Pubblico oggi il comunicato stampa, corredato da inequivocabili fotografie, inviato lo scorso 8 agosto a Il Piccolo e che oggi viene ripreso in un articolo del giornale dal titolo "Muggia, bonifica lungo la Parenzana" che riporto nel post che segue.
Grizon(Pdl): auspico il sequestro dell’area, l’intervento della magistratura e del NAS dei Carabinieri, spero che il sindaco non si sia assunto responsabilità pur di accelerare l’inaugurazione della ciclabile.
Incuriosito dall’annuncio dell’imminente inaugurazione della pista ciclabile
sulle orme della Parenzana l’altro giorno ho ritenuto di andare a verificare sul campo lo stato dei lavori di quella che, tutto sommato, può essere considerata la prima opera pubblica dell’era Nesladek.
Immaginavo che, al di là della lingua d’asfalto che
avrei preferito di ghiaia e che abbiamo già visto svilupparsi lungo gli argini
dell’Ospo, tutto sommato questo tratto
di ciclabile dopo sei anni era pur meglio di niente.
Non posso però descrivere la sorpresa, lo sconcerto e
l’incredulità che ho provato al
vedere lo scempio ambientale di
questa discarica abusiva a cielo
aperto lungo il tratto della pista che dalle case di Farnei porta verso la
Slovenia.
Uno stato indescrivibile di depauperamento ambientale che non può che risalire a vari decenni
orsono.
Sul lato monte della pista, fino a ridosso del
percorso d’asfalto, il terreno è
cosparso da una quantità di rifiuti indescrivibile d’ogni tipo, a partire
da decine e decine di copertoni
d’automobile, elettrodomestici, metalli, pezzi di motociclette, motori e
batterie d’automobile spaccate e poi ancora più d’una decina di carcasse di
automobili arrugginite e consunte dal tempo.
Ma a guardare bene sul lato a valle della pista, in fondo ad un pendio, ho notato anche
una montagna di copertoni d’automobili che giacciono lì abbandonati da
lungo tempo.
A questo punto i quesiti che vien da porsi sono
molti.
Chi ha
realizzato questo vergognoso danno ambientale? Chi sono i proprietari dei terreni interessati? Com’è possibile che in
Comune, dove a quanto sembra la cosa era nota da tempo, nessuno abbia fatto
qualcosa per verificare le responsabilità e far bonificare l’area? Il sindaco Nesladek, che aveva tanto a
cuore questa ciclabile, cosa ha fatto per far pulire la zona?
Solo dopo esser ritornato a casa mi sono reso conto
e ricordato che in realtà il sindaco
alcuni mesi orsono aveva fatto riferimento sulla stampa alla scoperta di una
discarica lungo il percorso della Parenzana, di cui prima non avevo mai
sentito parlare, ma dalle sue parole non
avevo certo percepito la vastità dell’inquinamento e oltretutto avevo dato per scontato che trovandosi
sulla ciclabile l’amministrazione avrebbe provveduto a far pulire tutto e ad
individuare i responsabili. Ma invece sembra di no.
Ma dopo mesi
di lavori ed una situazione probabilmente quasi inalterata io credo che per questioni di sicurezza ed igiene
ambientale il sindaco dovrebbe rinviare a data da destinarsi l’inaugurazione di
questa “ciclabile con vista su discarica” che probabilmente può esser
considerata la discarica abusiva più
estesa della provincia.
Non voglio neanche immaginare bambini, famiglie o appassionati ciclisti transitare in mezzo a quei
rifiuti, che per alcune decine di metri spuntano letteralmente dal terreno
come funghi, e che in alcuni punti
sembra siano stati tombati con le ruspe del cantiere. Se così fosse, come pare, chi si è assunto la responsabilità dei fatti?
Spero proprio
che Nesladek non voglia proprio assumersi queste responsabilità - a meno che
non se le sia in qualche modo già assunte - né da sindaco, né da cittadino e
tantomeno da medico.
Lì dove si
sarebbero potute prevedere delle zone di sosta con panchine oggi invece
campeggiano rifiuti d’ogni genere che probabilmente dovranno essere smaltiti da
ditte specializzate e autorizzate con costi incredibili.
Ma mi chiedo ancora: perché si è fatto finta di nulla? Perché non ho visto pubblicate ordinanze del sindaco dopo il ritrovamento dei rifiuti mesi orsono con cui si intimava, come si è fatto di recente per altri casi, ai responsabili di risanare l’area? Ci sono procedimenti giudiziari già in corso per questi fatti? Chi coinvolgono?
E poi ancora. Per quale ragione il Comune di Muggia con la determina n. 872 del 25 luglio scorso si è assunto la spesa di 2.134 euro per procedere urgentemente all’asporto di una notevole quantità di pneumatici fuori uso che la società che si era aggiudicata i lavori della ciclabile ha rilevato lungo il sedime dell’Ex ferrovia Parenzana durante la realizzazione del tratto più prossimo all’ex valico confinario italo sloveno di Rabuiese in territorio comunale”?
L’area ove sono stati raccolti è proprietà del Comune? Si sono ricercate le
eventuali proprietà e responsabilità dell’abbandono dei copertoni prima di
assumersi l’onere della spesa? Il Comune ha speso anche altre risorse per le stesse o medesime finalità? Se così è stato era legittimo farlo?
La fretta di concludere la ciclabile non sarà stata mica cattiva consigliera in tutta la vicenda?
A questo punto è auspicabile un intervento della magistratura e dei Carabinieri, con il loro Nucleo Ambientale Speciale, affinché
l’area sia posta sotto sequestro e finché non si sarà fatta luce sulla
vicenda, individuate le responsabilità e non si sarà bonificato il terreno.
Per cercare di capire come stanno le cose presenterò intanto una interrogazione al sindaco Nesladek e anche in Provincia alla presidente Bassa Poropat, nel caso l’ente
avesse qualche possibilità di intervenire: ma temo che non sarà sufficiente in
quanto il problema sembra molto importante.
Claudio
Grizon
Consigliere del PDL al Comune di Muggia
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