Da Il Piccolo di sabato 8 agosto 2015
Il centrosinistra non ha i numeri. Salta il voto in aula. Tarlao: «Brutta pagina politica». Attesa per l’arrivo del commissario
di Riccardo Tosques
MUGGIA - Ennesimo stop per l’amministrazione Nesladek. Ancora una volta Pd, Sel e Meio Muja non hanno avuto la maggioranza per poter proseguire i lavori del consiglio comunale.
Come da copione, durante l’ultima riunione il centrosinistra non ha avuto dalla sua il numero legale per poter lavorare. A sbloccare la situazione dovrà arrivare dunque un commissario regionale, il quale avrà il compito fondamentale di permettere l’insediamento dei nuovi consiglieri comunali del Pd Donadel e Crevatin, che andranno a sostituire i dimissionari Decolle e Riosa. Una volta eseguito ciò, la maggioranza potrà tornare ad avere i numeri per governare.
Durante l’ultima seduta a far mancare il numero sono stati i consiglieri Coslovich (Federazione della Sinistra) e Longo (indipendente), oltre, come preannunciato, a quasi tutta l’opposizione. L’unico membro del centrodestra a rimanere in aula, con l’obbiettivo di far entrare in assemblea i consiglieri Donadel e Crevatin, è stato il capogruppo consigliare di Un’Altra Muggia Ferdinando Parlato.
Pochi giorni fa l’esponente bandelliano aveva sottoscritto assieme agli altri sette consiglieri di opposizione una sorta di aut aut in cui il centrodestra si dichiarava disponibile a sorreggere la maggioranza solo in caso di dimissioni del sindaco. Il segretario provinciale del Pd, ovviamente, aveva risposto picche.
Nonostante ciò in aula Parlato ha cambiato atteggiamento: «Invito i signori consiglieri a fare un gesto di grande coscienza civica, di grande civiltà e saggia democrazia, completiamo i lavori di questo consiglio e andiamo al voto sulle delibere all’ordine del giorno, dimostreremo ai cittadini di Muggia che ci hanno eletto che siamo qui riuniti per fare il bene della città e non certamente per effettuare giochetti politici che non giovano a nessuno».
I sette esponenti del centrodestra (Prodan, Grizon, Gretti, Delconte, Grison, Mosetti, Di Toro) non hanno accettato la proposta di Parlato. Il perché, a nomi di tutti e sette, lo spiega il consigliere del Pdl Claudio Grizon: «L’opposizione opera da lungo tempo unitariamente. Da Ferdinando Parlato ci aspettavamo la coerente saggezza che caratterizza le persone della sua età. Ma la sua ingenuità, strumentalizzata ad arte da ambienti del Pd, l’hanno indotto a una “birichinata” inutile e ininfluente sulle nostre decisioni che hanno dato voce all’elettorato del centrodestra. Aspettiamo di misurare la sua coerenza sulla delibera per l’approvazione dello statuto delle Uti».
Senza il numero legale, la riunione del consiglio è stata rinviata per l’ennesima volta dopo pochissimi minuti. Sulla vicenda sono volute intervenire anche Roberta Tarlao e Marina Busan, rispettivamente leader e consigliere comunale della lista civica Meio Muja: «Ancora una volta abbiamo assistito in consiglio a una brutta pagina di politica locale dove all’interesse della comunità è stato anteposto l’egoismo di un’opposizione che evidentemente non ha altri argomenti per giustificare la presenza in consiglio comunale. Stigmatizziamo pertanto un comportamento irresponsabile di quei consiglieri che hanno dimostrato di non avere a cuore dei temi che di politico hanno ben poco».
Pronta la replica di Grizon a nome dei sette consiglieri di opposizione usciti dall'aula: «Tarlao dovrebbe dire chiaramente se sostiene incondizionatamente il sindaco e il Pd, oppure se ci sono delle criticità che sovente emergono dai suoi stizziti interventi contro la maggioranza».
Tarlao e Busan hanno avuto parole dure anche per la gestione della situazione da parte di Nesladek: «Il sindaco con il suo Pd avrebbe dovuto gestire meglio i vari conflitti d’interesse (riferimento all'ex consigliere Decolle, ndr), dimissioni (Decolle e Riosa, ndr) e ferie (Longo, ndr). Il Prgc è uno strumento troppo importante per la comunità per essere gestito con leggerezza e ricatti vari».
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