giovedì 14 gennaio 2010

QUELLA PISTA CICLABILE PREDA DELL'INCURIA

Da Il Piccolo del 6 gennaio 2010 - Pagina 22
Rubrica Segnalazioni - Trieste

IL CASO

Quella pista ciclabile preda dell’incuria

Percorro da decenni la vecchia ferrovia, a piedi e in bici, che da Trieste sale fino a Draga S. Elia e poi in Slovenia. Ho salutato con entusiasmo il progetto di trasformarla in una pista ciclabile con la sistemazione del tracciato e con l’illuminazione della galleria più lunga. Ora però siamo alle solite, tutto lasciato senza un minima manutenzione da parte di chi ha in carico il tracciato.
I rovi in alcuni punti hanno invaso per oltre la metà la carreggiata e le lampade della galleria sono guaste (non le ho contate ma penso più della metà) lasciando l’escursionista completamente al buio, le cose peggiorano naturalmente se si procede in bicicletta, altro problema l’allagamento totale del sottopasso (30 cm circa di acqua) causa le piogge continue di questo periodo ma sopratutto della manutenzione inesistente dei relativi scoli di drenaggio e la mancanza di canalette che devino il ruscellamento verso il sottopasso.
A chi spetta la competenza della manutenzione di questo tracciato? Regione o Comune, e cosa si aspetta a sistemare le cose? Lasciamo che vada tutto in «malora» come si usa troppo spesso in Italia.
Un suggerimento infine per la sicurezza degli escursionisti estivi sarebbe opportuno un cartello che indichi gli orari di apertura e chiusura delle luci automatiche della galleria dato che più di una volta ho dovuto accompagnare fuori con la lampada famiglie rimaste nel buio più totale...
Spero (ma non tanto) in un riscontro da parte delle istituzioni.
Andrea Mandich


LA NOTA
Visto che fino ad oggi dalla Provincia nessuno ha risposto al signor Mandich, faremo una interrogazione sul tema condividendo le sue considerazioni e preoccupazioni.

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