martedì 28 febbraio 2012

CULTURA KO CON I BANDI DELLA PRESIDENTE BASSA POROPAT


La presidente Bassa Poropat taglia i fondi alle associazioni culturali, si disinteressa dei teatri in difficoltà ma si concede un’altra sala polifunzionale a 107 mila euro d’affitto all’anno pur avendo in proprietà il Miela ed il Teatrino di San Giovanni


“Era stato annunciato come un terremoto, era stato definito come il cambio epocale nell’assegnazione dei contributi per la cultura in Provincia…. purtroppo, in negativo, è stato così!
“Dopo il quinto anno consecutivo di cambiamenti, i bandi della cultura che la presidente Bassa Poropat si è inventata per ripartire i fondi provinciali per la cultura 2012 in quanto a complessità sono peggio di quelli europei e oltretutto destinati solo per pochi privilegiati: saranno così compromesse le attività di decine e decine di associazioni che dovranno chiudere i battenti!”
“La giunta provinciale ha stanziato 90 mila euro per i contributi che ogni anno andavano richiesti ai sensi del regolamento entro fine novembre, quasi dimezzato i fondi a disposizione nel 2011, modificando con i due bandi modalità e criteri di riparto per le domande che quest’anno andranno presentate entro il 16 marzo”.
I due bandi che la professoressa Basa Poropat ha definito un “esperimento innovativo” in realtà sono solo un artifizio tecnico amministrativo che, visto come sono congegnati, beneficeranno le solite associazioni più strutturate e riconducibili, oltreché a un progetto culturale a lei caro, anche ad un’area politica ben precisa”.
"Anziché cercare di garantire un sostegno alle realtà con maggior tradizione ed il valore delle iniziative proposte, la Bassa Poropat ha deciso di premiare esclusivamente “la capacità di fare rete” in cui la sinistra è maestra, fino a prevedere che i progetti presentati per avere qualche chances dovranno essere sottoscritti da 5 associazioni che però va solo a svilire il lavoro delle singole associazioni”.
“Un bando è dedicato esclusivamente alle attività da tenersi nel Teatrino di San Giovanni per cui è evidente che ad aggiudicarsi i circa 45 mila euro disponibili sarà la Casa dei Teatri, ed altre realtà ad essa aderenti o riconducibili, e, considerato che i progetti possono prevedere una spesa tra i 10 e i 20 mila euro, e che le iniziative premiate riceveranno il 70% delle spese richieste (dai 7.500 ai 15 mila euro circa), i conti sono presto fatti: le iniziative sostenute potranno andare da un minimo di 3 ad un massimo di 6”.
“Gli altri 45 mila euro saranno assegnati invece per attività sul territorio: in questo caso i progetti possono andare dai 5 ai 15 mila euro per cui i gruppi di associazioni potranno andare da un minimo di 4 ad un massimo di 10 circa (dai 3.500 ai 10.500 euro)”.
Abbiamo analizzato poi la modulistica ed i requisiti richiesti dai due bandi che, anziché perseguire una semplificazione delle procedure, evidenziano caratteristiche, prescrizioni e complessità peggiori dei bandi europei, quasi l’amministrazione Bassa Poropat volesse dissuadere e mortificare l’associazionismo culturale a beneficio dei più furbi o organizzati”.
“Nei bandi si parla infatti di “ruolo di capofila”, di “poteri di rappresentanza”, della definizione di “partner”, dell’“accordo di partenariato”, di “formalizzazione della relazione che intercorre fra i soggetti partner” e di “scrittura privata sottoscritta dai rappresentanti legali”: insomma burocrazia e scartofie ridondanti senza senso”.
“Attenzione però “la descrizione non deve superare le 10 cartelle da un massimo di 1800 battute” e deve essere articolata in “ambito di intervento”, “obiettivi del progetto” e “modalità d’intervento e azioni procedurali”: norme e disposizioni procedurali a cui potranno dar risposta solo i più preparati”.
“Insomma questa amministrazione fin dal primo mandato si è adoperata per moltiplicare regole e regolamenti in ogni settore dell’ente, penalizzando e mortificando gli interessati, costringendoli a defaticanti lungaggini burocratiche”.
“Guai però alle associazioni che volessero chiedere un contributo sia come capofila che partner per due progetti in due distinti gruppi di associazioni: è assolutamente vietato pena la non ammissibilità delle domanda”.
“Mentre decine e decine di associazioni che tradizionalmente presentavano domanda di contributo quest’anno sono di fatto disincentivate a farla e costrette a sospendere o chiudere le proprie attività perché la presidente ha ben pensato di fare dei bandi per “salvare” solo pochi “eletti”; mentre il Teatro Verdi rischia la chiusura causa un deficit senza misura e si ipotizzano tagli agli stipendi; mentre il Teatro Rossetti s’affida alle banche per gli anticipi dei finanziamenti che si riducono ogni anno sensibilmente ed è già certo di chiudere il bilancio 2012 in rosso; mentre anche il Teatro Bobbio lamenta difficoltà finanziarie ed il Teatro Sloveno, che pareva risorto dai suoi debiti, si vocifera che sia nuovamente in difficoltà, la presidente della Provincia, che a questi teatri eroga complessivamente forse anche meno di quanto abbia stanziato per i due bandi, si concede il lusso di farsi una sua nuova sala polivalente nell’ambito dell’edificio accanto al Teatro Miela (già proprietà della Provincia come il Teatrino dell’ex OO.PP.) su Corso Cavour che l’Autorità con il presidente Boniccioli decise di ristrutturare per darlo in affitto, con tanto di contratto già firmato, alla professoressa Bassa Poropat alla modica cifra di 107 mila euro come l’assessore De Francesco ci ha recentemente confermato”.
“Questa è una vergogna! Una vera vergogna!”
“E pensare che l’affitto comincerà a pagarlo probabilmente già quest’anno. Poi serviranno gli arredi e saranno da quantificare le spese di gestione: altri soldi tolti alle associazioni a beneficio della solita cultura dell’elite, tanto cara alla presidente Bassa Poropat evidentemente più avvezza agli ovattati salotti culturali più che ad amministrare con serietà, sobrietà e responsabilità l’Ente che presiede”.

Claudio Grizon – Capo Gruppo del PDL

Massimo Romita – Vice Capo Gruppo del PDL

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