Grizon (PDL): sarebbero opportune verifiche sulle procedure e sulle risorse spese per i lavori di Acquario, dalle caratterizzazioni al ripristino della massicciata fino alla pulitura dell’area
Da un lato è triste e dall’altro è risibile che dopo averli imboniti per mesi con lo slogan “riprendiamoci la costa”, ora che lo hanno assecondato, il sindaco Nesladek minacci i cittadini che frequentano il terrapieno di Acquario con pesanti sanzioni amministrative facendo intendere che quelli che saranno presi in flagranza dai vigili urbani rischierebbero addirittura pesanti reati penali.
Dopo la “carota”, ovvero la pulizia dell’area con tanto di percorsi tracciati e illuminazione pubblica, che forse gli sono valsi la rielezione, ecco che Nesladek (che candidato non lo sarà più) sta brandendo il bastone sulla testa degli sprovveduti bagnanti del terrapieno inquinato, tratti in inganno dall’aspetto dell’area e memori dell’invito del sindaco a riprendersi la costa.
Ha ragione infatti l’associazione Impronta Muggia a sottolineare che vi sia un inganno alla base dei lavori realizzati di recente presso il terrapieno di Acquario: gli interventi, imposti dal sindaco ai suoi uffici con un’ordinanza, per poter accelerare le procedure amministrative, ben due anni dopo la famosa mareggiata che aveva minato la stabilità della massicciata sul perimetro dell’interramento, avrebbero dovuto esser mirati all’esclusiva messa in sicurezza del sito per evitare la contaminazione del mare con il dilavamento del terreno ma così non è stato.
Nesladek invece, in vista delle elezioni, ha ben pensato di inserivi anche il maquillage dell’area, pur non avendo ancora ottenuto la concessione demaniale dell’area da parte della Regione.
Va ricordato che gli impegni di spesa per alcune gare urgenti sono stati anche oggetto di osservazioni da parte dei revisori dei conti e che gli uffici hanno potuto seguire procedure straordinarie solo sulla base del gravissimo pericolo per la salute umana emerso dai dati delle caratterizzazioni. Ma com’è possibile che in due anni nessuno si era accorto del cedimento della massicciata con tutti i sopraluoghi fatti e le caratterizzazioni in corso?
Ebbene, come ha già sottolineato l’associazione Impronta Muggia, a parte la ricostruzione della protezione a mare, nessun’altra opera realizzata (taglio dell’erba, livellamento del terreno, impianto di illuminazione pubblica, sentieri, nuova rete di recinzione costata 50 mila euro, ecc.) soddisfaceva il requisito di tutela della salute.
A questo punto auspicheremmo che qualche autorità pubblica indaghi, verifichi e chiarisca in merito alla correttezza delle procedure seguite e degli atti adottati a partire dall’affidamento al CIGRA in convenzione, e senza gara pubblica come prescrive il decreto legislativo n.163/2006 (testo unico sugli appalti), dei lavori di caratterizzazione.
E’ curioso infatti che per un intervento da 500 mila euro Nesladek si sia affidato al CIGRA senza gara e che per le caratterizzazioni disposte per l’area di raccolta dei rifiuti a Vignano, per circa 40 mila euro, si sia svolta una regolare gara pubblica.
A questo punto la Regione stessa farebbe bene, prima di rilasciare concessioni, a far intervenire i suoi uffici per verificare come sono stati spesi i 500 mila euro per le caratterizzazioni e se i lavori realizzati dal sindaco sull’area demaniale di Acquario, seppur utili, erano leciti in assenza di un titolo di possesso dell’area da parte del Comune.
Comunque per evitare queste situazioni assurde sarebbe bastato, come avevano proposto i consiglieri Paolo Prodan e Christian Gretti, chiudere gli accessi aperti con della rete metallica. Ma ovviamente Nesladek respinse la proposta ed ora promette una linea dura con i bagnanti.
Claudio Grizon
Consigliere del Comune di Muggia - Gruppo PDL
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