martedì 10 novembre 2009

MUGGIA, LE NOTTI INSONNI DEI RESIDENTI

Da Il Piccolo del 10 novembre 2009 - Pag. 19


Casi di ubriachezza sempre più frequenti, reiterati schiamazzi notturni, cittadini che non riescono più a chiudere occhio. Muggia è davvero diventata una città invivibile? La denuncia parte da alcuni residenti che, stufi di ciò che sta accadendo da troppi mesi nel comune rivierasco, chiedono un intervento deciso da parte del Comune e una maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine. Appelli sino ad ora inascoltati.
LA DENUNCIA «In estate la situazione è stata tragica, il livello dei decibel è stato purtroppo come ogni anno estremamente elevato», spiega R.M. residente in piazza Marconi. «Per fortuna ora, con l'arrivo dell'autunno, la situazione sembra migliorata anche perché c'è meno gente e teniamo le finestre quasi sempre chiuse. In realtà, però, ultimamente le cose sembrano di nuovo peggiorate».
In piazza Marconi abita anche L.D.: «Purtroppo il centro da un paio di anni è invivibile per noi residenti. Gli schiamazzi notturni sono all'ordine del giorno, così come la presenza di persone ubriache, sempre di notte». Di fronte a questa situazione L.D. ha più volte chiesto l'intervento delle forze dell'ordine: «Ho chiamato i Carabinieri e non sono venuti. Evidentemente hanno cose più importanti da fare, ma resta il fatto che andare avanti in questo modo è sempre più difficile».
Nella zona del porto le cose non vanno certo meglio. «In estate le manifestazioni sono diminuite, ma al contempo il livello dei decibel è stato molto più assordante», spiega Daniela Frausin, la quale ricorda «le numerose telefonate fatte alle forze dell'ordine, che hanno espresso grande sensibilità senza però risolvere il problema». Problema che persiste tuttora «soprattutto di notte, con rumori provenienti dalla piazza».
La tensione è alta anche in corso Puccini: «C'è chi dal mattino a notte fonda riesce a riempirsi di vino, birra, liquori, sempre serviti da solerti gestori, anche alle persone non si reggono in piedi - afferma A.R. - che poi scaricano il "surplus" nel porticciolo, divertendosi a centrare le barche o sui muri delle case, con l'inseparabile bicchiere ben saldo in mano».
LE REAZIONI Dai banchi dell'opposizione il capogruppo consiliare di Forza Italia, Viviana Carboni, analizza così la vicenda: «Muggia, come ogni altra comunità più o meno grande, ha le sue problematiche legate agli schiamazzi notturni e all'alcolismo. Posso testimoniare in prima persona che di gente ubriaca ce n'è. Proprio sabato scorso stavo camminando con mia figlia alle 8 di sera e due persone alticce sono state praticamente buttare fuori da un locale. Al di là di questo indecoroso episodio - prosegue - credo vi siano due componenti fondamentali con le quali confrontarsi: chi ha deciso di vivere in piazza o nelle zone limitrofe deve avere un alto grado di tolleranza nei confronti degli altri e viceversa, ma soprattutto credo che per arginare questi problemi sia quanto meno necessaria una maggior presenza delle forze dell'ordine sul territorio».
Questa invece la presa di posizione dell'assessore alla Promozione della città di Muggia, Roberta Tarlao. «C'è una circolare del Comune - ricorda - che dal 15 ottobre sino a tutto aprile vieta ai locali di fare rumore al loro esterno: se questa norma non viene seguita, invito la gente a rivolgersi alle forze dell'ordine, l'organo preposto per far rispettare la legge».
La Tarlao aggiunge che «l'aggregazione è un fattore importante per Muggia, e che ci vuole più tolleranza da parte dei residenti anche perché il centro storico non è certo la campagna, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questo può comportare».
Sul problema degli schiamazzi intervengono, con una nota, i Carabinieri della compagnia di Muggia: «Ad ogni segnalazione pervenutaci per schiamazzi notturni - si legge - siamo sempre puntualmente intervenuti, e nonostante le lamentele in estate siano sicuramente maggiori, la situazione generale è stata migliore rispetto agli anni scorsi. Ad ogni modo, ricordiamo che i gestori dei locali devono rispettare gli orari, pena la sanzione».

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