venerdì 31 luglio 2009

MUGGIA, SARA' LENTO IL RECUPERO DELLE AREE DEGLI EX DISTRIBUTORI

Da "Il Piccolo" del 31 luglio 2009 - pag. 18

Prima di vedere riqualificati gli spazi lasciati eventualmente liberi dai distributori di benzina all'ingresso di Muggia non passarà poco tempo. Come minimo un anno, senza contare i tempi tecnici necessari per realizzare dei progetti, appaltarli e attuarli. Sono chiusi solo da alcuni giorni i due impianti muggesani, ma già si pensa al loro futuro. Il rischio, lamentato da alcuni cittadini, è che gli impianti dismessi rimangano imperituramente là, monumenti alla crisi.
Ma il Comune di Muggia nega questa possibilità. Per parlare già di progetti di riuso però è ancora troppo presto. La normativa regionale lascia infatti un anno di tempo ai gestori per adeguarsi.
Prima di allora, l'amministrazione non ha facoltà di intervento. Conferma l'assessore allo Sviluppo Economico, Edmondo Bussani: «I proprietari degli impianti hanno un anno di tempo per adeguarsi. Per mantenere un impianto nei pressi del centro della cittadina oltre a quello di Aquilinia, contiamo sulla dichiarazione di interesse».
Il Comune ha individuato infatti un'area nell'ex cantiere Alto Adriatico dove poter realizzare un nuovo distributore conforme alla normativa e ha invitato i soggetti interessati (leggi le società petrolifere) a manifestare il proprio eventuale interesse.
Ma le buone intenzioni devono inevitabilmente fare i conti con la crisi, legata all'eliminazione dei carburanti agevolati e alla concorrenza slovena.
Se, come sembra però presumibile, non ci sarà interesse da parte delle compagnie a investire su un nuovo impianto in via di Trieste né sui due impianti esistenti per metterli a norma, alla scadenza la palla passerà al Comune.
«"Se dopo un anno non verrà effettuato l'adeguamento imposto - conclude Bussani - il Comune ha l'obbligo di ritirare l'autorizzazione». Sembra di capire dunque che solo dopo questo lasso di tempo previsto per legge verranno prese eventuali decisioni e studiati dei progetti per la dismissione e il recupero delle aree.
Che, almeno in un caso, quello dell'impianto di Largo Caduti della Libertà risulta interamente di proprietà comunale, mentre per l'impianto di via Battisti lo è solo in parte. In questo frangente, anzi, risulterebbero coinvolte anche altri enti, e segnatamente l'Autorità portuale e il demanio marittimo. Un particolare che non sembra certo andare in direzione di una dismissione veloce degli impianti abbandonati, anche se il Comune ci crede. «In questo caso - anticipa l'assessore ai Lavori pubblici, Franco Crevatin - le aree verranno riqualificate e saranno destinate ad altri usi, ancora da stabilire, restituendole in ogni caso alla fruizione della cittadinanza. Di certo, non lasceremo le pompe ad arrugginire». (g.t.)
LA NOTA
Stanno emergendo giorno dopo giorno le responsabilità dirette ed indirette sulla vicenda della chiusura dei distributori di carburante a Muggia.
Oltre al colpevole ritardo della giunta Nesladek nell'individuare formalmente l'area dell'ex Cantiere Alto Adriatico quale sito per collocare un nuovo impiano si aggiungono le conseguenze per il decoro urbano conseguenti alla chiusura dei due vecchi impianti che resteranno al loro posto ancora per lungo tempo: "monumenti" all'inefficenza di questa maggioranza.

Nessun commento: