Don Giovanni Gasperutti, già parroco di Aquilinia, nato in Istria, a Capodistria, il 30 agosto 1925, è scomparso improvvisamente ieri pomeriggio dopo un malore che l'ha colpito sabato scorso e che non è riuscito superare.
E' stato nominato sacerdote il 1 luglio 1951 a soli 26 anni. E' stato l'ultimo sacerdote italiano di Capodistria giunto a Trieste nel 1954 portando con se il calco in gesso diel patrono San Nazario che era riuscito a realizzare con mezzi di fortuna nelle sacrestie del duomo di Capodistria utilizzando il busto originale.
Solo il 19 marzo scorso l'arcivescovo Crepaldi l'aveva nominato canonico Onorario del Capitolo Cattedrale di San Giusto ma, pur utilizzando la veste bordata di rosso nelle celebrazioni solenni, tutti lo continuavano a chiamare don Giovanni: troppo formale e ridondante per lui, sacerdote istriano alla vecchia maniera dai modi spicci, dal sorriso franco e dalla battuta pronta, poco avezzo a frequentare le ovattate stanze della Curia, il titolo di monsignore!
Solo qualche settimana fa durante una sua S.Messa mi sono detto: "ma guarda com'è ancora bravo il nostro "don" nelle sue prediche, semplici ma piene di significati e di esempi di vita adatti sia ai più piccini che agli adulti e agli anziani". E' vero dopo la rottura del femore, ormai circa due anni fa, non aveva più ripreso il suo passo da montanaro, che infatti era rimasto incerto e un po dolorante, ma per il resto aveva sempre continuato nei suoi impegni alla guida della Parrocchia fino a quando, nello scorso mese di marzo, l'arcivescovo non lo ha sollevato dagli impegni più gravosi nominando don Paolo Rakic aministratore parrocchiale.
Ieri pomeriggio quando don Roberto Rosa mi ha telefonato per darmi la notizia della scomparsa di don Giovanni in pochi istanti, con la tristezza nel cuore, ho rivisto nella mia mente, come in un film, frrammenti di vita e tanti ricordi che mi legavano a lui fin da quando, nell'ormai lontanissimo 1977, divenne mio insegante di religione in seconda media a Muggia . E poi le camminate e le cantate in montagna, i giochi, le feste, il 25° ed il 40° anniversario di fondazione della Parrocchia per giungere agli anni più recenti quando non mancava mai di essermi vicino nei momenti di difficoiltà e di incoraggiarmi nell'impegno politico.
E' stato alla guida della Parrocchia di San Benedetto per circa 35 anni, dal lontano 1974 quando da Muggia arrivò ad Aquilinia per sostituire il primo parroco di Aquilinia don Mario Penco che si accingeva a raggiungere Servola.
Sono stati anni intensi, pieni di iniziative, di animazione parrocchiale, feste, gite e pellegrinaggi, campi estivi ia Borca di Cadore per decine e decine di giovani di Aquilinia e Muggia. Sarebbe molto difficile per me raccontare ora gli anni trascorsi insieme. Spero che ogni persona che l'ha conosciuto conservi di lui un bel ricordo e possa testimoniare il suo entusiasmo, la sua fede profonda, l'affetto per i suoi parrocchiani e l'amore per la sua gente, gli istriani, che fin quando ha potuto raggiungeva nelle varie comunità sparse nel mondo, specialmente in Canada, per portare la sua parola e la sua testimonianza di sacerdote dell'esodo.
Caro don Giovanni conserverò per sempre nella mia mente e nel mio cuore le tue parole, i nostri ricordi, i nostri valori, i tuoi consigli cercando sempre di agire come mi avresti consigliato tu. Con i cuore gonfio di dolore ti saluto per l'ultima volta e per sempre "ciao don Giovanni, grazie di tutto, mi mancherai, mi manchi già...!"
Claudio Grizon
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