RESIDENTI E OPERATORI CHIEDONO SANZIONI CONTRO CHI LORDA
A volte i bagni di bar e ristoranti s’intasano e devono essere chiusi
MUGGIA - Più bagni pubblici aperti tutta la notte. Sanzioni per i trasgressori. O entrambe le soluzioni? Cosa ne pensano i muggesani? I servizi igienici durante il Carnevale sono stati giudicati insufficienti un po’ da tutti gli intervistati, che si sono soffermati su un altro aspetto: dato il grandissimo afflusso durante il Carnevale, la richiesta di usufruire dei wc aumenta esponenzialmente, tanto che i titolari degli esercizi pubblici non hanno la possibilità di controllare continuamente lo stato dei servizi, che in breve tempo si riducono in uno stato pietoso.
Per farlo, dovrebbero assumere del personale apposito. E alcuni, giocoforza, a un certo punto sono costretti a chiuderli perché impraticabili. Rendendo quelli sulla pubblica via ancora più insufficienti. Sarebbe un’idea – suggeriscono alcuni – collocare i wc chimici davanti alle transennature delle calli che negli anni passati erano diventate vere toilette all’aperto. Non crediamo che così la gente continuerebbe a preferire di fare pipì all’aperto, davanti a tutti.
Favorevole all’aumento dei bagni pubblici è Davide Barut, che come gestore di un locale di piazza Marconi, «Pane vino e San Daniele», conosce bene i problemi legati alla gestione di un bagno aperto al pubblico durante le giornate di grande affollamento: «Non sono in grado di gestire i miei servizi igienici vista tutta le gente che entra in quelle serate. I pochi wc pubblici non sono sufficienti e la gente deve pure liberarsi». Sulla stessa linea è anche Stefano Piccoli, residente nel centro storico e oggetto di «attenzioni» sul suo portone, che però accanto al potenziamento del numero dei servizi apprezzerebbe anche l’applicazione di sanzioni nei confronti di chi orina per strada: «Ci sono delle regole di civile convivenza ed è giusto che chi sbaglia paghi». Preziosa la testimonianza di Riccardo Facco, titolare assieme al fratello Stefano dell’omonimo negozio di ottica di via Dante. «Dopo ogni Carnevale, la calle Farro dietro il negozio è ridotta a latrina: non so quante volte abbiamo dovuto riverniciare il muro e agire con una pompa idraulica per asportare liquami e non solo. Anche se per fortuna il Comune nell’ultima edizione del Carnevale invernale ha transennato l’accesso alla calle. Ma i disagi rimangono». Il problema avrebbe radici lontane. «Purtroppo il Carnevale si è trasformato da festa per famiglie in un evento che convoglia anche molti balordi, che arrivano da fuori con il passaparola».
«Il fenomeno – conclude un altro cittadino - non può essere gestito solo dai bar e dai locali, ci vuole un potenziamento delle strutture pubbliche, aprendole magari 24 ore e dotandole di chi le pulisca. E poi se c’è chi ancora la fa fuori, lo si punisca». (g.t.)
A volte i bagni di bar e ristoranti s’intasano e devono essere chiusi
MUGGIA - Più bagni pubblici aperti tutta la notte. Sanzioni per i trasgressori. O entrambe le soluzioni? Cosa ne pensano i muggesani? I servizi igienici durante il Carnevale sono stati giudicati insufficienti un po’ da tutti gli intervistati, che si sono soffermati su un altro aspetto: dato il grandissimo afflusso durante il Carnevale, la richiesta di usufruire dei wc aumenta esponenzialmente, tanto che i titolari degli esercizi pubblici non hanno la possibilità di controllare continuamente lo stato dei servizi, che in breve tempo si riducono in uno stato pietoso.
Per farlo, dovrebbero assumere del personale apposito. E alcuni, giocoforza, a un certo punto sono costretti a chiuderli perché impraticabili. Rendendo quelli sulla pubblica via ancora più insufficienti. Sarebbe un’idea – suggeriscono alcuni – collocare i wc chimici davanti alle transennature delle calli che negli anni passati erano diventate vere toilette all’aperto. Non crediamo che così la gente continuerebbe a preferire di fare pipì all’aperto, davanti a tutti.
Favorevole all’aumento dei bagni pubblici è Davide Barut, che come gestore di un locale di piazza Marconi, «Pane vino e San Daniele», conosce bene i problemi legati alla gestione di un bagno aperto al pubblico durante le giornate di grande affollamento: «Non sono in grado di gestire i miei servizi igienici vista tutta le gente che entra in quelle serate. I pochi wc pubblici non sono sufficienti e la gente deve pure liberarsi». Sulla stessa linea è anche Stefano Piccoli, residente nel centro storico e oggetto di «attenzioni» sul suo portone, che però accanto al potenziamento del numero dei servizi apprezzerebbe anche l’applicazione di sanzioni nei confronti di chi orina per strada: «Ci sono delle regole di civile convivenza ed è giusto che chi sbaglia paghi». Preziosa la testimonianza di Riccardo Facco, titolare assieme al fratello Stefano dell’omonimo negozio di ottica di via Dante. «Dopo ogni Carnevale, la calle Farro dietro il negozio è ridotta a latrina: non so quante volte abbiamo dovuto riverniciare il muro e agire con una pompa idraulica per asportare liquami e non solo. Anche se per fortuna il Comune nell’ultima edizione del Carnevale invernale ha transennato l’accesso alla calle. Ma i disagi rimangono». Il problema avrebbe radici lontane. «Purtroppo il Carnevale si è trasformato da festa per famiglie in un evento che convoglia anche molti balordi, che arrivano da fuori con il passaparola».
«Il fenomeno – conclude un altro cittadino - non può essere gestito solo dai bar e dai locali, ci vuole un potenziamento delle strutture pubbliche, aprendole magari 24 ore e dotandole di chi le pulisca. E poi se c’è chi ancora la fa fuori, lo si punisca». (g.t.)
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