venerdì 9 gennaio 2009

GLI SPRECHI DELLA PRESIDENTE POROPAT PER LA CULTURA D'ELITE DELLA PROVINCIA

725.655,38 euro, quasi un miliardo e mezzo delle vecchie lire, è costata l’edizione 2008 del Festival Teatri a Teatro promosso dalla Provincia di Trieste, nel 2007 invece ne aveva spesi ben 22.523,38 in meno.

Considerato che gli spettacoli a pagamento e gratuiti son passati da 50 a 23 e gli spettatori paganti da 3.031 a 2.218, il risultato ci sembra chiarissimo: un fallimento più grande ancora di quello dello scorso anno, anzi, usando un linguaggio più affine al mondo del teatro un vero fiasco!

Non ci sono argomenti che tengano davanti a questo spreco di denaro pubblico del quale la responsabilità va attribuita esclusivamente alla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, al direttore artistico Giorgio Pressburgher e a tutta la variopinta maggioranza di sinistra che ha avallato scelte artistiche assurde in spregio alle difficoltà che i teatri cittadini e le principali istituzioni culturali provinciali debbono sopportare causa un periodo di difficoltà economiche di rilevanza nazionale.

Considerando i biglietti omaggio e quelli venduti lo scorso anno a Miramare siamo passati da un costo a spettatore 211 euro del 2007 a 321 euro nel 2008: una vera follia per un festival di teatro a leggio oltretutto sorretto dal concerto del cantautore Sergio Cammariere.

Ma quando la presidente Poropat cercherà di coprire questa vergogna dirà sicuramente che alla fin fine la Provincia quest’anno ha speso solo 99.655, 38 euro mentre il resto lo hanno messo altri enti ed istituzioni, dimenticando però che anche quelli sono fondi pubblici e quindi di tutti e non possono essere scialacquati.

Ma la vera chicca del Festival 2008 è stata la produzione Oedipus Rex che si è avvalsa dell’apporto dell’Orchestra Sinfonica del FVG, a cui hanno assistito 84 spettatori paganti e dove il costo complessivo è stato di 125.000,00 euro, 250.000 milioni delle vecchie lire: una vera vergogna, 1.488 euro per spettatore.

Ma in fin dei conti, si dirà, il Festival è stato ideato e diretto dal prof. Pressburgher per cui che sono 70.000 euro per qualche mese di direzione artistica , neanche il 10% del costo generale, quasi un gentile omaggio che il regista ha fatto alla città.

Ma come non ricordare poi l’ingenua, tenera e romantica carineria che il professore ha dedicato alla sua presidente lo scorso autunno dalle pagine del quotidiano locale: una vera elegia alla sua mentore, all’unico amministratore che ha capito la valenza del suo progetto culturale per Trieste.

Ma oltre al Festival ora c’è il Teatrino dell’ex OPP. Quindi a dicembre la presidente ha ben pensato di impegnare 66 mila euro dei bilanci 2009 e 2010 a favore dell’Ente Regionale Teatrale per la gestione del teatrino di san Giovanni dove già nel 2008 ha elargito alla solita Cooperativa Bonawentura 34 mila euro per un programma d’attività che ha coinvolto associazioni culturali in larga parte riconducibili ad ambienti di sinistra ed altri 19 mila euro per uno spettacolo in dialetto triestino dove ben più esperienza potrebbero vantare la Contrada e l’Associazione delle compagnie del dialetto triestino “L’Armonia”.

Sempre alla Bonawentura la Provincia ha concesso con un canone agevolato fino al giugno 2009 l’uso di alcuni locali al primo piano del palazzo di piazza Duca degli Abruzzi 3, mentre altri soggetti hanno dovuto andarsene.

Dalle attività culturali della Provincia, come da quelle sociali, traspaiono in particolare l’orientamento politico dell’amministrazione e lo stuolo di amici che in questo ambito si dilettano con maggiore o minor fortuna. Lo strumento adottato è quello dei contributi ai sensi dell’art. 10 del regolamento che prevede ad assoluta discrezionalità della giunta le ormai famose “convenzioni”.

A tal proposito merita ricordare alcuni recenti stanziamenti come i 15 mila euro per il progetto “Treno della Memoria” promosso dall’associazione “Tenda per la Pace e i Diritti” di Staranzano, i 4.400 euro per l’iniziativa “La Scienza si presenta”, i 7 mila per “Fest” e i 500 euro per “Space Art” della SISSA, diretta da quel Fantoni che mesi orsono si scagliò contro la Regione per il taglio dei finanziamenti al suo Fest e dove lavora il consigliere Paolo Salucci, e gli 8 mila euro per l’Open day alla grotta nera organizzato dal gruppo speleologico San Giusto.

Ma come negare ancora 3 mila euro a Fucine Mute per “Catodica”, 6 mila euro al Gruppo 78 per il “Festival Internazionale dell’arte elettronica”, oppure i 4 mila allo Studio Open Space per “Il viaggiatore smarrito” i 4 mila alla Casa dell’Arte per il convegno “Arte e Scienza”, i 6 mila euro a tale Fabio Fonda per “Art Science Digital Interaction” o ancora i 6 mila euro per Trieste Contemporanea e l’8° concorso internazionale di design.

Nella pletora di finanziamenti di fine anno spiccano poi i 2.700 euro ad Emergency onlus per lo spettacolo teatrale “Stupido Risiko”, i 3.500 euro alla sig.ra Giuliana Parisini per il progetto “Giovani per una moratoria universale della pena di morte”, i 10.300 euro alla sig.ra Patrizia Luciana Tabossi per il progetto “Essere cittadini consapevoli” ed ancora i 6.500 euro a “I Camini Aperti” per il “6°Festival delle Diversità” e gli 8.350 euro per ACIESSE e l’iniziativa “Sotto lo stesso cielo – Solidarietà e Convivenza - 7° edizione”.

Alla presidente Poropat sta molto a cuore l’edilizia e pertanto sta costruendo o sostenendo la costruzione di molte case. C’è la Casa del Cinema, la Casa Internazionale delle Donne, la Casa dei Teatri ma c’è anche la Casa della Letteratura alla quale non ha potuto negare 6 mila euro.

Ma è ai festival cinematografici che la Poropat dedica molte attenzioni: ben 45 mila euro divisi tra le associazioni Anno Uno, Alpe Adria, Il Nodo, Maremetraggio; Cappella Underground e al Cinema Latino Americano e la promessa di trovar presto casa nel palazzo di Piazza Duca degli Abruzzi dove sono previsti lavori per oltre 4 milioni di euro.
Certo nessuno nega la rilevanza di alcuni dei festival cinematografici ma le priorità culturali della Poropat non sono le nostre.

Ma ci sono altre chicche che merita ricordare come i 10 mila euro all’Unione Regionale Economica Slovena per “Sapori del Carso”, i 10 mila euro per un corso sull’assaggio degli oli vergini di oliva, 7 mila euro per un convegno su “Il sistema ricettivo, l’apporto dei Bed&Brekfast” destinati all’Associazione “Bed&Brekfast in Italy – Ospitalità in Friuli e in Italia” di Cividale e i 5 mila euro per il Circolo “Igo Gruden” di Aurisina, presieduto dalla consigliera Marisa Skerk, per la mostra “Il linguaggio della pietra”. Ma si pensi poi ai 70 mila euro spesi con la Electa per la pubblicazione commemorativa sull’ex OPP o agli oltre 60 mila per le celebrazioni svolte nel corso dell’anno.

Nel corso dell’anno però non sono mancati i contributi erogati ai sensi del regolamento provinciale dove la giunta elargisce come e quanto vuole ai richiedenti, complici criteri fatti su misura che premiano chi presenta iniziative che rispondono agli auspici dalle maggioranza.

Ma si sa la presidente Poropat, tanto attenta alla cultura d’elite, non può certo accontentare tutti per cui alle 180 associazioni che fiduciose avevano presentato domanda in base alle leggi regionali 68/81 e 49/83 la cui competenze la Regione ha trasferito alle Provincie sono finite le briciole: solo 144 mila euro frammentati in contributi da 500 ai 3.100 euro.

Ai teatri triestini però non è andata meglio. Mentre la presidente nel 2008 ha avuto a disposizione complessivamente per la cultura oltre 2 milioni e 208 mila euro, rispetto ai 420 euro del bilancio di previsione iniziale, e nel 2009 sono previsti oltre 752 mila euro, le istituzioni teatrali triestine, tanto care a parole alla sinistra e alla Poropat, si sono spartite appena 43 mila euro: dai 13 mila per il Teatro Rossetti (su 7 milioni di euro di bilancio), ove la Provincia con la prof.ssa Cristina Benussi siede anche nel cda, ai 5 mila euro per la Cooperativa Bonawentura che gestisce con un affitto agevolato, grazie alla giunta Poropat, il Teatro Miela, passando per i 10 mila del Teatro Verdi (neanche 1 euro per il Festival dell’Operetta), i 9 mila della Contrada ed i 6 mila euro del Teatro Sloveno: una goccia in un bilancio da lungo tempo notoriamente in rosso.

Ma a Natale la presidente Poropat ha pensato molto all’Associazione Alta Marea, presieduta da Rina Anna Rusconi, nota esponente del Pd triestino, in quanto solo a dicembre è stata beneficiata di 8.500 euro per Mosaico di Culture (The danzante al caffè San Marco) e di 5.000 euro per l’iniziativa “Giuliani nel Mondo”. Nel corso dell’anno è stata spesso oggetto d’attenzioni del vice presidente Godina per le sue passeggiate turistiche.

Ebbene con tutte i contributi generosamente elargiti dalla giunta Poropat nel 2008 a destra e a manca (ovviamente come si può notare molto più a manca) e gli sprechi fatti per la domanda presenta tata dall’Associazione “Triestina Club” in occasione dei festeggiamenti per il 90° anniversario della Triestina Calcio si sono trovati solo 1.500 euro, un’inezia se si pensa a tutti i contributi erogati a piè di lista per occasioni meno prestigiose o con minor impatto sui cittadini.

Ecco tutto questo, e tanto altro ancora che abbiamo dovuto tralasciare per ragioni di spazio, è il risultato delle scelte dell’amministrazione guidata dalla presidente Poropat nel settore culturale. Quella della Poropat è una cultura di parte, partigiana, schierata, d’elite, di nicchia che non da un vero riscontro sull’opinione pubblica e sullo sviluppo economico del territorio. Quella della Provincia è una cultura che celebra l’appartenenza politica, partitica o ad un area sociale. Autocelebrativa, chiusa in circoli e conventicole che non danno certo respiro e prospettiva al nostro territorio.

Claudio Grizon
Consigliere della Provincia di Trieste
Capo Gruppo di Forza Italia

Paolo de Gavardo
Consigliere della Provincia di Trieste
Capo Gruppo della Lista Dipiazza

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