La Regione sponsor dello spettacolo con il
Patrocinio del Comune
Grizon
(Pdl): “un evento che celebra una “cultura” che non ci appartiene e che ci
disgusta profondamente”
Lo spettacolo Porno-Teo-Kolossal, tratto da un testo di Pier
Paolo Pasolini, che ha debuttato il 26 febbraio scorso al Teatro Verdi di
Muggia, in prima regionale, nell’ambito
della stagione di Muggia
Teatro Cabaret, come si legge
sul sito www.pierpaolopasolini.eu, è una sceneggiatura per “un film sull'ideologia” che doveva rappresentare
tre diversi tipi di utopia, legati a un passato paleoindustriale, a un presente
neocapitalistico e a un futuro tecnocratico, inesorabilmente destinati a fallire
attraverso catastrofi apocalittiche che avrebbero condotto alla fine anche dell'ultima
utopia: quella della Fede.
L’evento, proposto
dalla Golden Show di Alessandro
Gilleri e realizzato dall'Associazione Culturale Tinaos,
godeva del patrocinio del Comune di
Muggia oltre che del contributo
della Regione FVG targata Pd-Serracchiani.
Il testo, si
legge, “sviluppa attraverso un viaggio fantastico e allucinato (…) che si
dirige verso il luogo dove è nato il Messia. La ragione del pellegrinaggio
della coppia servo-padrone riposa dunque su una speranza di carattere religioso
(l'avvento del Salvatore) e non più su una delusione di natura politica (la
fine del marxismo), tanto che il "viaggio" attraverso tre città metafora
con una destinazione finale in Oriente si trasforma nella presa di coscienza di
una "realtà" che coincide con la fine di ogni utopia”.
Sono rimasto
sconcertato nell’apprendere, sempre dalle “Pagine Corsare” dallo stesso sito, che “ciò che risulta più significativo,
comunque, è il fatto che per raccontare una storia di forte impianto
ideologico-simbolico, in cui vengono contaminati generi diversi (la fiaba
magica, il racconto picaresco, il racconto erotico, l'apologo biblico),
Pasolini adotta quasi esclusivamente il linguaggio del corpo, sviluppandone
tutti gli aspetti relativi alla sessualità: dal ciclo divietotrasgressione- punizione
al rapporto tra permessività e comprensione o tra intolleranza e repressione,
dalla scoperta dell'erotismo omofilo o eterofilo alla correzione esemplare
oppure all'esecuzione capitale, dallo scandalo per la violazione del divieto
alla più efferata violenza fallocratica.
Questa è la
sinistra! Per loro questo è spettacolo, cultura ed intrattenimento adatto a
tutte le generazioni. Il tutto anche a spese dei cittadini. Una vera vergogna! Mi
chiedo come abbia potuto la Regione sostenere spettacoli che si presentano con
questi profili e come abbia potuto il sindaco Nesladek con la sua giunta
patrocinare un’iniziativa di questo tipo. Ne risponderanno a tutti i cittadini.
Nella scheda
pervenutami con l’invito a partecipare all’iniziativa, che non sono andato a
vedere, i promotori ovviamente si sono ben guardati dal sottolineare le derive
blasfeme, pornografiche ed erotiche della sceneggiatura di Pasolini contando
forse in tal modo sulla partecipazione di un pubblico più ampio. Un evento,
questo, che celebrava una “cultura” che non ci appartiene e che ci disgusta
profondamente.
Claudio Grizon
Consigliere del
Comune di Muggia PDL
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