Nel fallito tentativo,
di quello che rimane del centro sinistra, di approvare il nuovo piano
regolatore abbiamo visto cose che i cittadini non possono neanche immaginare, a
partire dalle riunioni di commissione fino all’inevitabile rinvio “a data da
destinarsi” dopo aver preso atto di non avere una maggioranza per approvarlo.
Il consigliere Maurizio Coslovich (Rifondazione
Comunista) che esce dall’ex maggioranza e non partecipa ai lavori. L’assessore Fabio Longo che attacca con veemenza le
scelte della giunta di cui fa parte e la sua maggioranza. L’assessore Laura Marzi e la consigliera Francesca Riosa (Pd) che lanciano
strali contro Longo il quale le risponde per le rime ribadendo le sue ragioni
per poi andare in ferie. Forti perplessità su alcuni aspetti del piano da parte
della consigliera Marina Busan (Meio
Muja), una delle quali si traduce in emendamento. Continue lamentele e
borbottamenti del consigliere Danilo Savron
(Unione Slovena).
E poi ancora.
L’assessore Stefano Decolle (Pd) che esce dall’aula
in quanto una serie di osservazioni lo riguardano professionalmente. Il padre
dell’assessore Valentina Parapat
(Pd) che ritira all’ultimo momento un’osservazione che il consiglio si
apprestava a votare assieme ai curiosi emendamenti dell’ultim’ora del
consigliere Riccardo Bensi (capo
Gruppo Pd).
Ed infine il
consigliere Geremia Liguori
(Indipendente) che, come altri, avendo perplessità sulla destinazione turistica
di un’area per la quale la Sovrintendenza ha reiteratamente espresso pareri
contrari ad ogni tipo di edificazione, esce coerentemente dall’aula assieme
all’opposizione anche per non assumersi responsabilità che potrebbero gravare
sull’amministrazione in futuro.
Pertanto il goffo e
risibile tentativo di attribuire al responsabilità della mancanza del numero
legale all’opposizione, che non ha fatto altro che prendere atto del fallimento
della giunta Nesladek, lo rinviamo al mittente sottolineando che il centro
sinistra dopo nove anni conferma, come avvenne ai tempi dell’ex sindaco Sergio Milo,
di non essere in grado di varare un nuovo strumento urbanistico.
Di cattivo gusto infine
il maldestro tentativo di Nesladek &
soci di attribuire all’opposizione presunte responsabilità per i ritardi a
cui andrebbero incontro ad esempio i lavori sulla costa e la sede della
protezione civile. Progetti sui quali mai hanno ritenuto di coinvolgerci.
Eppure secondo il segretario provinciale del Pd avremmo dovuto assicurargli i
numeri dopo che per nove anni, ad ogni occasione utile, ci ha sempre accusato
d’ogni nefandezza.
Evidentemente dalle
parti del Pd & Co., bersaniano o renziano che sia, non c’è limite alla
decenza ed al buon gusto. Per quanto ci riguarda se Nerio Nesladek non ha i voti si dimetta e vada a casa, non sarà mai
troppo tardi.
Muggia, 24 giugno 2015
Claudio Grizon Paolo Prodan Christian
Gretti Nicola Delconte
Pdl Pdl Pdl Pdl
Dario Grison Daniele
Mosetti Ferdinando Parlato Claudio
Di Toro
Pdl Fratelli d’Italia – AN Un’Altra Muggia Indipendente
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