RIFORMA DELLE PROVINCE
La polverizzazione delle
competenze autorizzatorie, dalla raccolta dei funghi al transito
dei veicoli a motore nelle zone protette, le funzioni contributive
rivolte alle associazioni e quelle destinate ai lavori pubblici e al
trasporto locale sono i temi sui quali nei giorni scorsi il consigliere Claudio
Grizon (Trieste), presidente della Commissione per le Riforme delle
Autonomie locali dell’Unione delle Province FVG ha coinvolto i suoi
componenti.
La Commissione, alla quale hanno
partecipato i consiglieri Giuseppe Gaiarin ed Emanuele Zanon
(Pordenone), Eros Cisilino (Udine), Gennaro Falanga (Gorizia) e Maria
Monteleone (Trieste), si è riunita infatti per un esame delle
problematiche connesse alla formazione dei piani di subentro delle funzioni
provinciali destinate prossimamente a transitare ai Comuni.
“Il riparto corretto e
razionale fra decine di enti di beni, risorse e personale delle Province
riduzione
dell’impatto negativo sulla funzionalità dei servizi e dei disagi dei cittadini
– sottolinea la Commissione dell’UPI - sono aspetti concreti sui
quali le Province possono ancora cercare di fare proposte costruttive in modo
che possano essere risolti in modo omogeneo sull’intero territorio regionale
attraverso regole comuni, rapide e condivise.
necessari alla gestione delle funzioni che verranno trasferite ai Comuni e la
necessari alla gestione delle funzioni che verranno trasferite ai Comuni e la
“Sono le funzioni contributive
a destare maggior preoccupazione – ricorda Grizon -: da quelle rivolte alle
associazioni ricreative, sportive e culturali a quelle destinate agli
interventi nel settore dei lavori pubblici e del trasporto locale”.
“Finora le Province –
sottolinea il presidente - erano gli unici enti di riferimento dei
cittadini, impegnavano i propri bilanci, rispondendone, per assicurare le
coperture sugli interventi contributivi necessari ma d’ora in poi l’onere,
senza le risorse, passerà ai Comuni: serve un impegno della Regione anche per
definire criteri e priorità con le quali suddividerle sulla base delle
effettive esigenze dei territori”.
“Abbiamo evidenziato carenze delle norme regionali – prosegue la Commissione per le riforme dell’UP FVG - sui piani di dimensionamento della rete scolastica: dovrebbero consentire la prosecuzione del raccordo fino ad oggi assicurato dalle Province fra istituzioni scolastiche, rappresentanze dei comuni, degli studenti, del territorio, anche per gli aspetti connessi alla mobilità, al fine di garantire le migliori condizioni di fruibilità del servizio scolastico in funzione delle specifiche esigenze delle comunità locali”.
“Abbiamo evidenziato carenze delle norme regionali – prosegue la Commissione per le riforme dell’UP FVG - sui piani di dimensionamento della rete scolastica: dovrebbero consentire la prosecuzione del raccordo fino ad oggi assicurato dalle Province fra istituzioni scolastiche, rappresentanze dei comuni, degli studenti, del territorio, anche per gli aspetti connessi alla mobilità, al fine di garantire le migliori condizioni di fruibilità del servizio scolastico in funzione delle specifiche esigenze delle comunità locali”.
“Oltre a tali aspetti – si legge
nelle conclusioni della Commissione - andranno definiti i principi con cui
ripartire fra i comuni, ovvero le loro unioni, i dipendenti provinciali
assegnati alle funzioni oggetto di cessione ed anche le partecipazioni
azionarie detenute dalle Province, che auspichiamo possano essere
trasferite agli enti locali subentranti o, in alternativa, che le
somme derivanti dalla loro cessione possano essere utilizzate per interventi
infrastrutturali in favore delle medesime collettività, come a suo tempo
indicato da un ordine del giorno unanimemente approvato dal Consiglio
provinciale di Trieste”.
Le osservazioni della
Commissione sono state fatte proprie dal Consiglio Direttivo dell’UPI, riunitosi
venerdì scorso ad Udine, e verranno sottoposte alla Regione.
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