sabato 25 febbraio 2012

IN COMUNE A MUGGIA MISTERI, CONTENZIOSI E RITARDI SUL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

“Sono trascorsi ormai tre anni ma la questione sembra ormai impantanata in questioni legali a causa di ritardi, mancate risposte e fatture non pagate da parte dell’amministrazione alla società che era stata incaricata a realizzare un innovativo “Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro conforme alle linee guida UNI-INAIL””.

“Non è bastata a dare una scossa alla giunta Nesladek la mia interrogazione del 10 agosto scorso – commenta Claudio Grizon, consigliere comunale del PDL a Muggia - in cui, già allora, mettevo in evidenza i ritardi degli uffici e l’inerzia dell’amministrazione nel perseguire il buon fine del progetto, per altro assolutamente condivisibile, anche perché una volta certificato consentirebbe al Comune di risparmiare ben il 15% di oneri INAIL pari a circa 10.500 euro all’anno".
“Oltre alle mancate risposte alla società – sottolinea Grizon - debbo a questo punto denunciare con forza anche le mancate risposte alle mie richieste di corrispondenza e documentazione sulla vicenda limitatesi a qualche singolo atto”.
Dopo reiterate richieste di documentazione, puntualmente disattese, a questo punto come già anticipato agli uffici credo mi rivolgerò alle autorità competenti per sapere se si possono ravvisare delle violazioni alle norme di legge e dei precisi reati”.
Il mistero che aleggia sull’iter tecnico amministrativo di questo progetto è davvero paradossale. La mia prima richiesta di documentazione al segretario generale – ricorda il consigliere del PDL - è datata 29 agosto 2011, questa il 2 settembre passava al responsabile del procedimento. A distanza di circa un mese, il 21 settembre, inviavo al segretario generale e agli uffici un primo sollecito e un secondo il successivo 4 ottobre, entrambi puntualmente senza alcuna risposta”.
“Quasi due mesi dopo, il 30 novembre, il responsabile del progetto – prosegue Grizon - mi trasmetteva il preventivo di spesa del progetto risalente al marzo 2009 mentre io avevo richiesto tutta la corrispondenza intercorsa tra gli uffici comunali e la società per capire perché il sistema non procedeva. Il 14 dicembre scrivevo quindi al responsabile del Sistema sulla Sicurezza sul Lavoro suggerendogli “di cercare meglio” ricordandogli che “ho titolo di accedere ai sensi di legge” alla documentazione”.
Il successivo 20 dicembre – aggiunge ancora il consigliere - mi rispondeva con un’e-mail il responsabile del servizio ambiente, manutenzioni e reti dicendo che “nello scusarmi per il lungo tempo intercorso dalla sua prima richiesta Le comunico che entro breve saremmo in grado di rintracciare eventuali ulteriori documenti detenuti da questa Amministrazione ma non presenti nel fascicolo relativo a cui il collega aveva fatto riferimento”. Insomma aria fritta e temporeggiamenti che si sono prolungati infruttuosamente fino ad oggi a sei mesi dalla mia prima richiesta. Ma cosa ci sarà mai da nascondere su questo progetto? Perché tanta apparente omertà e silenzio?”
L’unico documento di peso che ho ottenuto, prima della risposta del Sindaco alla mia interrogazione il 5 settembre scorso – rivela Grizon - è stato il rapporto di audit, siglato ed approvato il 17 dicembre del 2010 dalla società e dall’allora direttore generale del Comune: l’ultimo atto ufficiale redatto sul sistema di sicurezza che per altro ha messo in evidenza una situazione allucinante e drammatica”.
Il rapporto infatti mette in luce 19 rilievi di non conformità sui 24 monitorati e previsti dal rapporto di audit sul Sistema – annuncia Grizon - che il sindaco nella risposta alla mia interrogazione si era impegnato a risolvere per poter complementare ed implementare il sistema “entro il corrente anno” 2011: ed invece nulla si è fatto e in realtà nulla si sarebbe potuto fare stante la pesantezza di alcune non conformità contenute nel rapporto”.
“Si va dalle mancanze negli aspetti formali dei documenti, nella loro conservazione ed esposizione, alla mancata informazione e formazione dei dipendenti sul sistema avviato; da errori nella nomina dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione alla mancata designazione degli addetti delle squadre di emergenza. Segnalate poi la mancanza delle piantine di evacuazione negli edifici comunali ma in particolare i rilievi più pesanti attengono “Certificati di Prevenzione Incedi” scaduti, “la pressoché integrale assenza delle Dichiarazioni di Conformità degli impianti elettrici e verifiche a terra” (ex L.46/90 e D.M. 37/08), la “non conoscenza da parte dei dipendenti del nome del Responsabile RSPP e del Medico competente designati”. 
“Le altre “non conformità” del processo – aggiunge il consigliere - hanno messo in evidenza che “non sono note le finalità del sistema stesso” e che qualche intervistato “non conosce i nominativi degli addetti alle squadre di emergenza e primo soccorso”.
"In sostanza, in calce al rapporto, si constatava e approvava concordemente tra il direttore generale e la società che il sistema risulta avviato “in abstracto” ma non implementato, alcun occupato del Comune risulta formato sul Sistema e risulta assente ogni forma di programmazione delle attività richieste dal protocollo del SGSL”.
Ogni commento a questo punto pare superfluo – conclude Grizon – e oltre alle violazioni alle norme di legge sull’accesso agli atti, di cui sono stato vittima, ed a quelle citate nel rapporto che dovranno essere rispettate con impegni di spesa significativi, se il Sistema non sarà certificato a causa dell’amministrazione, forse potrebbe verificarsi che la spesa per l’incarico alla società diventi di fatto inutile e se così fosse qualcuno dovrebbe pur rispondere: se non a me alle autorità competenti”.

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