Eva (Confartigianato): “riscontriamo un abbassamento dei livelli manutentivi sugli impianti dei comuni minori che preoccupa sia per le emissioni in atmosfera che per gli aspetti legati alla sicurezza”
“La Provincia di Trieste è inadempiente sui
controlli delle caldaie nei comuni minori”. E’ stata questa la denuncia che
lo scorso novembre Confartigianato Trieste
ha reso pubblica in quanto, contrariamente al Comune di Trieste che li ha
affidati ad Esatto, Palazzo Galatti è in ritardo sull’applicazione di un quadro
normativo che si è modificato a partire dalla legge 10 del 1991 fino al 2006.
“In
realtà qualcosa è stato fatto – ricorda Claudio
Grizon, capo gruppo del Pdl in Provincia - in quanto il regolamento sui controlli è stato approvato dal consiglio nel
dicembre 2010, ma poi da allora ad oggi la questione si è impantanata in tutta
una serie di ritardi e complicazioni burocratico amministrative”.
“Tre
anni per capire a chi e come affidare i controlli sulle caldaie – commenta
amareggiato Grizon – mi paiono davvero troppi e dopo il rimprovero di
Confartigianato agli inizi di dicembre ho condiviso con il presidente Stefano Martucci l’esigenza di una convocazione della Commissione Trasparenza per far luce
sulla vicenda”.
Alla
riunione sono stati invitati il presidente
Dario Bruni ed il direttore di
Confartigianato Enrico Eva che hanno subito messo in evidenza che “la
Provincia incassa da anni i corrispettivi ma non ci effettua i controlli” per
cui, hanno sottolineato, “i nostri associati stanno rilevando un abbassamento
dei livelli manutentivi sugli impianti dei comuni minori che preoccupa in
particolare per le ripercussioni sulle emissioni in atmosfera e per gli aspetti
legati alla sicurezza”.
L’assessore all’ambiente Vittorio
Zollia ha ricordato che per
realizzare l’anagrafe degli impianti sono
state inviati 14.129 questionari ai cittadini iscritti a ruolo della TARSU
che sono stati segnalati dai Comuni. Purtroppo solo 6809 proprietari di impianti termici hanno restituito i
questionari alla Provincia e solo la metà di questi, poco più di 3.000, sono in
regola con i modelli G ed F.
“I
fatto è – evidenzia il consigliere Grizon - che i Comuni minori hanno scaricato sulla Provincia la realizzazione
dell’anagrafe degli impianti alla Provincia che invece, stando alla legge, ha solo l’obbligo di
effettuare “i controlli necessari e verificano con cadenza almeno biennale
l'osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, anche
avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, con onere
a carico degli utenti”.
“La
Provincia – ha affermato Zollia – deve controllare i cittadini con il libretto
dell’impianto che deve essere in regola, per cui manderemo nuove lettere per avvisare che i controlli partiranno”.
Nel
corso della commissione da parte dell’assessore Zollia è poi emerso che i
controlli “Esatto non li può fare, un’altra azienda a cui ci siamo rivolti
chiedeva 13 euro ad impianto anziché i 7 che i cittadini stanno pagando sui
piccoli impianti e che a questo punto è
stata fatta la scelta di non affidarsi a ditte esterne, ora stiamo vedendo
di fare un bando per assumere una
persona usando i soldi dei diritti che ci sono finora”.
“Per fissare gli impegni della
Provincia sui controlli degli impianti termici nel bilancio 2014 – ricorda
Grizon – ho dovuto predisporre anche un emendamento che è stato accolto
dall’assessore che si è impegnato a dare assoluta priorità alla questione, in
quanto non vi era alcun cenno sulla materia”.
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