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sabato 18 gennaio 2014

VERIFICHE ALLE CALDAIE, PROVINCIA IN RITARDO

Da Il Piccolo di sabato 18 gennaio 2014 - Pagina 22 - Cronaca Trieste

Verifiche alle caldaie, Provincia in ritardo 
Non ancora attivati nei cinque comuni minori i controlli sulle manutenzioni obbligatorie agli impianti 

Quando i manutentori completano sugli impianti termici, sulle caldaie nelle case, la verifica obbligatoria (con cadenza quadriennale, diversa dalla manutenzione periodica ordinaria suggerita dal costruttore), rilasciano anche il relativo bollino. 
E della cifra che incassano per l’accertamento tecnico, versano poi una quota nelle casse dell’ente chiamato a esercitare l’attività di controllo sugli impianti stessi. Controlli (sull’avvenuta effettuazione delle verifiche e delle timbrature dei libretti da parte di professionisti abilitati) che nel territorio del Comune di Trieste vengono effettuati da Esatto. 
L’incombenza, nei cosiddetti Comuni minori della provincia triestina, spetta invece alla Provincia. Che, però, i controlli non li ha ancora attivati. Eppure, dalla fine del 2010-inizio del 2011, incassa 7 euro per ogni intervento completato dal singolo manutentore nelle aree di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino, Muggia e San Dorligo della Valle. Soldi vincolati, destinati a essere reinvestiti nell’attività di controllo. Sin qui in tutto «circa 45mila euro», fa sapere l’assessore provinciale Vittorio Zollia. Una cifra, di fatto, ferma lì. 
Una situazione denunciata anche da Confartigianato Trieste in audizioni a palazzo Galatti. «In realtà qualcosa è stato fatto - osserva Claudio Grizon, capogruppo del Pdl in Provincia -: il regolamento sui controlli è stato approvato dal Consiglio provinciale nel dicembre 2010, ma poi da allora ad oggi la questione si è impantanata in tutta una serie di ritardi e complicazioni burocratico amministrative. Tre anni però - attacca Grizon - mi paiono davvero troppi»
Così il segretario generale di Confartigianato Trieste, Enrico Eva, sulla mancanza dei controlli: «I nostri associati stanno rilevando un abbassamento del numero degli interventi manutentivi richiesti sugli impianti dei comuni minori, cosa che preoccupa per le ripercussioni sulle emissioni in atmosfera e per gli aspetti legati alla sicurezza».
«Dopo l’entrata in vigore del Regolamento provinciale sulle modalità di attuazione delle verifiche, è stato richiesto ai cinque Comuni di fornire i dati relativi ai rispettivi catasti degli impianti - riepiloga l’assessore Zollia -. A fronte di difficoltà da loro evidenziate, la Provincia si è dichiarata disposta a procedere all’avvio delle operazioni per la redazione del catasto, inviando circa 14mila lettere ai potenziali detentori di impianti sul territorio. Hanno dato riscontro circa 6.800 utenti. Dato ancora più negativo è che di questi solo 2.860 soggetti risultano in regola con i modelli G ed F, che di fatto attestano che sono stati effettuati i controlli da parte di installatori inseriti nell’elenco provinciale». 
Per attivare i propri controlli la Provincia aveva cercato di procedere prima all’assunzione di due addetti qualificati, scontrandosi con lo stop imposto dalle norme nazionali. Contatti erano stati allora avviati con Esatto, vincolata però a fornire il servizio al solo Comune di Trieste, e quindi con un’altra società che opera in Friuli la cui proposta è stata però giudicata troppo onerosa dalla Provincia. «Si sta seguendo ora la strada del contratto a tempo determinato di cui uscirà apposito bando», assicura Zollia. «Nel frattempo - conclude l’assessore - viene avviata la seconda fase del completamento del catasto, e contemporaneamente partirà nei confronti dei cittadini per i quali non si siano acquisiti i modelli F e G un primo controllo meramente formale, per il quale in questa fase sarà utilizzato personale amministrativo autorizzato». (m.u.)

lunedì 13 gennaio 2014

PROVINCIA INADEMPIENTE SUI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI DEI COMUNI MINORI

Grizon (Pdl): “su 14.129 questionari distribuiti hanno risposto solo 6808 utenti (48%), di questi solo poco più di 3000 sono in regola”

Eva (Confartigianato): “riscontriamo un abbassamento dei livelli manutentivi sugli impianti dei comuni minori che preoccupa sia per le emissioni in atmosfera che per gli aspetti legati alla sicurezza”



La Provincia di Trieste è inadempiente sui controlli delle caldaie nei comuni minori”. E’ stata questa la denuncia che lo scorso novembre Confartigianato Trieste ha reso pubblica in quanto, contrariamente al Comune di Trieste che li ha affidati ad Esatto, Palazzo Galatti è in ritardo sull’applicazione di un quadro normativo che si è modificato a partire dalla legge 10 del 1991 fino al 2006.
“In realtà qualcosa è stato fatto – ricorda Claudio Grizon, capo gruppo del Pdl in Provincia - in quanto il regolamento sui controlli è stato approvato dal consiglio nel dicembre 2010, ma poi da allora ad oggi la questione si è impantanata in tutta una serie di ritardi e complicazioni burocratico amministrative”.
“Tre anni per capire a chi e come affidare i controlli sulle caldaie – commenta amareggiato Grizon – mi paiono davvero troppi e dopo il rimprovero di Confartigianato agli inizi di dicembre ho condiviso con il presidente Stefano Martucci l’esigenza di una convocazione della Commissione Trasparenza per far luce sulla vicenda”.
Alla riunione sono stati invitati il presidente Dario Bruni ed il direttore di Confartigianato Enrico Eva che hanno subito messo in evidenza che “la Provincia incassa da anni i corrispettivi ma non ci effettua i controlli” per cui, hanno sottolineato, “i nostri associati stanno rilevando un abbassamento dei livelli manutentivi sugli impianti dei comuni minori che preoccupa in particolare per le ripercussioni sulle emissioni in atmosfera e per gli aspetti legati alla sicurezza”.
L’assessore all’ambiente Vittorio Zollia ha ricordato che per realizzare l’anagrafe degli impianti sono state inviati 14.129 questionari ai cittadini iscritti a ruolo della TARSU che sono stati segnalati dai Comuni. Purtroppo solo 6809 proprietari di impianti termici hanno restituito i questionari alla Provincia e solo la metà di questi, poco più di 3.000, sono in regola con i modelli G ed F.
“I fatto è – evidenzia il consigliere Grizon - che i Comuni minori hanno scaricato sulla Provincia la realizzazione dell’anagrafe degli impianti alla Provincia che invece, stando alla legge, ha solo l’obbligo di effettuare “i controlli necessari e verificano con cadenza almeno biennale l'osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, con onere a carico degli utenti”.
“La Provincia – ha affermato Zollia – deve controllare i cittadini con il libretto dell’impianto che deve essere in regola, per cui manderemo nuove lettere per avvisare che i controlli partiranno”.
Nel corso della commissione da parte dell’assessore Zollia è poi emerso che i controlli “Esatto non li può fare, un’altra azienda a cui ci siamo rivolti chiedeva 13 euro ad impianto anziché i 7 che i cittadini stanno pagando sui piccoli impianti e che a questo punto è stata fatta la scelta di non affidarsi a ditte esterne, ora stiamo vedendo di fare un bando per assumere una persona usando i soldi dei diritti che ci sono finora”.
“Per fissare gli impegni della Provincia sui controlli degli impianti termici nel bilancio 2014 – ricorda Grizon – ho dovuto predisporre anche un emendamento che è stato accolto dall’assessore che si è impegnato a dare assoluta priorità alla questione, in quanto non vi era alcun cenno sulla materia”.