mercoledì 15 agosto 2007

E' UN RENZO TONDO INDAFFARATO...


Da Il Gazzettino del 15 agosto 2007
Tolmezzo

È un Renzo Tondo indaffarato ma sereno quello che ci accoglie in una tranquilla Verzegnis di metà agosto. Lontanissimi gli echi delle polemiche sulle future sorti della Regione, il deputato carnico si divide la vigilia di ferragosto tra la famiglia e l'albergo da ampliare («Questo vuol dire credere alla Carnia, investendo qui!» afferma), accettando poi di ritornare a parlare della sua vita politica, a metà tra Roma e Trieste.

- Onorevole Tondo, Le sono già stati assegnati i compiti per il rientro alla Camera?

«Da settembre rafforzerò la mia già assidua presenza in aula occupandomi di Welfare degli Enti locali, il settore mi appassiona.

- Troverà ad attenderla il "solito" autunno caldo a Montecitorio?

«La situazione nazionale è sotto gli occhi di tutti: Prodi ha perso la scommessa con gli italiani, cioè governare il paese con il consenso della sinistra radicale. A questo punto prevedo l'implosione del governo ed elezioni politiche il prossimo anno».

- Se non si andrà al voto per le Politiche, per le Regionali in Friuli Venezia Giulia lo si farà di certo. Che Regione gli elettori si troveranno a giudicare?

«Una regione "sgovernata", con un debito pubblico che ha assunto dimensioni senza precedenti, con gli enti locali abbandonati, la sanità al palo, un'innovazione da spot Francamente credo che dal primo presidente eletto direttamente dalla gente, ci si sarebbe dovuto aspettare molto di più».

- E' sicuro che la pensi così anche la maggioranza dei cittadini friulani e giuliani?

«Il consenso di Illy è scemato notevolmente in questi anni, ho la sensazione soprattutto di cogliere un distacco profondo dei settori più deboli della nostra società nei confronti della sua giunta. Colpa dei troppi annunci mediatici».

- Le categorie economiche invece?

«Il malessere di artigiani, commercianti, agricoltori, piccoli imprenditori e professionisti è all'ordine del giorno. E mi pare che anche in Confindustria regionale, al di là delle frasi di rito, non sia proprio tutto rose e fiori».

- Col Partito Democratico recupererebbero?

«Una pantomima, voglio proprio vedere se Moretton avrà il coraggio di andare fino in fondo. Già si percepiscono le difficoltà tra Ds e Margherita, del resto Dc e Pci si sono fatti la guerra per anni».

- Alla fine Illy sceglierà di ricandidarsi?

«Sono convinto che non si tirerà indietro, anche a fronte di eventuali sondaggi non positivi per lui».

- Sta parlando da leader d'opposizione, eppure la sua candidatura per il 2008 lanciata da Berlusconi, tarda a trovare conferma dalla Cdl regionale, perché?

«Perché è giusto che la scelta definitiva sia espressione del territorio e per questo ci vuole tempo».

- Nel frattempo, le è stato contrapposto l'imprenditore Edi Snaidero

«Ho sempre dichiarato che a chiamata dei partiti della Cdl, sono pronto a rispondere, diversamente continuerò il mio compito di parlamentare, impegnandomi comunque per la vittoria finale. Su Edi Snaidero non posso che esprimere, come ho fatto sin dal primo momento, stima ed apprezzamento».

- Ma di cosa ha bisogno realmente la nostra regione, di un politico o di un industriale?

«Il problema non è di persone ma di politiche, del resto ho già avuto modo di dire che Illy è un politico a pieno titolo da più di dieci anni».

- Gottardo ha dichiarato che la scelta scaturirà a fine settembre, Forza Italia sarà in grado di trovare coesione per tale decisione?

«Forza Italia regionale è ancora senza un vero organismo politico, la difficoltà di Gottardo nel convocarlo sono evidenti, ma la cosa non mi preoccupa. Le dinamiche decisionali tra di noi sono quelle tradizionali dei partiti. Mi auguro poi che si apra subito la fase congressuale soprattutto nella commissariata Pordenone».

- Questione di persone quindi, ad appoggiarla ci hanno già pensato tra gli altri Camber e Lenna, quanto a Saro ed Antonione?

«Li vedo impegnati a tessere le fila di un largo accordo nella Cdl, mi pare positivo»

- A sostenere Romoli nella conquista di Gorizia, Tondo c'era, ed ora cosa si aspetta da lui?

«E' stato un ottimo ex coordinatore regionale di Fi, il fatto che sia rimasto protagonista attivo della politica regionale è un punto a favore per tutto il partito».

- Con le Regionali c'è in ballo anche il rinnovo del sindaco di Udine, riuscirete a strappare la città al centro-sinistra?

«Qui la partita è molto delicata, il dopo Cecotti è alla nostra portata. Va da sè che il ragionamento non può essere scisso dalle scelte regionali».

David Zanirato

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