MENTRE ROSATO PLAUDE ALL’AZIONE
L’assessore Zollia pensa positivo: «Un sistema di verifica si troverà» Mentre Kocijancic è perplesso
«Nel caso, un sistema per i controlli lo troveremo», le fa eco Vittorio Zollia, oggi assessore a Infrastrutture e trasporti della Provincia e già segretario generale della Regione nell’era Illy, oltre che, ancora prima, direttore regionale all’Ambiente e poi ai Trasporti. «Potremmo ad esempio distribuire un apposito tesserino, da esibire al momento dell’eventuale accertamento. In ogni caso - prosegue Zollia - prendiamo atto che sul nostro territorio provinciale c’è la Gvt, un’arteria con caratteristiche autostradali, e che i cittadini sloveni sono quindi favoriti perché la possono utilizzare gratuitamente».
Da Roma, a confortare l’azione della giunta provinciale di centrosinistra, giunge un’opinione eccellente. Quella del deputato del Partito democratico, Ettore Rosato: «La richiesta della Provincia mi sembra in linea con il giusto spirito transfrontaliero. Così, con scelte come questa, si rende utile anche praticamente il percorso di buon vicinato intrapreso dalle comunità».
Qualche perplessità, infine, la solleva il capogruppo de La Sinistra L’Arcobaleno in Consiglio regionale e segretario provinciale di Rifondazione comunista, Igor Kocijancic: «Francamente mi sembra una soluzione difficile, poco praticabile - afferma - perché i veicoli non sono più facilmente identificabili. Si tratterebbe di una sorta di franchigia per i cittadini della provincia di Trieste, i quali comunque sanno di poter entrare in Slovenia anche da altri ex valichi, compresi quelli che una volta erano definiti secondari, senza dover per forza finire subito su autostrade o strade a scorrimento veloce». (m.u.)
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