Il racconto di don Andrea "Sono entrati da una finestra apertaNessun segno di infrazione"
Svaligiata la canonica di Muggia Vecchia
I ladri entrano in casa del parroco e rubano 400 euro in
contanti e oggetti preziosi. Scoppia la polemica sulla sicurezza
di Riccardo Tosques
MUGGIA - Quattrocento euro in
contanti e qualche prezioso. È il bottino
dei ladri penetrati nella casa del parroco di Muggia Vecchia don Andrea
Destradi. A darne notizia lo stesso sacerdote: «Da quando sono qui è la prima
volta che accade un simile fatto in canonica, anche se la chiesa negli ultimi
mesi purtroppo è stata già “visitata” più volte».
E sull’accaduto le parti
politiche si dividono: il centrosinistra cerca di minimizzare, il centrodestra
chiede invece di tornare a presidiare l’ex valico di confine.
Don Andrea
Destradi, dal 24 giugno 2014 approdato a Santa Maria Assunta, è amareggiato.
Ignoti sono penetrati nella canonica, molto probabilmente da una finestra
lasciata incautamente aperta da qualche collaboratore, come racconta lo stesso
don Destradi: «Non abbiamo registrato segni di effrazione, ipotizzo dunque che
sia andata proprio così. Comunque chi ha agito era interessato ai soldi,
custoditi in due cassette di metallo. Una reflex, una videocamera e altri
strumenti tecnologici, pur essendo tutti in bella vista, fortunatamente, non
sono stati rubati».
Destradi ha sporto regolare denuncia alla Polizia di Stato,
anche se c’è stato qualche problema di comunicazione con le Forze dell’ordine:
«Inizialmente avevo chiamato il Comando dei Carabinieri senza però però avere
risposta al telefono. Allora mi sono rivolto alla Polizia. Ho dovuto spiegare
loro dove si trovava la chiesa di Muggia Vecchia, ma a parte questo sono stati
molto cortesi e professionali».
Quella di Santa Maria Assunta è un’area sacra
che però è stata profanata più volte negli anni. Clamore fece il furto dell’automobile
ai danni di don Serafin, come il furto della bronzea rosa dei venti collocata
vicino al belvedere. «Purtroppo in passato i ladri sono venuti spesso a fare
visita quassù – conferma don Andrea – probabilmente visto che è un luogo
piuttosto isolato e tranquillo. D’altronde, da quando sono qui, la nostra
chiesa è stata derubata più volte per diversi mesi».
Sino al dicembre scorso,
infatti, la basilica era stata presa di mira da uno sconosciuto che per mesi,
con chirurgica costanza, scassinava con un tronchese il lucchetto che custodiva
le offerte dei fedeli per l’accensione dei lumini. In quel caso le videocamere
di sorveglianza avevano inchiodato un pensionato settantenne che in bicicletta
arrivava da un paese della vicina Slovenia facendo bottino in chiesa. Il furto
in canonica ha riacceso il discorso sulla sicurezza a Muggia.
L’assessore alla
Promozione della Città Stefano Decolle minimizza, esprimendo qualche
perplessità invece sulla mancanza di comunicazione da parte delle Forze
dell’ordine: «Un furto in un non luogo dove non ci sono tante cose da rubare
può accadere. Fermo restando che bisogna essere sempre vigili, mi chiedo sul
perché don Andrea non abbia trovato i Carabinieri, dovendo poi spiegare alla
Polizia dove si trova la chiesta di Muggia Vecchia. Su questo e altri argomenti
avrò comunque a breve un incontro con le Forze dell’ordine del territorio».
Più
preoccupato il consigliere comunale del Pdl Claudio Grizon: «Apprendo con vivo
dispiacere dell’ennesimo furto effettuato sul nostro territorio. Questo fatto
accade proprio a pochi giorni da quando la Compagnia dei Carabinieri è stata
declassata a Tenenza». Grizon poi ricorda la questione dell’ex confine: «L’ex
valico con la Slovenia costituisce purtroppo ancora un varco da presidiare con
estrema puntigliosità ed attenzione in considerazione della particolarità della
sua posizione e della vicinanza con la Croazia da dove sono possibili passaggi
di extracomunitari provenienti da ogni dove, se non addirittura dai paesi in
cui imperversa la guerra dell’Isis nel nord Africa».
Sulla vicenda del furto in
canonica don Andrea Destradi ha preferito concludere con un passaggio delle
Sacre Scritture citando la prima lettera a Timoteo: «L’attaccamento al denaro è
la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato
dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori».
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