“Andrea Mariucci, consigliere comunale di Muggia e consigliere provinciale dell’Italia dei Valori è stato espulso da Paolo Bassi, coordinatore regionale del movimento dell’ex magistrato Dipietro”.
“Abbiamo appreso la notizia con una certa sorpresa – commenta Claudio Grizon, coordinatore e consigliere di Forza Italia a Muggia, nonché capo gruppo a Palazzo Galatti – nel corso di una inusuale comunicazione del presidente Boris Pangerc, all’inizio della scorsa seduta del consiglio”.
“Pangerc – spiega Grizon – ha dato lettura di una lettera, per altro - abbiamo verificato - neanche firmata, inviata dal coordinatore regionale dipietrista alla Provincia di Trieste ed al Comune di Muggia, dalla quale emerge che Mariucci, nel corso di una riunione di maggioranza del 14 maggio avrebbe annunciato “la sua uscita dalla maggioranza”: dichiarazioni queste che, secondo Bassi, “sono incompatibili con le direttive del partito che invece ci posizionano chiaramente nell’area del centro-sinistra”.
“Da parte sua Mariucci - prosegue Grizon - dopo aver stigmatizzato la scorrettezza dell’annuncio di Pangerc, senza un avviso preventivo, e aver dichiarato che si era autosospeso dal movimento in attesa di dare l’annuncio dell’abbandono di IdV dopo le europee, ha abbandonato polemicamente l’aula annunciando che la maggioranza Poropat, d’ora innanzi, dovrà preoccuparsi del numero dei suoi consiglieri”.
“Mariucci fin dall’inizio del mandato sia a Muggia che in Provincia – commenta il coordinatore forzista – è sempre stato uno spirito inquieto, spesso fuori dagli schemi e visto sempre con fastidio dalle due maggioranze”.
“Dal punto di vista personale – conclude Grizon – gli esprimo la mia solidarietà: sia per il provvedimento d’espulsione che per il trattamento davvero ingeneroso che gli è stato riservato assicurandogli rispetto e attenzione, uniti alla disponibilità a condividere in futuro obiettivi comuni”.
“Dal punto di vista politico, però, noto che il centro sinistra di Nesladek e della Poropat sono ormai nel caos assoluto, uniti solo per la gestione del potere, incapaci di confrontarsi nel merito dei progetti importanti, chiusi in se stessi e incapaci di affermarsi nel governo del territorio e della comunità”.
“Abbiamo appreso la notizia con una certa sorpresa – commenta Claudio Grizon, coordinatore e consigliere di Forza Italia a Muggia, nonché capo gruppo a Palazzo Galatti – nel corso di una inusuale comunicazione del presidente Boris Pangerc, all’inizio della scorsa seduta del consiglio”.
“Pangerc – spiega Grizon – ha dato lettura di una lettera, per altro - abbiamo verificato - neanche firmata, inviata dal coordinatore regionale dipietrista alla Provincia di Trieste ed al Comune di Muggia, dalla quale emerge che Mariucci, nel corso di una riunione di maggioranza del 14 maggio avrebbe annunciato “la sua uscita dalla maggioranza”: dichiarazioni queste che, secondo Bassi, “sono incompatibili con le direttive del partito che invece ci posizionano chiaramente nell’area del centro-sinistra”.
“Da parte sua Mariucci - prosegue Grizon - dopo aver stigmatizzato la scorrettezza dell’annuncio di Pangerc, senza un avviso preventivo, e aver dichiarato che si era autosospeso dal movimento in attesa di dare l’annuncio dell’abbandono di IdV dopo le europee, ha abbandonato polemicamente l’aula annunciando che la maggioranza Poropat, d’ora innanzi, dovrà preoccuparsi del numero dei suoi consiglieri”.
“Mariucci fin dall’inizio del mandato sia a Muggia che in Provincia – commenta il coordinatore forzista – è sempre stato uno spirito inquieto, spesso fuori dagli schemi e visto sempre con fastidio dalle due maggioranze”.
“Dal punto di vista personale – conclude Grizon – gli esprimo la mia solidarietà: sia per il provvedimento d’espulsione che per il trattamento davvero ingeneroso che gli è stato riservato assicurandogli rispetto e attenzione, uniti alla disponibilità a condividere in futuro obiettivi comuni”.
“Dal punto di vista politico, però, noto che il centro sinistra di Nesladek e della Poropat sono ormai nel caos assoluto, uniti solo per la gestione del potere, incapaci di confrontarsi nel merito dei progetti importanti, chiusi in se stessi e incapaci di affermarsi nel governo del territorio e della comunità”.
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