casa delle libertà che domani fonderà l’associazione del centro-destra per stendere il programma del 2008. Il coordinatore regionale azzurro Isidoro Gottardo è pronto ad aprire la campagna elettorale con poco meno di un anno di anticipo. E dopo un vertice in Sardegna fra l’imprenditore di Majano e Silvio Berlusconi, la decisione finale è attesa per settembre. Altra incognita resta la collocazione della Lega Nord, che non ha ancora garantito alla Cdl l’appoggio alle regionali.
Coordinatore Gottardo, come va Fi dopo quattro anni di liti e faide interne?
Fi e complessivamente il centro-destra si trovano a vivere in Fvg una fase costituente nuova.
Si spieghi meglio.
Da un lato è determinata dalla nostra volontà: la ricerca di una cultura di governo, un radicamento più forte sul territorio e una organizzazione politica votata al principio di sussidiarietà. Quindi con scelte, di volta in volta, che nascono dal basso e non calate. Dall’altro lato la nascita del Pd inevitabilmente avvia un processo di ristrutturazione del sistema politico, oggi inadeguato alle responsabilità di governo. E con il Pd molte appartenenze si rimettono in gioco.
E’ uno slogan?
No. Noi, forza di centro che appartiene sempre più al Ppe, siamo pronti a cogliere questa opportunità. Il Pd gioca al centro con il rischio di fallire nella necessità di riportare a una cultura di governo quella sinistra attratta dalla cultura di lotta. Mi pare inevitabile che il Pd entri nel solco del socialismo europeo. Anche in Italia, prima o poi, la competizione bipolare sarà fra europopolari ed eurosocialisti.
E Forza Italia che pensa di fare per prendere voti?
Fi sta maturando la sua fase costituente. E intende contribuirvi riorganizzando se stessa, celebrando i congressi e radicandosi sul territorio.
Dove?
Lo stiamo già facendo.
Intendo anche a Udine?
Sì.
Quando?
Fra il 14 e il 21 settembre.
Per cui?
Per cui diventiamo più radicati al territorio. Organizzati per difendere seggio per seggio il voto.
E che obiettivo elettorale avete?
Il nostro obiettivo alle regionali è superare comunque il 25%.
Uno su quattro...
Sì. Sapendo che per cogliere questo risultato medio dobbiamo lavorare in particolare in alcune aree, che tendono ad abbassare la guardia. Sono convinto che nell’Alto Friuli, come a Gorizia, si dovrà e si potrà fare un buon lavoro per avvicinarsi a questa media.
Ma siete un partito di liti e di faide. Come è messa la febbre interna? A parte la storica pace Antonione-Guerra...
Siamo in una fase congressuale ma soprattutto in una fase di riorganizzazione di un partito regionale che, per organizzazione e per capacità di mobilitazione al confronto politico, era partito solo sulla carta. Tuttavia Fi è un partito che sa fare quadrato e nei momenti decisivi marciare compatto. Chiaro che spetta soprattutto a me, quale coordinatore regionale, creare le condizioni perché tutti si sentano non esclusi, ma protagonisti di questa fase nuova.
Protagonisti, dice. Bene: parliamo del protatonista per eccellenza, il candidato.
Da dove partiamo?
Da Snaidero.
Beh, dobbiamo partire dalla legge elettorale regionale appena approvata.
Non faccia melina.
No. Ci sono due madornali errori e due madornali handicap che delegittimano la norma e rispetto ai quali noi abbiamo combattuto. Perché non ci fossero. Il primo è il voto disgiunto, cioè l’elezione diretta del presidente col voto disgiunto. Secondo è la soglia di sbarramento all’1,4% anziché al 5%. Un dato che è in contraddizione non solo con il progetto del partito democratico, ma soprattutto con ciò che i cittadini chiedono.
Altri dicono che avete solo paura che Illy prenda voti del centro-destra grazie al voto disgiunto. Ma è un automatismo dell’elezione diretta...
E’ inevitabile che con il voto disgiunto la contesa sia sul terreno ideale che Illy ha creato per sé e che il centro-sinistra, pur sapendo che ciò continua a delegittimare la politica, si è guardato bene dal mettere in discussione. Ma c’è un secondo punto da cui partire.
La disfatta del 2003?
No, non è la vicenda elettorale del 2003 ma la fase antecedente. Gli errori che l’hanno generata. Potremmo ricordare la legge elettorale che ha spianato la strada al referendum. Ma anche la carenza di cultura di governo e cioè il fatto che quella coalizione era rimasta la somma di quattro partiti, privi della coesione necessaria. Oggi questa mancanza di coesione c’è dentro Intesa.
Slogan...
No. A Roma e contro Roma il bla bla bla, e qui il pragmatismo di chi preferisce tirare a campare piuttosto che tirare le cuoia. E ha accumulato ingenti debiti... in Regione.
Ma Standard & Poor’s promuove la Regione...
Conferma quello che ha detto la Corte dei conti. Il debito c’è ma è entro i parametri.
Appunto. Entro i parametri.
La Corte ha ricordato che il problema sono i parametri troppo elevati rispetto a un corretto esercizio finanziario.
Intesa dice che il debito deriva da Tondo.
Tondo ha lasciato questa regione con un debito di 800 milioni di euro che erano la somma di tutti gli anni precedenti. Oggi il debito è a 2 miliardi. Con più entrate e la vendita di beni patrimoniali della Regione.
Bene. Ma avete proposto Snaidero... un imprenditore. Non è andare sullo stesso terreno di Illy?
Il centro-destra non può prescindere dalle regole con cui si vota. Tuttavia i due poli partono da due condizioni profondamente diverse. Noi col passato di una coalizione oltre il 55%. Loro col vantaggio di un presidente uscente che ha lavorato in tutti i sensi per consolidarsi come valore aggiunto ed esterno al centro-sinistra, distinguendosi soprattutto da Prodi. Loro hanno la necessità di nascondere e attutire la loro identità politica per consentire a Illy di perpetuare l’inganno nei confronti degli elettori. Noi invece di mettere a frutto una proposta convincente.
Ma nel 2003 avete perso. E per giunta male...
Nel 2003 non dimentichiamoci che è andato a votare poco più del 60%. Gli elettori del centro-destra scontenti non sono andati a votare. Fi ha raccolto 110 mila voti e all’appello ne sono mancati 70, forse 80 mila. Per capire cosa è successo dobbiamo guardare ai valori assoluti.
Credete che Snaidero sia un modo nuovo per presentarsi agli elettori?
Sì, Snaidero non è l’antipolitica.
E cos’è?
E’ la rappresentazione di una politica nuova. Una politica che compete nel globale. Ma con la forza della propria identità e della propria cultura popolare, che considera un dono. Una cultura da sempre improntata alla responsabilità verso uomo, ambiente, verso le nuove generazioni, nei confronti della propria storia e della propria appartenenza.
Non le sembra di esagerare?
No.
Snaidero è un marchio industriale, non è Madre Teresa di Calcutta...
Non c’entra. Lo si capirà dal nostro programma. Come si capirà che le questioni vere di questa regione oggi non sono il reddito di cittadinanza o la politica migratoria di Antonaz. O l’assistenzialismo. Se Snaidero dirà di sì, e se Illy poi farà altrettanto, la competizione non sarà fra due imprenditori, ma fra due soggetti politici del tutto alternativi. Illy è un battitore libero che presta la sua opera a una coalizione che non sa e forse non vuole rendersi comunque autosufficiente.
E accetterà?
Snaidero, che così come gli altri possibili candidati, nasce qui – non a Roma o a Arcore - è espressione di un nuovo centro-destra. Che insieme con il proprio candidato ha in testa un progetto, un programma rispetto al quale la politica non fa un passo indietro. Uno per tutti, tutti per uno...
I moschettieri? Come Tondo, che difende il popolo?
Arrivo a Tondo. Ho già detto che un candidato non basta.
Ne servono due?
Un candidato di per sé non fa la differenza se dietro a sè non ha una coalizione coesa, una cultura di governo aperta alla società.
Quindi?
Servono un candidato e una squadra. Non esiste una competizione fra Snaidero e Tondo, o chi si voglia. La candidatura di Snaidero o, meglio, prima ancora l’idea di Snaidero è molto più espressione di Renzo Tondo di quanto non si creda.
A giudicare dai commenti non sembrava...
Non ho mai letto e non ho mai sentito commenti.
Dicono che Tondo avrebbe dato disponibilità a fare un passo indietro per Snaidero. Le risulta?
Già nel 2003, il primo a immaginare Snaidero come via d’uscita fu Renzo. Renzo è un valore aggiunto per Fi e per il centro-destra. Non a caso lo vedo indispensabile in questa competizione. Attenzione a non commettere l’errore di pensare che le regionali saranno una partita a sé. Dopo queste ultime amministrative si è aperta una fase che noi vogliamo storica per il Fvg. Oltre alle regionali e alle politiche, ma soprattutto le amministrative. Non si governa il Fvg senza avere anche le autonomie locali.
Parla di Udine?
Parlo in generale, ma penso a Udine.
Cosa pensa?
Attribuisco alle elezioni di Udine una valenza molti significativa e comunque legata tutt’uno al progetto per le regionali.
Blasoni scalpita?
Blasoni non lavora per sè.
E’ girato anche il nome di Alessandra Guerra.
Il futuro di Alessandra lo vedo ancorato al centro-destra prima il Regione e poi chissà. In esperienze politiche nuove.
Coordinatore: quando fa le nomine in Fi?
Avevo bisogno di un periodo di vacanza per fare le meditazioni necessarie.
Le ha fatte?
Mi sono portato la documentazione necessaria, in modo tale che alla ripresa dei lavori i nuovi organi siano funzionanti.
Intanto il suo amico-nemico Moretton è in corsa come leader Pd...
E’ il nostro destino di incrociarsi. Io a fare il segretario di partito con il centro-sinistra al governo e lui quando vincerà la Cdl.
Ma Snaidero accetterà?
Sta riflettendo.
Ma ha visto Berlusconi in Sardegna...
So che si è incrociato con il capo.
E’ andato a cena al Billionaire?
Non con lui.

E' UN RENZO TONDO INDAFFARATO...


Da Il Gazzettino del 15 agosto 2007
Tolmezzo

È un Renzo Tondo indaffarato ma sereno quello che ci accoglie in una tranquilla Verzegnis di metà agosto. Lontanissimi gli echi delle polemiche sulle future sorti della Regione, il deputato carnico si divide la vigilia di ferragosto tra la famiglia e l'albergo da ampliare («Questo vuol dire credere alla Carnia, investendo qui!» afferma), accettando poi di ritornare a parlare della sua vita politica, a metà tra Roma e Trieste.

- Onorevole Tondo, Le sono già stati assegnati i compiti per il rientro alla Camera?

«Da settembre rafforzerò la mia già assidua presenza in aula occupandomi di Welfare degli Enti locali, il settore mi appassiona.

- Troverà ad attenderla il "solito" autunno caldo a Montecitorio?

«La situazione nazionale è sotto gli occhi di tutti: Prodi ha perso la scommessa con gli italiani, cioè governare il paese con il consenso della sinistra radicale. A questo punto prevedo l'implosione del governo ed elezioni politiche il prossimo anno».

- Se non si andrà al voto per le Politiche, per le Regionali in Friuli Venezia Giulia lo si farà di certo. Che Regione gli elettori si troveranno a giudicare?

«Una regione "sgovernata", con un debito pubblico che ha assunto dimensioni senza precedenti, con gli enti locali abbandonati, la sanità al palo, un'innovazione da spot Francamente credo che dal primo presidente eletto direttamente dalla gente, ci si sarebbe dovuto aspettare molto di più».

- E' sicuro che la pensi così anche la maggioranza dei cittadini friulani e giuliani?

«Il consenso di Illy è scemato notevolmente in questi anni, ho la sensazione soprattutto di cogliere un distacco profondo dei settori più deboli della nostra società nei confronti della sua giunta. Colpa dei troppi annunci mediatici».

- Le categorie economiche invece?

«Il malessere di artigiani, commercianti, agricoltori, piccoli imprenditori e professionisti è all'ordine del giorno. E mi pare che anche in Confindustria regionale, al di là delle frasi di rito, non sia proprio tutto rose e fiori».

- Col Partito Democratico recupererebbero?

«Una pantomima, voglio proprio vedere se Moretton avrà il coraggio di andare fino in fondo. Già si percepiscono le difficoltà tra Ds e Margherita, del resto Dc e Pci si sono fatti la guerra per anni».

- Alla fine Illy sceglierà di ricandidarsi?

«Sono convinto che non si tirerà indietro, anche a fronte di eventuali sondaggi non positivi per lui».

- Sta parlando da leader d'opposizione, eppure la sua candidatura per il 2008 lanciata da Berlusconi, tarda a trovare conferma dalla Cdl regionale, perché?

«Perché è giusto che la scelta definitiva sia espressione del territorio e per questo ci vuole tempo».

- Nel frattempo, le è stato contrapposto l'imprenditore Edi Snaidero

«Ho sempre dichiarato che a chiamata dei partiti della Cdl, sono pronto a rispondere, diversamente continuerò il mio compito di parlamentare, impegnandomi comunque per la vittoria finale. Su Edi Snaidero non posso che esprimere, come ho fatto sin dal primo momento, stima ed apprezzamento».

- Ma di cosa ha bisogno realmente la nostra regione, di un politico o di un industriale?

«Il problema non è di persone ma di politiche, del resto ho già avuto modo di dire che Illy è un politico a pieno titolo da più di dieci anni».

- Gottardo ha dichiarato che la scelta scaturirà a fine settembre, Forza Italia sarà in grado di trovare coesione per tale decisione?

«Forza Italia regionale è ancora senza un vero organismo politico, la difficoltà di Gottardo nel convocarlo sono evidenti, ma la cosa non mi preoccupa. Le dinamiche decisionali tra di noi sono quelle tradizionali dei partiti. Mi auguro poi che si apra subito la fase congressuale soprattutto nella commissariata Pordenone».

- Questione di persone quindi, ad appoggiarla ci hanno già pensato tra gli altri Camber e Lenna, quanto a Saro ed Antonione?

«Li vedo impegnati a tessere le fila di un largo accordo nella Cdl, mi pare positivo»

- A sostenere Romoli nella conquista di Gorizia, Tondo c'era, ed ora cosa si aspetta da lui?

«E' stato un ottimo ex coordinatore regionale di Fi, il fatto che sia rimasto protagonista attivo della politica regionale è un punto a favore per tutto il partito».

- Con le Regionali c'è in ballo anche il rinnovo del sindaco di Udine, riuscirete a strappare la città al centro-sinistra?

«Qui la partita è molto delicata, il dopo Cecotti è alla nostra portata. Va da sè che il ragionamento non può essere scisso dalle scelte regionali».

David Zanirato