“Il fuoco di fila messo in
atto dalla Serracchiani nei giorni scorsi a Roma contro il
rigassificatore di GNL a Zaule, da un lato costituisce una doverosa
manifestazione di contrarietà all’impianto fondata su reiterati atti con cui si
sono pronunciate tutte le istituzioni della provincia di Trieste,
dall’altro sembra porre di fatto le condizioni per aprire la strada all’impianto
proposto lo scorso anno da Smart Gas per Monfalcone”.
Ad affermarlo è Claudio
Grizon, capo gruppo Pdl in Provincia di Trieste nonché consigliere a Muggia,
dopo le recenti affermazioni e iniziative della governatrice tese a “bloccare
giustamente il progetto di Gas Natural, inspiegabilmente riemerso dal faldoni
dei ministeri”.
“La sospetta ripresa
dell’iter sul terminal di Gas Natural – sottolinea Grizon - che costringerà il
neo commissario del Porto Zeno D’Agostino a rinverdire le ragioni
dell’incompatibilità del progetto con i traffici portuali attuali e futuri,
già documentate dalla presidente Marina Monassi, è probabile – almeno
spero - che alla fine trovi qualche intoppo definitivo: sarebbe folle, infatti,
che il governo Renzi con i suoi ministeri facesse perdere la faccia alla sua
vice nel PD e al commissario tenacemente sostenuto dalle gerarchie del Pd
locale e nazionale davanti all’intera comunità”.
“Fortunatamente – ricorda
l’esponente del centro destra provinciale - son passati i tempi in cui l’ex
sindaco Illy intendeva opzionare con Acegas una quota della società che avrebbe
dovuto gestire parte del business connesso al rigassificatore e che, trasversalmente
tra le forze politiche, una serie di esponenti politici esprimevano il loro ok
all’impianto nell’area dell’ex Esso: da anni ormai molti si sono
“convertiti” (alcuni per opportunità non certo per convinzione) ad un “no”
all’impianto assieme ai Comuni di Muggia e Trieste, la Provincia, la Regione
e il Porto”.
“Ma a questo punto – evidenzia
Grizon - il rischio, e forse per alcuni il mal minore, sembra essere
il via
libera al rigassificatore proposto da Smart Gas tra Duino e Monfalcone”. “Forse,
sotto sotto, è la soluzione ideale per Renzi, Serracchiani & Co. in
quanto, quantomeno gli addetti ai lavori e la popolazione interessata –
ricorda il capo gruppo pidiellino di Palazzo Galatti - ricordano bene la
presentazione del progetto del 31 gennaio 2014 dove il vice presidente della
giunta regionale Sergio Bolzonello ebbe a dire "finalmente un progetto di
respiro strategico, capace di affrontare il tema complessivo della
competitività del nostro sistema delle imprese e quindi della competitività
territoriale del Friuli Venezia Giulia”.
“Se poi teniamo conto – conclude Grizon - della notoria vicinanza e
amicizia del promotore di Smart Gas con il premier Renzi, di cui non fa mistero
neanche sulla foto di profilo su Facebook, è facile immaginare quali
saranno con ogni probabilità le scelte finali del governo e della governatrice
Serracchiani, visto che poi il progetto sarebbe ben più piccolo e meno invasivo
sul piano ambientale. Con buona pace delle giunte Kukanja e Altran ed in
particolare dei cittadini che vivono in prossimità dell’area interessata. Noi
riteniamo invece che tutti debbano esprimere contrarietà sia a Gas Natural che
a Smart Gas specie in mancanza di un piano energetico regionale e nazionale che
documenti i bisogni di energia e le possibili fonti di approvvigionamento e lo
ribadiremo domani in Provincia con una mozione in merito”.
Nessun commento:
Posta un commento