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martedì 19 novembre 2013

ROVIS E GRIZON, PRIMI ALFANIANI ALLO SCOPERTO

Da Il Piccolo di martedì 19 novembre 2013 - Pagina 20 - Cronaca Trieste 

LA NEONATA FORMAZIONE A TRIESTE 

Rovis e Grizon, primi alfaniani allo scoperto 
La consigliera comunale Declich sceglie Forza Italia. Ret ancora in mezzo al guado 













TRIESTE - Alfaniani a Trieste? Non pervenuti. Fino a ieri pomeriggio. Alla fine la coppia di fatto, Paolo Rovis e Claudio Grizon, principali indiziati vista l’assenza sospetta al Consiglio nazionale di sabato del Pdl al Palacongressi dell’Eur di Roma, si sono dichiarati “alfaniani” di lungo corso con due comunicati distinti. «Io sto con il Nuovo centrodestra. Sono coerente con la vera Forza Italia, quella del 1994, Per questo sto con Angelino Alfano» dice Paolo Rovis, ex capogruppo dei resti del Pdl in Comune.

«Ho deciso già da tempo che avrei seguito Angelino Alfano in quello che è oggi il Nuovo centrodestra, fin dopo il voto di fiducia al Senato del 2 ottobre» dichiara Grizon, capogruppo in Provincia del disciolto Pdl. Entrambi erano a Roma sabato scorso, arrivati in incognita il giorno prima del Consiglio del Pdl. «Ero a Roma, ma in piazza Santa Chiara» svela il consigliere comunale che su Facebook si era beffato un po’ di tutti mettendo sabato una sua foto con Rossana Luttazzi: «Oggi a Roma giornata interessante! Visita alla mostra Lelio Swing”. Bellissima, consiglio di andarci». Tanto per depistare un po’ i forzisti del Pdl accorsi in massa all’Eur per sentire le due ore del discorso di Silvio Berlusconi (malessere incluso). 
«Il 15 novembre all’incontro del Nuovo centrodestra all’hotel di Piazza Santa Chiara, e poi il giorno dopo in un’affollatissima sala della stampa estera in via dell’Umiltà, io c’ero» ricorda per i posteri Grizon. Tra i motivi della scissione morbida (“a tempo determinato” l’ha definita qualcuno) c’è una questione zoologica. «Ho sofferto lo scadere della politica tra le “pitonesse”, i “falchetti”, i Verdini, le offese, le grida ed i colpi bassi, dopo aver visto lo scontro perpetrato dai “falchi” nei confronti delle “colombe” e notato che non erano i contenuti a dividere il Pdl ma la volontà di alcuni di egemonizzare la nascente Forza Italia» spiega il capogruppo provinciale del fu Pdl. 
«Costretto, fino a sabato scorso, a convivere fra urla, strepiti, insulti. E falchetti griffati cui viene fatto credere che politica sia uguale a mondanità e tacchi a spillo, quando invece è fatica, sudore, sacrificio. Politica è, in due parole, “sangue e merda”, come diceva Rino Formica» aggiunge “trash” Rovis con tanto di citazione socialista.
La sua scelta ha sorpreso un po’ tutti, visto che aveva annunciato la rifondazione di un Club Forza Italia poco tempo fa. In Comune è rimasto solo nel gruppo che presiedeva. Manuela Declich gli è stata sfilato sotto il naso dal trio forzista di Everest Bertoli, Maurizio Bucci e Piero Camber (camberiano di primo grado). «Ho presentato domanda per entrare in Forza Italia» conferma la consigliera comunale che solo poche settimane fa era stata nominata nel curatorio del Museo Revoltella grazie ai voti dei forzisti.
«Per il Nuovo centrodestra ci saranno altre adesioni» dice sportivo Rovis. 
In mezzo al guado, come spesso gli è capitato nella sua carriera politica, è rimasto Giorgio Ret, ex sindaco di Duino e candidato soccombente alle ultime provinciali. «Non ero a Roma e nessuno mi ha fatto vedere i documenti. Non ho capito se rimaniamo o ci dividiamo in due gruppi. L’unica cosa che ritengo improponibile è far cadere il governo». 
Nessun dubbio invece per Lorenzo Giorgi che, come capo reggimento, ha marciato su Roma con l’esercito di Silvio. «Arrivato ieri, cacciato i traditori da Forza Italia, ripartito ora» il dispaccio consegnato a Facebook da Giorgi che ha annunciato anche la nascita a Trieste del Club Forza Silvio, da lui medesimo presieduto, «fedele e leale al presidente Berlusconi, anche per occuparsi dei problemi del territorio e dei cittadini giuliani». Venti “mi piace” su Facebook. Per cominciare. (fa.do.)

lunedì 18 novembre 2013

CLAUDIO GRIZON (PDL): “CON ALFANO PER UN NUOVO CENTRO DESTRA"

A Roma in Piazza Santa Chiara e alla conferenza stampa del vice premier io c'ero

Avevo deciso già da tempo che avrei seguito Angelino Alfano in quello che è oggi il Nuovo Centro Destra, fin dopo il voto di fiducia al Senato del 2 ottobre. E per questo motivo che il 15 novembre all’incontro del Nuovo Centro Destra all’Hotel di Piazza Santa Chiara, e poi il giorno dopo in un’affollatissima sala della stampa estera in via dell’Umiltà, io c’ero
E’ stata una scelta naturale, anche se non facile, in quanto la mia storia politica e le mie sensibilità mi portavano a ritrovare in Alfano, Maurizo Lupi, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi gli interpreti migliori dell’elettorato moderato e di un centro destra attento ai valori della Chiesa, unito al Partito Popolare Europeo, proteso ad un riformismo liberale che abbia al centro del suo agire le politiche per la famiglia, le piccole e medie imprese e la semplificazione dello Stato
Dopo aver sofferto lo scadere della politica tra le “pitonesse”, i “falchetti”, i Verdini, le offese, le grida ed i colpi bassi, dopo aver visto lo scontro perpetrato dai “falchi” nei confronti delle “colombe” e notato che non erano i contenuti politici o programmatici a dividere il Pdl ma la volontà di alcuni di egemonizzare i vertici della nascente Forza Italia con l’obiettivo di fare far cadere questo governo di emergenza nazionale e di condizionare pesantemente il presidente Berlusconi, ho capito che bisognava cambiare. 
Ogni tempo ha bisogno delle risposte ai suoi bisogni e ai suoi auspici che ricette trite e ritrite, facili demagogie o slogan consunti non chiariranno di sicuro. Credo che Alfano, con il Nuovo centro Destra, abbia, pur tra tante difficoltà, la capacità, il tempo e la forza di poter disegnare una prospettiva nuova
Per ritornare a vincere l’area politica del centro destra deve aprirsi e non chiudersi, escludendo ora l’uno o l’altro esponente o partito che sia: basta con i veti, le ripicche, le polemiche e le diffidenze, bisogna parlare un linguaggio nuovo che guardi ai problemi della gente. 
Con la mia scelta non voglio rinnegare anni di impegno politico, anzi sono fiero del lavoro fatto e profondamente grato a chi mi ha offerto la possibilità per farlo ed in particolare i miei elettori che hanno sempre creduto in me. 
Oggi Forza Italia dice di voler ritornare a lavorare sul territorio e con la gente ma in realtà io e tanti altri non ci siamo mai allontanati dal confronto con la gente che spero presto possa scegliersi con le primarie il proprio deputato o senatore
Oggi sono con Alfano e con il Nuovo Centro Destra: guardo al futuro convinto che l’Italia e Trieste ce la faranno e mi piace ricordare in quest’occasione l’appello di don Sturzo, che ben si addice a quest’occasione “a tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della Patria senza pregiudizi né preconcetti”

Claudio Grizon

domenica 1 settembre 2013

GIUSTIZIA, REFERENDUM DEL PDL: "RACCOLTE GIA' 200 FIRME"

Da Il Piccolo di domenica 1 settembre 2013 - Pagina 44 - Cronaca Trieste

IN PIAZZA UNITÀ 
Giustizia, referendum del Pdl: «Raccolte già 200 firme» 

«Oltre 200 firme raccolte a sostegno dei referendum #giustiziagiusta», è il bilancio tracciato da Paolo Rovis, consigliere comunale a Trieste e promotore dell'iniziativa. 
«Un ottimo risultato, raggiunto grazie all'apporto sul campo degli amici Claudio Grizon, Lucrezia Chermaz, Christian Puntaferro, Francesco Bettio e Marcelo Medau del Pdl e grazie ai cittadini - sta scritto nel comunicato - che hanno dimostrato sensibilità e attenzione a un tema che riguarda tutti». 
La "mobilitazione" di alcuni eletti del Pdl in Provincia, Comune e nelle circoscrizioni di Trieste si è svolta in accordo con la direzione nazionale del Popolo della Libertà e in linea con le indicazioni di Silvio Berlusconi «che abbiamo pienamente condiviso», aggiunge Rovis - «non solo per per i contenuti, ma anche per l'occasione di stare in strada, a contatto con i cittadini con i quali abbiamo scambiato opinioni, condiviso problematiche, raccolto istanze. Un modo di fare politica che continueremo a praticare. Fuori dalle campagne elettorali, quando tutti rincorrono gli elettori salvo poi dimenticarsi di loro a urne appena chiuse». Le sottoscrizionia sostegno dei Referendum continuano a venirer accolte, tutti i giorni, presso gli uffici del Comune di Trieste.

sabato 24 agosto 2013

REFERENDUM #GIUSTIZIAGIUSTA: OLTRE CENTO FIRME IN DUE ORE AL BANCHETTO DI TRIESTE DEL POPOLO DELLA LIBERTA'

Oltre cento firme in poco più di due ore. Un ottimo risultato per l'iniziativa organizzata oggi da Paolo Rovis, consigliere comunale triestino del Popolo della Libertà, assieme a Claudio Grizon, capogruppo PDL in Provincia di Trieste, Lucrezia Chermaz, capogruppo PDL in Terza Circoscrizione e Christian Puntaferro, consigliere in Quinta Circoscrizione.
"Ci sono stati anche problemi di "sovraffollamento" con alcune code per firmare" - ha dichiarato un soddisfatto Paolo Rovis - "a dimostrazione che quello di una "giustizia giusta" è un tema sentito dai cittadini, non meno di altri, gravi problemi che riguardano la vita reale e quotidiana di famiglie e imprese italiane". 
I quattro esponenti del Popolo della Libertà hanno aderito, con tempestività, alla "mobilitazione" a sostegno dei referendum sulla giustizia promossi dai Radicali, in linea con le indicazioni politiche del presidente Silvio Berlusconi e della Direzione nazionale del Popolo della Libertà. 
"Abbiamo accolto l'appello all'impegno concreto rivolto per iscritto dal senatore Denis Verdini a tutti i dirigenti del PDL" - hanno aggiunto Rovis, Grizon, Chermaz e Puntaferro - "allestendo in poche ore un punto di raccolta firme nel luogo più centrale di Trieste. È stata anche una preziosa occasione di contatto diretto con tanti Triestini, di scambio di opinioni e proposte sui molti grandi e piccoli problemi della città, dei rioni e della provincia di Trieste." 
"L'iniziativa verrà ripetuta con l'auspicio, ha concluso il consigliere Rovis "che il risultato delle 500mila firme sul territorio nazionale venga abbondantemente raggiunto. Si sancirebbe così la sensibilità garantista e liberale di tanti cittadini italiani e la volontà popolare di affrontare un tema non più rinviabile".

domenica 12 maggio 2013

IL PDL TRIESTINO RICHIAMA ALL'ORDINE MARINI

Da Il Piccolo di domenica 12 maggio 2013 - Pagina 17 - Regione

Il Pdl triestino richiama all’ordine Marini

IL CASO 

La sfuriata di Bruno Marini - pronto a dimettersi in segno di protesta contro i tanti incarichi affidati ad esponenti friulani del suo partito -, non è proprio andata giù al Pdl triestino. Che, ora, lo invita a rientrare nei ranghi e a lavorare in aula nell’interesse della città. «Stupisce la decisione, per ora solo ventilata, di Bruno Marini di uscire dal gruppo consiliare del Pdl - commentano il consigliere comunale Paolo Rovis e il capogruppo in Provincia Claudio Grizon -. 
Una scelta che preoccupa perché, se attuata, farebbe venire meno, ad appena pochi giorni dalle elezioni, il riferimento, unico, del Pdl triestino in Regione. Eppure gli elettori locali hanno deciso di affidare a lui solo il compito di rappresentarli in Consiglio. Sull’amico Bruno, quindi, pesa una responsabilità enorme. Auspichiamo perciò che rifletta bene: una frattura con il gruppo regionale indebolirebbe Trieste e tutto il Pdl».

venerdì 12 aprile 2013

10 IMPEGNI PER MUGGIA

"10 IMPEGNI PER MUGGIA" 
Il Pdl muggesano stringe un patto con i suoi candidati in Regione 

Domani sabato 13 aprile, alle ore 16.00, nella Sede Provinciale del PDL in piazza Ponterosso 6 (1°p.) si terrà una CONFERENZA STAMPA con Claudio Grizon, Capo Gruppo in Provincia e Consigliere a Muggia del PDL, Paolo Prodan Capo Gruppo del PDL a Muggia,Christian Gretti e Nicola Delconte, Consiglieri del PDL a Muggia per la presentazione dei “10 IMPEGNI PER MUGGIA" che sono stati definiti dal gruppo consigliare e che saranno sottoscritti nel corso dell’incontro, quale impegno programmatico per la cittadina qualora venissero eletti, dai due candidati al consiglio regionale che sono stati scelti dagli esponenti muggesani del PDL.

domenica 25 novembre 2012

MUGGIA, IL PDL ALL'ATTACCO: "SENTINELLE DI PARTITO"

Da Il Piccolo di domenica 25 novembre 2012 - Pagina 60 - Cronaca Trieste

Muggia, il Pdl all’attacco: «Sentinelle di partito» 

L’opposizione fa rilevare che tutti e sei i “referenti” di quartiere per la cura della città sono militanti della sinistra. L’assessore: ruolo aperto a tutti 

di Riccardo Tosques

MUGGIA - Sentinelle di quartiere o sentinelle di partito? È polemica sulla nomina dei referenti sul territoro muggesano. Analizzando nomi e cognomi si capisce perché in queste ore il Pdl sia letteralmente insorto. 
Per la zona di Chiampore è stato scelto Igor Donadel, iscritto con il Pd alle ultime elezioni comunali nonché figlio di Galliano, indimenticato consigliere regionale, provinciale e assessore comunale del Pci. 
Poi a Muggia centro troviamo Piero Robba, candidato alle ultime elezioni con la lista civica Meio Muja e Stefano Tarlao, già capogruppo consigliare comunale di Rifondazione comunista all'epoca della giunta Dipiazza. Ad Aquilinia opera invece Antonio Riosa, padre di Francesca, attuale consigliera comunale in quota Pd. A Zindis e Porto San Rocco opera Guerrino De Panfilis, marito dell'assessore comunale ai Lavori Pubblici Loredana Rossi. Infine a Santa Barbara e Fonderia troviamo Edi Ciacchi, ex consigliere comunale del vecchio Pci
«Nella scelta dei referenti sul territorio muggesano il Comune ha nominato persone vicine ai partiti che amministrano la cittadina. Insomma, siamo alle solite: nella morale di avvalersi di persone fidate, dall’indubbio spirito di servizio in aiuto all'amministrazione per migliorare fruibilità e vivibilità del territorio, riappare la logica delle nomine di apparato», recita una nota del Pdl muggesano. 
«Senza mettere in dubbio la volontà di servizio dei nuovi referenti sul territorio, come spesso succede, questa giunta non considera, neanche per azioni di volontariato appunto, gente che non sia vicina a loro – prosegue in una nota il Pdl muggesano -. Forse a qualcuno che non fa parte di quell’apparato, avrebbe fatto piacere partecipare. Siamo di fronte alla doppia morale della sinistra: quando fa comodo, si tratta di democrazia e partecipazione, se i nominati sono vicini a un partito piuttosto a un altro non cambia niente, dipende però chi lo dice». 
L'assessore alla Cura della città, Stefano Decolle si difende così: «Devo dire che non avevo neanche notato che tutti e sei le persone fossero orientate politicamente, ma ribadisco che se altri cittadini sono disponibili a dare una mano, a titolo gratuito e con passione, al di là di ogni appartenza, non avrò alcun problema ad incontrarli». 
Sulla vicenda delle sentinelle è intervenuta anche il consigliere provinciale Roberta Tarlao, referente della lista Meio Muja: «Accogliamo con favore il riconoscimento da parte dell’amministrazione dei referenti per il territorio e la creazione di un coordinamento con gli uffici tecnici. Fino ad ora Piero Robba, Vera Cattonar e la sottoscritta hanno svolto questo lavoro quotidianamente trovando tra l’altro una buona collaborazione con gli uffici e l’assessore preposto. Certo è che un assetto più organizzato che prevede tra l’altro una suddivisione del territorio può semplificare gli interventi ed ottimizzare le risorse sia finanziarie che umane che sappiamo essere sempre minori». Tarlao infine evidenzia il fatto che "dare una dignità di referenti a delle persone che già si spendevano in maniera esclusivamente volontaria, raccogliendo segnalazioni dei cittadini non può che portare a dei risultati più efficaci".

lunedì 17 settembre 2012

GOTTARDO (PDL): LA SERRACCHIANI SPUTA NEL PIATTO IN CUI MANGIA


Pubblico l'interessante articolo diffuso oggi dall' on. Isidoro Gottardo, coordinatore regionale del PDL del FVG, suggerendone la lettura integrale. 


Nel corso della trasmissione Porta a Porta di mercoledì scorso (12 settembre), in cui si commentava la sentenza della Corte Costituzionale tedesca e dei fattori che impediscono la crescita, il direttore del circolo della stampa estera a Roma, il tedesco Tobias Piller nel ribattere alle argomentazioni degli altri ospiti, ha citato quanto gli ha riferito Debora Serracchiani, ovvero il fenomeno, a suo dire, delle imprese friulane che scappano in Austria “perché oppresse dalla burocrazia friulana”. 

Il direttore, da parte sua, ha avuto l’intelligenza di aggiungere che se questa è la fotografia del Friuli figuriamoci allora a Roma e Napoli quale sia la situazione, riconoscendo implicitamente una storica differenziazione in positivo per il Friuli Venezia Giulia. Il fatto lo trovo di una gravità inaudita a conferma che la laziale Serracchiani, pur di danneggiare l’immagine di Tondo, è pronta a sputare sulla storia e sulla realtà della Regione che lei si è candidata a governare; inoltre la raffigurazione che fa, dimostrando di non conoscere i problemi del FVG, è del tutto carente e distorta. Il FVG che, insieme al nord est, è terra trainante dell’economia nazionale vive sulla propria pelle i problemi dei confini storici prima chiusi e poi, con l’Europa, resi luogo di competizione soprattutto per effetto del differenziale fiscale, molto più vantaggioso in Austria e in Slovenia. 

 La promozione carinziana verso le nostre imprese volta ad un loro trasferimento oltre confine è martellante, e gli elementi a sostegno del vantaggio prospettato sono i seguenti: 1) Abbiamo una fiscalità sulle imprese molto più vantaggiosa, consentiamo detrazioni fiscali che l’Italia non ha; 2) La nostra sinistra non è come la vostra, da noi c’è meno conflittualità e le imprese sono considerate una grande risorsa; 3) Da noi c’è meno burocrazia e comunque esiste un sistema che mette su un piano di parità, nell’eventuale contenzioso fisco e contribuente; 4) il costo del lavoro è più basso perché incide meno la fiscalità; 5) Il costo dell’energia è più basso. A questi elementi l’ing Benedetti della Danieli ha giustamente aggiunto un fattore strutturale di svantaggio per il FVG che è il tasso di denatalità e quindi meno forza giovane a disposizione delle aziende e per la crescita. 

La Slovenia non fa azioni di promozione, ma di fatto la esercita in modo pesante con una fiscalità oggi sulle imprese bassissima che è al 15% e con un costo dei carburanti molto basso, fermo restando, però, che oggi è un Paese in grosse difficoltà dal punto di vista del disavanzo di bilancio. Ciò ha comportato la delocalizzazione, ad esempio dell’autotrasporto che nel FVG è sceso da 50mila a 10mila addetti e in Slovenia è salito a 55mila addetti, creando una concorrenza impari sul mercato interno nostro, rispetto agli autotrasportatori italiani. 

Questo quadro è più complesso e articolato di come la Serracchiani mostra di conoscere, dimostra quanto sia fondata e giusta la battaglia, di Illy e di Tondo, nei confronti del Governo nazionale affinchè riconosca al FVG gli strumenti di autonomia che sono indispensabili per realizzare politiche atte a contrastare questa concorrenza impari. Azione analoga portata avanti di pari passo con Durnwalder, presidente della Provincia di Bolzano che pur avendo maggiori risorse di noi, non le può mettere a frutto nel modo più necessario per mancanza di strumenti. 

Questa è la ragione per cui nella legge sul Federalismo Fiscale abbiamo voluto la norma sulla fiscalità di concorrenza ai confini e la ragione per cui nel famoso patto Tondo-Tremonti, sulla legge di stabilità, si è ottenuto quella modifica statutaria che consentirà, attraverso le norme di attuazione in corso, al FVG di avere una Autonomia fiscale sia di entità che di modalità, ovvero la possibilità di passare dalla politica dei contributi alla politica della detrazione fiscale per gli aventi diritto, così da bypassare completamente tutti i fattori di burocrazia che hanno un costo per le aziende e le famiglie, e ritardano gravemente l’efficacia dei provvedimenti regionali. 

Tondo non ha mai nascosto che il suo primo obiettivo è abbattere una burocrazia, certamente regionale che esiste, ma soprattutto nazionale che incide da noi come in ogni altra parte d’Italia. Tondo non ha mai nascosto che il suo primo obiettivo è abbattere una burocrazia, certamente regionale che esiste, ma soprattutto nazionale che incide da noi come in ogni altra parte d’Italia. Mentre la Serracchiani è tutta protesa ad accusare la Regione e a giustificare il centralismo del Governo Monti, a noi fa incazzare che a Roma non capiscano che le code per la benzina verso la Slovenia fanno perdere entrate e creano un grave danno all’economia locale e al Paese. La Serracchiani su questo dovrebbe spendere parole a Bruxelles e nelle sue apparizioni televisive, che è il mestiere che meglio sa fare. 

Da tutto questo traiamo delle conclusioni: In primo luogo è tragico avere una rappresentante al Parlamento Europeo e candidata alla Regione che dimostri, così gravemente, di non conoscere, nella giusta profondità, i problemi socio economici di questa regione; quindi è deprimente il suo atteggiamento di cercare di rappresentare negativamente il FVG fuori dei suoi confini, nella speranza di apparire come colei che lo può far resuscitare. 

Tutta questa “innovazione positiva” la dovrebbe portare in compagnia di Rifondazione Comunista, del Sel e di una parte del suo stesso partito che ha già impedito a Illy, che poteva certamente fare cose positive, di agire pienamente nella direzione che avrebbe voluto. 

Al riguardo non possiamo dimenticare come fu proprio la sinistra, con il Governo Prodi, ad impedire a Illy di avere il commissariamento per realizzare la Terza Corsia che insistentemente chiedeva, di avere la legge nazionale per realizzare l’Euroregione e di avere il riconoscimento dei decimi delle pensioni, e per questo Illy dovette arrivare ad una sentenza della Corte Costituzionale. Cose queste che Tondo ha ottenuto grazie ad una diversa sensibilità dimostrata dal Governo Berlusconi verso i problemi concreti di questa comunità regionale. 

La Serracchiani dice di avere avuto grandi soddisfazioni; lei che viene da fuori e che ha potuto apprezzare l’apertura mentale della nostra comunità, dimostri allora anche riconoscenza rispettando davvero nel merito il lavoro e le esigenze di una comunità regionale che dal dopoguerra ad oggi ha saputo sempre dare dimostrazione di essere virtuosa. Noi comprendiamo il suo disagio a non sentirsi parte fino in fondo di questa comunità regionale, è un disagio che noi, che ci sentiamo parte integrante di questa comunità, non abbiamo e se a volte ci critichiamo, dentro i confini, è perché vogliamo fare di più; fuori ci preoccupiamo di parlarne nel modo dovuto. Impari a farlo anche lei. 

On. Isidoro Gottardo 
Coordinatore Regionale del PDL

martedì 17 luglio 2012

PDL A MUGGIA: "ASSENTI MA CONTRARI AL GNL"

Da Il Piccolo del 17 luglio 2012 - Pagina 26

Pdl a Muggia: «Assenti ma contrari a Gnl» 

MUGGIA - L'assenza del Pdl muggesano alla manifestazione di protesta contro il progetto del rigassificatore nell'area ex Esso, organizzata da Bora.La venerdì scorso durante la Conferenza dei servizi, non è passata inosservata. Se al presidio hanno aderito i rappresentati dei pariti della maggioranza in Consiglio comunale (Pd, Sel, Meio Muja, Idv, Federazione della sinistra)assieme a Un'Altra Muggia, la scelta di non partecipare è stata dettata da precise motivazioni che i consiglieri Claudio Grizon e Paolo Prodan hanno spiegato in una lettera inviata al sindaco Nerio Nesladek
“Il Pdl muggesano ha sempre manifestato la propria contrarietà all’ipotesi della realizzazione di un rigassificatore di Gnl nell’area ex Esso”, scrivono i due consiglieri nelle prime righe. Quello che il Pdl contesta, per giustificare l'assenza, sono le modalità scelte per esprimere contrarietà al progetto. 
Modalità che per Grizon e Prodan sono chiaramente uscite dalle vie istituzionali per imboccare quelle della rete e dei social network: «Ci sembra che la questione della contrarietà sul rigassificatore abbia perso quella iniziale caratterizzazione istituzionale a favore di una regia non ben identificata che ha portato pareri, temi e questioni prettamente tecniche e scientifiche su un “tavolo” animato da Comitati, siti internet, Associazioni e movimenti politici che di istituzionale hanno ben poco»
Insomma concludono Grizon e Prodan: «Non sarà quindi un sito internet o qualche Associazione o Comitato a dirci come e dove manifestare la nostra contrarietà».

domenica 15 luglio 2012

GRIZON E PRODAN (PDL): "NO AL GNL E ALLE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE "AMBIENTAL-SOCIAL-BLOG-ISTITUZIONALE"

Risposta inviata al Sindaco Nesladek, mercoledì 11 luglio 2012

Pregiatissimo Signor Sindaco Nerio Nesladek,

riceviamo, assieme ai colleghi del gruppo consiliare, immaginiamo su Sua disposizione, l’allegata nota della Sua portavoce dott.ssa Dall’Armellina.
Come Lei sa bene il Pdl muggesano, e ancor prima FI ed AN, hanno sempre manifestato la propria contrarietà all’ipotesi della realizzazione di un rigassificatore di GNL nell’area ex Esso. Più volte poi tale volontà è stata confermata con il voto di vari documenti presentati in Consiglio Comunale, laddove non ravvisavamo posizioni strumentali. 
Ciò accadeva in tempi non sospetti al contrario di quanto facevano ad esempio altri partiti che hanno sostenuto la Sua amministrazione in questi anni.
Purtroppo la politica regionale e provinciale, fin dai tempi del governatore Riccardo Illy (che com’è noto, con la sua amministrazione - di cui faceva parte l’attuale sindaco di Trieste Cosolini - è stato il fautore ed il più tenace sostenitore del GNL), su questo progetto ha tenuto sul tema posizioni spesso trasversalmente ondivaghe e alternativamente favorevoli e contrarie.
Comunque sia in questi anni in qualità di Sindaco di Muggia Lei ha potuto sempre vantare e far valere (e sempre lo potrà fare) nelle sedi istituzionali un’unanime contrarietà del Consiglio Comunale al progetto.
Purtroppo in sede di Comitato Portuale, all’atto del voto del Piano Regolatore del Porto, Lei non ha voluto assecondare il mandato del consiglio comunale che Le aveva chiesto all’unanimità di non votare quel Piano che confermava ed ampliava l’area ex Esso per l’insediamento del rigassificatore di GNL.
Comunque sia le Sue iniziative di protesta sul tema, anche assieme al Comune di San Dorligo della Valle, specie dopo l’esclusione del Comune di Muggia dalla Conferenza dei Servizi, seppur con metodi ce non sempre abbiamo condiviso, hanno sempre avuto una connotazione istituzionale come tutto sommato la Sua partecipazione all’incontro a Zagabria anche se a nostro parere non era indispensabile.
Ci sembra però che recentemente la questione della contrarietà sul rigassificatore di GNL, motivata tecnicamente anche per quanto riguarda il coinvolgimento del Comune nella Conferenza dei Servizi, abbia perso quella iniziale caratterizzazione istituzionale a favore di una regia non ben identificata che ha portato pareri, temi e questioni prettamente tecniche e scientifiche su un “tavolo” animato da Comitati, siti internet, Associazioni e movimenti politici che di istituzionale hanno ben poco.
La stessa iniziativa che ci viene proposta è ormai entrata in questa logica. Ci sembra infatti che Lei abbia in qualche modo rinunciato a far valere istituzionalmente e autonomamente, di concerto con gli enti competenti, la contrarietà del Consiglio Comunale di Muggia al GNL lasciandosi trascinare in un movimentismo tipico di certi ambienti politici e sociali che non ci sembra si addica ad un ente locale.
Non sarà quindi un sito internet o qualche Associazione o Comitato a dirci come e dove manifestare la nostra contrarietà all’iniziativa che, stando a quanto abbiamo notato su certi blog, siti internet e su Face Book, sembra ormai egemonizzata e strumentalizzata per fini politici che non pensiamo certo di alimentare con la nostra presenza ad una equivoca manifestazione di protesta “ambiental -social-blog-istituzionale”.
Il Popolo della Libertà ed il gruppo consigliare di Muggia confermano comunque, senza se e senza ma, per l’ennesima volta la loro contrarietà al progetto del rigassificatore di GNL come più volte ribadito con il voto in consiglio comunale e prende le distanze da eventuali facili strumentalizzazioni politiche che il Comune di Muggia o altri partecipanti alla manifestazione in argomento vorranno sostenere e portare in piazza al di fuori di ogni corretto confronto istituzionale.



Claudio Grizon
Consigliere Comunale e Coordinatore del PDL di Muggia

Paolo Prodan
Capo Gruppo del PDL in Consiglio Comunale di Muggia

venerdì 20 aprile 2012

"PERCHE LASCIO LA GUIDA DEL PDL"

LA NOTA
Dopo circa due mesi il Piccolo pubblica alcune dichiarazioni tratte da un mio comunicato. Ne prendiamo atto. Ma nel testo dell'articolo c'è un errore significativo: io non ho delineato le caratteristiche del prossimo candidato sindaco ma ho semplicemente espresso alcune idee personali sul prossimo coordinatore del Pdl muggesano: che è cosa ben diversa. Nel comunicato originale credo (che potete vedere nei post precedenti) lo si evinceva chiaramente ma...  


Da Il Piccolo del 20 aprile 2012 - Pagina 39 - Cronaca Trieste

CLAUDIO GRIZON

«Perchè lascio la guida del Pdl»
Ma non si fa da parte e lancia l’identikit del prossimo candidato

MUGGIA - Claudio Grizon si ritira dalla guida del Pdl muggesano e spiega le sue motivazioni in una nota: «Faccio un parziale passo indietro perché credo sia giunto il momento di riflettere e di ripensare anche a Muggia a quanto sta succedendo nella politica a livello nazionale e a quelle che potranno essere le ripercussioni del governo Monti a livello locale. 
Credo che fra quattro anni anche qui a Muggia le cose saranno diverse e quindi è il momento di ridare contenuti e valori alla politica e ai partiti che non dovranno più essere un “autobus” da utilizzare per raggiungere ambizioni o benefit personali ma ancora un “luogo” in cui invitare alla riflessione i “liberi e forti” per poi riprendere fiato e ritrovare nuovo entusiasmo. 
«Comunque - continua - se il Pdl alle recenti amministrative ha conseguito con il 30 % dei consensi la più alta percentuale della provincia in un contesto nazionale e locale a lui avverso, non sarà certo un caso e ciò va anche a merito di chi si è impegnato nella guida del partito e sul territorio a prescindere da chi doveva essere il candidato sindaco. 
Certo - prosegue il coordinatore uscente - in termini di consensi il Pdl potrebbe fare di più, ma con un centro destra in crisi a livello nazionale e diviso a livello locale per beghe personali credo che meglio di così un anno fa non avrebbe potuto fare». Grizon dunque lascia, «ma sia chiaro che non starò a guardare». 
E infatti in questa nota di commiato lancia già le basi per il futuro e la riscossa, tratteggiando l’identikit del candidato per il dopo Nesladek, che dovrà essere una persona «che abbia già dimostrato sensibilità politica, capacità, impegno e serietà e che sia in grado di affrontare una fase politica con tanti cambiamenti e che non sia troppo distratta da impegni personali o professionali». Chi sarà? «Io non mi pronuncio, ma ho in mente la persona idonea». Sembrerebbe una autocandidatura, ma impossibile saperlo perché Grizon ha già rifiutato due interviste al Piccolo. (a. g.)

MUGGIA, FAME DI PARCHEGGI - E IL COMUNE ASPETTA PISUS

LA NOTA
Il Pdl ha sempre avuto posizioni unitarie e concrete sul tema parcheggi che si evidenziano anche nelle dichiarazioni dei nostri consiglieri. L'ex assessore Bussani che in cinque anni ha fatto l'attuale piano parcheggi ha dichiarato che "a Muggia non servono nuovi parcheggi, bastano quelli che ci sono" ma evidentemente viveva in "un'altra Muggia". Fa piacere rilevare che le posizioni di Paolo Cigui su questi temi danno ragione a quanto ho detto in consiglio comunale tante volte. 
Nesladek ed i suoi quindi aspettano "Pisus" come nell'opera più famosa di Samuel Beckett, del genere del teatro dell'assurdo, Vladimiro ed Estragone aspettano in una desolata strada di campagna un "certo Signor Godot". Non vi è nulla sulla scena (non ci sono idee), solo un albero dietro ai due personaggi che regola la concezione temporale attraverso la caduta delle foglie che indica il passare dei giorni. Ma Godot non appare mai sulla scena, e nulla si sa sul suo conto. Egli si limita a mandare un ragazzo (la Regione?) ai due vagabondi, il quale dirà ai due che "oggi non verrà, ma verrà domani", riferendosi al suo mandante. 
Come nell'opera di Beckett, Nesladek (Vladimiro) e il suo assessore "Estragone", rischiano di aspettare invano il finanziamento per "Pisus" (Godot) mentre il tempo scorre (caduta delle foglie) e ci accingiamo al secondo anno di mandato. Se Godot non appare sulla scena vedremo se "Pisus" si farà vedere: certo è che anche questo progetto non risponde ai veri bisogni dei muggesani, nonostante le presentazioni e le mostre. Chissà se la Regione ne terrà conto? Chissà se la storia di Godot sarà quella della giunta Nesladek?


Da Il Piccolo del 20 aprile 2012 - Pagina 39 - Cronaca Trieste

Muggia, fame di parcheggi E il Comune aspetta Pisus

Coro di critiche alla situazione attuale con qualche proposta per l’emergenza Cigui: Caliterna con le auto, che orrore. Delconte (Pdl): tanti piani, pochi fatti

MUGGIA - Uno dei maggiori problemi della “sostenibilità” di Muggia è legato ai posti auto dei residenti. In attesa che l'amministrazione Nesladek dia vita alla tanto annunciata rivisitazione del piano parcheggi – forse ci penserà il progetto Pisus a fornire a breve una risposta alla cittadinanza? - esponenti dell'associazionismo e dell'opposizione hanno voluto dire la loro. Paolo Cigui Togliere le auto in sosta dal piazzale di Caliterna, agevolare l'accesso al centro storico da parte di chi risiede in periferia, modificare la rotazione dei posti auto a pagamento. 
Paolo Cigui, ristoratore-politico, pare avere le idee chiare. «Il piano parcheggi di Muggia manca di una precisa strategia e non guarda alla Muggia delle generazioni future: non favorisce né il commercio né i residenti e non si addice a una città che vuole aspirare a diventare turistica», sostiene. Da qui le proposte: la realizzazione di un parcheggio nel piazzale ex Alto Adriatico con dotazione di bus navetta per il centro storico, più collegamenti con la periferia per disincentivare l'uso dei mezzi privati verso il “cuore” di Muggia ed assegnare un titolo di viaggio per le corse in bus gratuito o agevolato ai muggesani che si recano in centro. L'affondo più importante arriva però contro Caliterna: «Che brutto colpo d'occhio per i turisti sono le auto in sosta sul piazzale del Caliterna: una città come Muggia dovrebbe presentarsi con un centro storico senz'auto che ne valorizzi tutta la bellezza, a partire dal porticciolo». 
Il Pdl Dal maggior partito d'opposizione arrivano voci univoche: la situazione attuale del piano parcheggi va cambiata. Il vicecoordinatore e consigliere comunale Christian Gretti: «In questi anni abbiamo vissuto ogni tipo di sperimentazione - sul posteggio sul lastrico solare bisogna prendere una decisione definitiva - che di fatto non ha risolto granché con una spesa che si avvicina ai 60mila euro (pitturazioni, pali, segnali, gratta e sosta , cabine di pagamento). Bisognerebbe quindi partire da zero e rivedere il quadro d'insieme con annesso un piano della viabilità, un nuovo regolamento per il passaggio veicolare in centro storico ed uno per il passaggio veicolare sui moli»
Critico anche il consigliere comunale Nicola Delconte: «L’amministrazione comunale ci ha propugnato vari piani parcheggi nel corso degli anni, ma nulla è cambiato. Auspico che i ventilati progetti sull’area Alto Adriatico e su alcuni terreni che si potrebbero acquisire per incentivare anche l’uso delle biciclette e potrebbero in parte alleggerire la quantità di auto presenti nel centro, abbiano finalmente concretezza». Ad oggi, secondo Delconte, poco o nulla si è fatto. «Finora abbiamo avuto solo parole, come solo parole sono riservate al problema del dissesto delle strade comunali letteralmente abbandonate a se stesse, vedi via San Giovanni. Prima dei progetti faraonici sarebbe opportuno almeno mettere in atto quelle piccole manutenzioni stradali necessarie più che mai».
Il consigliere comunale Dario Grison sposta invece il tiro: «Piccoli interventi da parte del Comune per spostare ad esempio i cassonetti dei rifiuti hanno creato delle situazioni di anomalia in diverse zone del centro e aree limitrofe. Penso ai cassonetti sulle linee blu in via D'Annunzio e ai bottini che hanno portato via dei parcheggi in viale XXV aprile»
Il Comune Per ora il Comune è in attesa degli sviluppi di Pisus: «L'amministrazione comunale sta facendo delle valutazioni su una rivisitazione del piano parcheggi approvato dalla precedente amministrazione nell'ottica dell'esperienza maturata e di richieste pervenute dalla cittadinanza. Una rivisitazione più approfondita sarà successiva all'eventuale concessione del finanziamento per il piano Pisus, ma fino a tale auspicato evento l'indirizzo è solo quello di una revisione e non di uno stravolgimento della situazione attuale».

giovedì 29 marzo 2012

NESLADEK PREPARA LA “STANGATA” SUI MUGGESANI CON IL RADDOPPIO DELL’ADDIZIONALE IRPEF

“Il bilancio non ci è stato ancora consegnato - sottolineano Claudio Grizon e Christian Gretti, coordinatore e vice coordinatore nonché consiglieri del PDL - ma se saranno confermati i dati visti sulla stampa l’addizionale IRPEF, voluta da Nesladek per la prima volta nel 2007, raddoppierà dal 0,4 al 0,8 % per i redditi sopra ai 75 mila euro mentre, per la fascia tra i 28 e i 55 mila euro, aumenterà del 55%: al contrario di quello che ci vogliono far credere, sarà una vera “stangata” per la gran parte dei muggesani”.
“Finora l’IRPEF al 0,4 % - precisano Grizon e Gretti - garantiva al Comune circa 650 mila euro all’anno: è facile immaginare che con questi aumenti si passerà la soglia del milione di euro. La partita dell’IMU invece, ben più complicata, pare che l’amministrazione l’abbia gestita nei limiti di legge del 0,4% per la prima casa e del 0,76% per la seconda, ma prima di dare un giudizio definitivo attendiamo di vedere le carte”.
“Al sindaco, che se ne ricorda solo quando gli fa comodo e che per il resto lo considera un fastidio - aggiungono Grizon e Gretti - ricordiamo che un anno fa, oltre a lui, è stato eletto anche il consiglio comunale che dovrebbe essere il suo principale interlocutore, specie sul bilancio, per cui è curioso che Nesladek concordi gli aspetti più salienti del documento contabile con “parti sociali” che non siano da noi rappresentate”.
Nesladek non può pretendere il nostro sostegno contro il GNL - concludono i due esponenti del PDL - per poi gestire “in famiglia” le altre scelte importanti come quelle di IMU, IRPEF, opere pubbliche e interventi per la costa, chiedendoci di condividere le sue scelte e sostenere le sue richieste di finanziamenti in Regione, senza mettere mani a tutti gli sprechi e alle spese inutili che abbiamo visto in questi anni”.

lunedì 12 marzo 2012

PDL DI MUGGIA, AD APRILE IL NUOVO COORDINATORE, GRIZON NON SI RICANDIDA

LA NOTA
Il silenzio a volte è prezioso... senza parole ...in tutti i sensi...














Da Il Piccolo di lunedì 12 marzo 2012 - Pagina 18 - Cronaca Trieste

Pdl di Muggia, ad aprile il nuovo coordinatore Grizon non si ricandida

Fermento nelle correnti, circolano le ipotesi Gretti e Prodan 
C’è chi punta sulle donne. Tra i giovani in “pole” Mosetti

SCENARI E SILENZI
Nessuna dichiarazione dal leader uscente che potrebbe essere comunque “blindato” da Trieste

di Riccardo Tosques

MUGGIA - Bocche cucite, tanta incertezza e un futuro nebuloso. Il coordinamento comunale del Pdl di Muggia naviga ancora a vista e nessuna rotta pare essere stata tracciata per quella che sarà l'era del dopo Claudio Grizon. A oggi questa è l'unica certezza: il coordinatore attuale alla prossima assemblea per il rinnovo dei berlusconiani muggesani, prevista entro la metà di aprile, non si ricandiderà. 
Ma Grizon, che ha preferito non fornire alcuna risposta ai quesiti postigli sullo stato attuale del partito e sul suo futuro, potrebbe comunque essere "blindato" da Trieste. Non è escluso infatti che il capoluogo possa recitare un ruolo determinante nel decidere il futuro su Muggia. 
E questo probabilmente è il timore maggiore da parte delle varie correnti che costituiscono il Pdl muggesano. Il secondo partito di Muggia sta vivendo oggi il momento più delicato della sua breve storia. Archiviata la tornata elettorale, con la riproclamazione di Nesladek e il ko del centrodestra, nella cittadina istroveneta sono in molti a chiedere di voltare pagina e dare un nuovo volto a un partito nel quale le componenti di Forza Italia e Alleanza Nazionale resistono, seppur acciaccate, dopo la fusione imposta nel 2009. 
Un nuovo volto, dunque, che possa sostituire degnamente l'operato di Claudio Grizon. Uno dei più papabili per il ruolo di coordinatore è l'attuale vice di Grizon: Christian Gretti. Classe 1975, riconfermato in Consiglio comunale lo scorso maggio ma bocciato in Provincia, l'ex aennino date le sue peculiarità di mediatore potrebbe puntare a fungere da collante sia all'interno del partito che fuori, coinvolgendo così le altre forze che gravitano attorno al centrodestra muggesano. Gretti non ha mai nascosto di essere pronto a prendere le redini del partito. 
Ma c'è chi all'interno del partito punta a un rinnovamento totale, anche di genere. Ecco così prendere piede l'ipotesi Rita Rapotez. Classe 1961, imprenditrice, già vice coordinatrice di Forza Italia, apotez potrebbe essere la grande novità del Pdl muggesano. E affidare a una donna il comando del partito sarebbe una svolta non indifferente. Ma non è lei la sola a rappresentare la componente femminile del partito. L'altra donna forte è Viviana Carboni, classe 1965, promossa in Provincia ma bocciata in Comune, già in quota Forza Italia. Nomi già sentiti dunque, dotati di una consolidata esperienza politica. 
Nomi che però potrebbero non convincere il gruppo dei giovani. Tra questi in pole position come outsider per il ruolo di nuovo coordinatore troviamo Daniele Mosetti. Classe 1980, neoeletto in Consiglio comunale, storicamente legato ad Alleanza Nazionale, responsabile muggesano di Giovane Italia, Mosetti è considerato la punta di diamante di chi vuole ringiovanire le fila del partito. 
Insomma, i nomi sono tanti. Nulla è deciso. Escludendo la candidatura degli altri attuali membri del coordinamento - Franco Paoli, Milan Velicogna, Italico Stener e Ruggero Leone - c'è chi è pronto a scommettere che per tenere serrate le fila e “calmare” le correnti si punterà a sostenere chi ha coraggiosamente traghettato il Pdl muggesano alle ultime elezioni: Paolo Prodan, classe 1967, capogruppo consiliare, anima aennina. Dopo essere stato eletto al coordinamento provinciale (la componente muggesana è formata poi da Grizon, Carboni e Rapotez) per Prodan si potrebbe prospettare un altro incarico di spicco, forse quello più delicato: riavvicinare l'elettorato muggesano di centrodestra ad un partito ancora in cerca di una propria identità.

domenica 4 marzo 2012

SERIETA', RESPONSABILITA' E SOBRIETA' PER UNA TRIESTE PIU' GRANDE, RICCA SOLIDALE E LIBERA

Il mio intervento al 1°Congresso Provinciale del Popolo della libertà di Trieste


Cari Amici,
ho il piacere di rappresentare qui oggi il gruppo consiliare del PDL in Provincia e, oltre al mio, vi porto il saluto del mio vice Massimo Romita, di Viviana Carboni e Daniela Pallotta.
Dai banchi dell’opposizione, sui quali ancora una volta siamo purtroppo finiti a causa di errori di certa politica nazionale e locale, cerchiamo di stimolare e provocare l’amministrazione Bassa Poropat che da parte sua, non riesce ad uscire dall’ombra della giunta Cosolini che ormai si proietta da piazza Unità fino a piazza Vittorio Veneto, e che ha di fatto “commissariato” Palazzo Galatti su molte questioni a partire dalla Ferriera, alle crisi aziendali fino allo sviluppo del porto e delle aree industriali.
In questa occasione non posso non sottolineare però la nostra contrarietà alle scelte del governo Monti in merito al declassamento delle Province ad enti di secondo livello, con competenze fortemente ridimensionate ed oltretutto vaghe: purtroppo anche il PDL, piuttosto che ascoltare l’on. Giuseppe Castiglione presidente nazionale dell’UPI, ha ritenuto che dando in pasto le Province all’opinione pubblica e a una buona parte dei media, l’antipolitica si sarebbe placata e accontentata. Invece non è così.
Anziché metter mano e tagliare migliaia di enti, consorzi e società partecipate dalle autonomie locali, e le relative costose poltrone, i partiti hanno colpito le Province, ovvero un livello istituzionale di questo Stato, che nel sistema italiano storicamente hanno rappresentato una dimensione territoriale, culturale e istituzionale alla quale gli italiani, sulla base dei recenti sondaggi, si sentono tutt’ora legati.
Fortunatamente qui in Friuli Venezia Giulia abbiamo ancora, e nonostante tutto, un’autonomia regionale anche in materia di assetto dei livelli istituzionali, e sono lieto che l’amico Renzo Tondo con la sua maggioranza abbiano deciso di non recepire le norme nazionali sulle Provincie ma di voler definire autonomamente un ineluttabile riassetto dei ruoli e delle competenze dei livelli istituzionali nella nostra regione.
Credo che anche la ridefinizione di ruoli e competenze tra i livelli istituzionali regionali possa rientrare a pieno titolo in quel percorso fruttuoso portato avanti con serietà, responsabilità e sobrietà da Tondo dalla sua giunta in questi anni rispetto al contenimento del debito pubblico, la riduzione della spesa, l’individuazione di nuove entrate e la semplificazione dell’apparato amministrativo.
Ed in questa prospettiva credo che la Regione dovrà responsabilmente proseguire nella devoluzione di alcune competenze al sistema delle autonomie locali trasferendo in particolare alle Province tutte le competenze degli ATO, la formazione professionale ed quelle del turismo oggi in capo a Turismo FVG.
D’altra parte se dovessimo soffermarci solo sulla Provincia di Trieste come non convenire sul fatto che un ente con questa rigidità sulle risorse ed in particolare gestito in questo modo dal centro sinistra davvero rischia di non servire.
Quando l’Ente lo gestiva il centro destra con i presidenti Codarin e Scoccimarro la Provincia c’era dove serviva, contava, si faceva sentire, esercitava senza esitazione il suo ruolo. Oggi assistiamo ad un’amministrazione chiusa in se stessa che non riesce a esercitare il proprio ruolo ed affermare le proprie competenze.
Si prospettano quindi a breve scelte importanti per il sistema delle autonomie locali. Auspichiamo che i consiglieri regionali non pensino di difendere senza un’analisi critica il ruolo della Regione a scapito delle Province, che, nonostante il grande lavoro della giunta Tondo, si caratterizza ancora per un suo centralismo alimentato in particolare da un apparato di dirigenti che pensano solo a tutelare il loro sistema di potere.
Ricordiamoci tutti che se la Regione è a statuto speciale lo deve a Trieste ed in parte a Gorizia: facciamo valere questi principi con le nostre idee e non con i numeri perché rispetto al Friuli su questo piano soccomberemo sempre.
Nella semplificazione, nella ridefinizione dell’estensione dei loro territori, nella rivisitazione dei suoi ruoli e delle competenze di questi Enti sarebbe logico dare priorità alle affinità storico culturali, al mantenimento della tipologia dei tessuti sociali ed economici, a dare integrità ai territori vocati alla produzione agricola, viti vinicola e all’economia che verte attorno al mare, a partire dalla pesca fino alla portualità.
Certo tutto questo non sarà facile ma il tempo che viviamo non ci consente di soprasedere alle decisioni e a temporeggiare: è il momento del coraggio delle scelte serie e responsabili.
La nostra gente aspetta dalla politica segnali chiari e forti che non mortifichino però le nostre famiglie al centro dei nostri valori ma ultimamente, diciamolo chiaro, penalizzate da certe scelte del governo che non ha osato intervenire dove forse avrebbe dovuto e potuto ottenendo per altro maggiori risultati.
Questo congresso si celebra in un momento delicato di forti cambiamenti nella politica e nella società. Rappresenta comunque una svolta pur nella continuità dei suoi vertici.
Auspico che in futuro anche nel PDL si premi di più la meritocrazia, le capacità dei singoli, l’impegno e la rappresentatività perché saremo più credibili agli occhi dei nostri elettori ed i nostri consensi ne beneficerebbero.
Al PDL triestino l’augurio più sincero per un futuro pieno di successi e a Sandra Savino e a Piero Tononi che oggi si riassumono l’onore e l’onere di guidarlo i miei più cari auguri di buon lavoro e a tutti voi auguro che abbiate sempre il coraggio di testimoniare le vostre idee con la forza dei nostri valori, siate voi consiglieri rionali, comunali, provinciali o regionali, oppure dirigenti del partito, per una Trieste più grande, più ricca, più solidale, più libera.

Claudio Grizon
Capo Gruppo del PDL in Provincia di Trieste

Trieste, 4 marzo 2012  

Foto C.Gretti

sabato 25 febbraio 2012

SPRECO DI DENARO PUBBLICO PER LA BARACCA DEL LAZZARETTO

Da Il Piccolo di sabato 25 febbraio 2012 - Pagina 35 - Cronaca Trieste

GRIZON ACCUSA

«Spreco di denaro pubblico per la baracca del Lazzaretto»

Nel mirino l’affitto pagato inutilmente 
Nesladek contrattacca

MUGGIA - Il Comune di Muggia sta pagando inutilmente 1.690 euro all'anno d'affitto per una struttura inutilizzata e che tale rimarrà ancora per un bel po' di tempo. Lo “spreco” è dato dalla baracca sull'ex valico di Lazzaretto destinato (sulla carta) al progetto europeo Aula Blu. Progetto che però non è mai andato in porto per il mancato finanziamento Ue. A stigmatizzare la situazione è il consigliere del Pdl di Muggia, Claudio Grizon, che ha già preannunciato di un'interrogazione e minaccia: «Se non saremo soddisfatti segnalaremo il caso alla Corte dei Conti». Pronta la replica dal Municipio: «Il Pdl sa criticare, ma non collaborare». 
Torna alla carica il coordinatore muggesano pidiellino. Grizon pone sotto accusa il centrosinistra e il sindaco Nerio Nesladek per la gestione del manufatto a Lazzaretto. «Il progetto europeo Aula Blu è stato bocciato – tuona Grizon - ma il sindaco Nesladek continua a pagare inutilmente 1.690 euro d’affitto all’anno per la baracca sull’ex valico di Lazzaretto che pensava di destinare all’iniziativa che aveva più volte presentato con enfasi alla stampa»
«Il contratto con il Demanio – spiega l'esponente del centrodestra – ha iniziato a decorrere dal 1 febbraio del 2011 ed ha una durata di sei anni, per cui gli uffici ora sono costretti a pagare l’affitto, che finora ci è costato circa 3.400 euro, nonostante l’inutilizzo dell’edificio: un vero spreco di denaro pubblico». Secondo Grizon «il sindaco Nesladek ha fatto il contratto prima che il progetto europeo venisse finanziato ed ora, che il progetto Aula Blu continuerà le sue attività sotto l’egida dell’Istituto scolastico Bergamas che l’ha ideato, che ce ne facciamo di quella vecchia baracca? Un’altra casa della musica? Oppure un asilo? Vedremo come si giustificheranno»
Da qui la stoccata alla nuova era nesladekiana di Muggia: «E’ passato quasi un anno dalla rielezione del sindaco Nesladek e nulla di concreto è stato fatto – conclude Grizon – il Consiglio comunale non si riunisce da due mesi, del bilancio non se ne sa nulla ma gli sprechi del centro sinistra continuano inesorabilmente, nell’immobilismo». Le parole dell'ex esponente della Democrazia cristiana non ha lasciato impassibile l'amministrazione Nesladek. Che ha controbattuto le critiche piombate dai banchi del centrodestra.
«E' evidente che per poter proporre il progetto, che poi però purtroppo non è andato a buon fine, bisognava disporre di una location identificata dal Comune nella struttura sita vicino all'ex valico di confine con la Slovenia». Incassato il niet dei finanziamenti europei, l'amministrazione «non è rimasta con le mani in mano tanto è vero che gli uffici si stanno già occupando per la recessione del contratto d'affitto». 
Inoltre il Comune ha annunciato che cercherà «altri canali di finanziamento europeo o altre possibile sinergie puntando magari sul una collaborazione con la Croazia». Da qui la controstoccata a Grizon e Pdl: «Se il centrodestra muggesano avesse mostrato maggior collaborazione per proporre delle soluzioni alternative alla cementificazione del Porto nautico forse si sarebbero potuti ottenere altri risultati». (r.c.)

venerdì 24 febbraio 2012

PDL VERSO IL CONGRESSO, SAVINO SI RICANDIDA "BLINDATA" DA CAMBER

Da Il Piccolo del 24 febbraio 2012 - Pagina 20 - Cronaca Trieste


PDL VERSO IL CONGRESSO 
Savino si ricandida “blindata” da Camber
Nonostante l’incompatibilità, il coordinatore uscente pronta alla conferma.
L’appuntamento provinciale il 4 marzo




GRIZON, ROMITA GOMBACCI E DE VITA MEMBRI DI DIRITTO

Il congresso provinciale del Pdl si annuncia unitario. Anche se non vanno escluse sorprese dell’ultima ora, così come eventuali mozioni più o meno pesanti. Possono dormire sonni tranquilli, in ogni caso, in quattro: il capogruppo in Consiglio provinciale Claudio Grizon, il vice Massimo Romita e i responsabili della sezione dei giovani del partito Marco Gombacci e Giuliano De Vita. Loro nel direttivo ci saranno di diritto. Andranno eletti, invece, altri 30 componenti, oltre al coordinatore e al vicecoordinatore. Complessivamente, una squadra provinciale da 36 effettivi, tutti con diritto - alle riunioni - di intervento e di voto (che non vale invece per parlamentari, consiglieri e assessori regionali, cui è permesso solo intervenire). (m.u.)



Esce dalla porta principale. Rientrerà da quella di servizio, senza dare troppo nell’occhio. Sì, perché alla fine a pesare più degli altri, nell’assetto del Pdl triestino, sarà sempre il senatore Giulio Camber: sulla scacchiera l’ultima mossa la farà lui. Per blindare Sandra Savino nel suo ruolo di coordinatore provinciale del partito, nonostante l’incompatibilità (prevista dal regolamento inoltrato ai referenti locali del Popolo della libertà dal segretario nazionale Angelino Alfano) con la veste di assessore regionale. Ma per arrivare allo scacco matto, con probabile delega ad personam, il Pdl di Trieste si è costruito un percorso tutto particolare. L’altra mattina, infatti, la stessa Savino e il vicecoordinatore vicario della costola provinciale del partito, Piero Tononi, hanno incontrato a Roma - assieme al coordinatore regionale Isidoro Gottardo - Denis Verdini, cioè uno dei coordinatori nazionali del Pdl, e il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri. Sul tavolo la questione del congresso provinciale e il famoso documento di “Riconoscimento di operatività concorde” predisposto da Giulio Camber e firmato dall’allora premier Silvio Berlusconi prima delle elezioni amministrative di Trieste: uno scritto con cui, in cambio del sostegno alla candidatura a sindaco di Roberto Antonione (mal digerita all’epoca dalla cosiddetta “base”), si blindava di fatto la composizione del coordinamento provinciale pidiellino sino al 31 dicembre 2013. Specificando addirittura: «senza ulteriori congressi». Beneficio però a cui Savino e Tononi hanno deciso di rinunciare: «Avremmo potuto avvalerci di qualche “situazione di principio” - spiega Tononi riferendosi al patto Berlusconi-Camber - ma abbiamo preferito scegliere la strada del congresso». Che si terrà domenica 4 marzo alla Stazione marittima, con orario di inizio da definire sulla base degli impegni di chi sarà chiamato a presiederlo fra i big romani. «Ci presenteremo al congresso - continua Tononi annunciando che gli uscenti si riproporranno - forti del bagaglio di esperienza maturato in questi anni. Noi non abbiamo mai fatto passi indietro, né di lato, né furbate». I rumors dicono che nel Pdl locale si stia viaggiando verso un congresso unitario, con la presentazione di una sola lista, quella guidata per l’appunto da Savino e Tononi, ricandidati per i ruoli di vertice sempre nell’attuale ordine, e completata dai nomi pronti a far parte del direttivo. Non è escluso possano scendere in campo all’ultimo dei competitor, anche se Roberto Dipiazza - fedele al Pdl ma in conflitto con i suoi vertici triestini - pare non avere uomini da mettere in campo, mentre i fedelissimi dell’ormai ex Pdl Roberto Antonione sembrano essere troppo pochi. Non sfugge che Savino abbia rinunciato all’immunità “camberiana”. Per ora. «Non è ineleggibile», osserva Tononi. Ma, se confermata come si annuncia, sarà incompatibile. E qui il suo vice vicario non aggiunge più nulla. È chiaro però che, una volta rieletta, il suo caso sarà valutato dal partito a livello centrale: e lì l’intesa Berlusconi-Camber spunterà di nuovo, facendo pesare i propri contenuti. Della serie: Trieste non ha puntato i piedi accettando il congresso, ma adesso passa all’incasso. Perché c’è un accordo firmato, e non dall’ultimo arrivato nel Pdl. Bensì da Silvio Berlusconi.

venerdì 20 gennaio 2012

GIARDINI E POSTEGGI AFFACCIATI SUL MARE AL POSTO DELLA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA

“Bisogna acquisire l’ex caserma della Guardia di Finanza e realizzare al suo posto giardini e posteggi a rotazione per completare definitivamente la riqualificazione del centro storico iniziata dal sindaco Dipiazza e proseguita poi da Gasperini”.
E’ questa la proposta del consigliere del Pdl Claudio Grizon in merito al riutilizzo dell’ex caserma abbandonata ormai da anni che “riprende l’idea dei sindaci del centro destra e di Gasperini in particolare che non ha fatto in tempo a realizzarla”.
La caserma va acquisita e buttata giù – sottolinea Grizon - in modo di aprire la vista sul mare, valorizzare ulteriormente il centro storico con aree verdi e alcuni posteggi a rotazione, a servizio in particolare della clientela degli esercenti e dei commercianti, e allungare poi la passeggiata del lungomare fino al porticciolo.
Nesladek in sei anni – conclude il consigliere – non ha realizzato un metro quadrato di nuova pavimentazione nel centro storico, preferendo addirittura del nero asfalto all’arenaria nell’area circostante l’Azienda Sanitaria, rimasta indietro a causa dei lavori di ristrutturazione e al ritardato asporto dei serbatoi dei vecchi distributori di carburante, speriamo che se ne renda conto e che valuti seriamente l’idea di far buttare giù quella caserma”.