giovedì 22 luglio 2010

GRIZON: "UFFICIO TRIBUTI IN PIENA EMERGENZA"

Da Il Piccolo del 22 luglio 2010 - Pagina 18 - Trieste

MUGGIA. INTERROGAZIONE DELL’ESPONENTE FORZISTA

Grizon: «Ufficio tributi in piena emergenza»
«Questa è noncuranza». 
Il primo cittadino: «Monitoraggio costante»


«Il Comune di Muggia è in una situazione di emergenza organizzativa per quanto riguarda l’Ufficio tributi». È questa l’accusa che Claudio Grizon ha mosso all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nerio Nesladek. Il consigliere del Pdl appartenente al gruppo di Forza Italia ha evidenziato in un’interrogazione urgente presentata al sindaco di Muggia la presunta situazione «di grave emergenza organizzativa del Servizio entrate e tributi a causa della mancanza di specifiche professionalità». Nello specifico Grizon ha richiamato il provvedimento del sindaco con cui in data 1° marzo 2010 Antonio Maria Carbone veniva nominato ad interim responsabile dell’Ufficio tributi per un periodo di tre mesi in quanto sarebbe dovuto arrivare al Comune di Muggia un nuovo e diverso responsabile visto che all’ufficio personale ci sarebbero state alcune domande di mobilità. Preso atto che l’incarico di tre mesi è scaduto il 31 maggio scorso e che, a distanza di quasi cinque mesi, Carbone assomma ancora, tra una responsabilità e l’altra, quella sull’Ufficio tributi ove passa saltuariamente per supportare i funzionari e impiegati rimasti nello svolgimento delle loro funzioni, l’esponente del centrodestra ha evidenziato come alla data della presente interrogazione «nulla si sa sulla figura del nuovo responsabile del servizio e che tale situazione sembra sottolineare la noncuranza dell’amministrazione comunale sull’operatività di un settore importante e delicato quale è quello dei tributi locali».
Pronta la risposta del sindaco Nesladek: «Ci occuperemo della funzionalità dell’Ufficio Tributi ma non entreremo nel merito dell’interrogazione perché non siamo abituati a trattare nessuna questione con una disinvoltura irrispettosa della privacy della persona. Visto dunque che, nell’interrogazione, sono stati fatti nomi e cognomi e citate situazioni familiari, non rispondiamo anche in considerazione del fatto che ciò potrebbe costituire un illecito. Anzi, stiamo valutando se segnalare il caso al Garante per la privacy. Rimane sullo sfondo il fatto - ha aggiunto Nesladek - che la situazione è costantemente monitorata dagli uffici preposti e non ci risultano disservizi o situazioni di grave criticità». (r.t.)

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