Da Il Piccolo di giovedì 30 aprile 2015
Presentata una novità che mira a incentivare, al Centro per l’impiego, l’incrocio tra disoccupati e aziende
di Pierpaolo Pitich
È uno strumento per facilitare l’accesso ai servizi pubblici erogati in un’ottica di trasparenza, imparzialità ed uguaglianza. Ecco la Carta dei servizi del Centro per l’impiego della Provincia, presentata ieri e declinata in una doppia versione: quella per i cittadini che sono alla ricerca di un’occupazione e quella per aziende ed enti pubblici.
L’obiettivo del Centro per l’impiego è infatti quello di supportare da una parte l’inserimento nel mondo del lavoro e dall'altra la ricerca di opportunità delle realtà produttive del territorio, puntando sull’incrocio tra domanda e offerta. «La Carta è frutto di un lungo percorso di elaborazione», ha affermato Adele Pino, assessore provinciale alle Politiche del Lavoro. «L’obiettivo - ha aggiunto - è quello di fornire tutte le informazioni possibili al cittadino in relazione a quelli che sono i servizi erogati. Si mira alla partecipazione attiva dell’utenza che può contribuire al costante miglioramento degli stessi servizi».
Il Centro propone colloqui di primo e secondo livello, corsi di formazione, laboratori di orientamento e tirocini: tra le iniziative recenti c’è il progetto Pipol (oltre 5.609 adesioni in totale: 2.545 Garanzia Giovani e 3064 Occupabilità), che fornisce un pacchetto di servizi personalizzato, attraverso un lavoro di rete che coinvolge Centro per l'Impiego, enti di formazione e aziende del territorio.
Ogni giorno sono circa 150 gli accessi alla sede di Scala dei Cappuccini: un numero in costante crescita negli ultimi anni a causa della crisi.
«L’idea è quella di essere chiari, trasparenti e comunicativi con l'utenza», ha spiegato Veronica Stumpo, responsabile del Centro per l’impiego. «In modo particolare - ha proseguito - per quel che concerne l'offerta dei servizi, le finalità, ma anche le modalità ed i tempi di erogazione». I centri per l’impiego sono stati interessati negli anni da un radicale processo di mutamento: in particolare, con la legge 18 del 2005, sono stati ridefiniti attività dei servizi e ambiti di intervento.
Da luglio i centri per l’impiego torneranno in capo alla Regione, attraverso l’istituzione dell'Agenzia regionale del Lavoro che assorbirà i dipendenti provinciali (con stabilizzazione di quelli precari). «Il passaggio deve avvenire senza contraccolpi per l'utenza», ha concluso Pino: «Il servizio erogato alle persone che si rivolgono al Centro per l’impiego deve rimanere lo stesso fin dal primo giorno del nuovo corso».
Sulla questione si registra una nota dell'opposizione: «La Carta dei servizi è un documento che resterà in vigore solo per due mesi - afferma Claudio Grizon, capogruppo Pdl in Provincia - ma intanto la giunta regionale, con una fretta inspiegabile, ha effettuato una serie di pesanti tagli, un milione e mezzo di euro, su spese gestionali, costo del personale e stabilizzazione occupazionale, anticipando la legge che trasferirà le competenze in materia di lavoro e penalizzando di fatto il lavoro degli uffici provinciali con probabili ritardi nell’erogazione di incentivi alle aziende».
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