Da Il Piccolo del 17 marzo 2010
Si separano le strade di commercianti ed esercenti muggesani: da una parte una ventina di titolari di pubblici esercizi, bar, ristoranti, gelaterie e alberghi, dall'altra negozianti e piccoli artigiani. La scissione è avvenuta dopo la vivace assemblea, svoltasi lunedì sera al centro Millo, fra gli operatori commerciali e l'assessore allo Sviluppo economico, Edmondo Bussani.
Un incontro che, al contrario, doveva servire a trovare strategie comuni per il rilancio economico e turistico della città. In particolare, l'amministrazione comunale aveva elaborato una bozza di statuto per la costituzione del "Centro in via", che in questi giorni sarà sottoposta agli interessati insieme alla proposta per aderire a una nuova associazione sotto l'egida della stessa amministrazione.
Non vi aderiranno, invece, circa venti titolari di esercizi pubblici che fanno capo al ristoratore Paolo Cigui, e che nei prossimi giorni formalizzeranno davanti a un notaio la nascita di Asecot, acronimo che sta per "Associazione esercenti commercianti operatori turistici".
«Nessuna polemica con il Comune - sottolinea lo stesso Cigui - ma solo la consapevolezza da parte nostra di lavorare in un settore molto specifico come quello del turismo, con problematiche particolari, che in questa fase richiedono una risposta immediata, o almeno in tempi più brevi rispetto a quelli previsti dal Comune».
La scelta di intraprendere una strada autonoma non preclude tuttavia future possibilità di convergenza: «Il mio obiettivo - aggiunge Cigui - è di arrivare alla formazione di un tavolo permanente che, a scadenza fissa, faccia il punto della situazione e tratteggi gli obiettivi successivi, nell'ambito di una strategia di ampio respiro».
Al tavolo dovrebbero sedere i rappresentanti di tutte le altre categorie imprenditoriali che operano sul territorio (artigiani, negozianti al dettaglio, commercianti), per la promozione globale del sistema Muggia, anche con il contributo della pubblica amministrazione.
Il ruolo del Comune resta fondamentale per tutto ciò che concerne l'arredo urbano e per una sorta di coordinamento delle iniziative. «Dopo tante parole, e soprattutto di fronte a una crisi che sta mettendo tutti a dura prova - conclude Cigui - ora è il momento di concretizzare, di passare ai fatti».
In programma, tra le altre iniziative, l'avvio di una serie di scambi enogastronomici con la Carinzia, in modo da inserire Muggia e i suoi prodotti nell'ambito di un circuito di più ampio respiro.
Sulla frattura consumatasi tra gli operatori commerciali si registra intanto il commento del consigliere di minoranza, Claudio Grizon: «Siamo al caos totale - rileva il coordinatore del Pdl -. È vero che il settore va sollecitato, ma non può essere il Comune a decidere. Ben vengano le libere iniziative». (g..l.)
Si separano le strade di commercianti ed esercenti muggesani: da una parte una ventina di titolari di pubblici esercizi, bar, ristoranti, gelaterie e alberghi, dall'altra negozianti e piccoli artigiani. La scissione è avvenuta dopo la vivace assemblea, svoltasi lunedì sera al centro Millo, fra gli operatori commerciali e l'assessore allo Sviluppo economico, Edmondo Bussani.
Un incontro che, al contrario, doveva servire a trovare strategie comuni per il rilancio economico e turistico della città. In particolare, l'amministrazione comunale aveva elaborato una bozza di statuto per la costituzione del "Centro in via", che in questi giorni sarà sottoposta agli interessati insieme alla proposta per aderire a una nuova associazione sotto l'egida della stessa amministrazione.
Non vi aderiranno, invece, circa venti titolari di esercizi pubblici che fanno capo al ristoratore Paolo Cigui, e che nei prossimi giorni formalizzeranno davanti a un notaio la nascita di Asecot, acronimo che sta per "Associazione esercenti commercianti operatori turistici".
«Nessuna polemica con il Comune - sottolinea lo stesso Cigui - ma solo la consapevolezza da parte nostra di lavorare in un settore molto specifico come quello del turismo, con problematiche particolari, che in questa fase richiedono una risposta immediata, o almeno in tempi più brevi rispetto a quelli previsti dal Comune».
La scelta di intraprendere una strada autonoma non preclude tuttavia future possibilità di convergenza: «Il mio obiettivo - aggiunge Cigui - è di arrivare alla formazione di un tavolo permanente che, a scadenza fissa, faccia il punto della situazione e tratteggi gli obiettivi successivi, nell'ambito di una strategia di ampio respiro».
Al tavolo dovrebbero sedere i rappresentanti di tutte le altre categorie imprenditoriali che operano sul territorio (artigiani, negozianti al dettaglio, commercianti), per la promozione globale del sistema Muggia, anche con il contributo della pubblica amministrazione.
Il ruolo del Comune resta fondamentale per tutto ciò che concerne l'arredo urbano e per una sorta di coordinamento delle iniziative. «Dopo tante parole, e soprattutto di fronte a una crisi che sta mettendo tutti a dura prova - conclude Cigui - ora è il momento di concretizzare, di passare ai fatti».
In programma, tra le altre iniziative, l'avvio di una serie di scambi enogastronomici con la Carinzia, in modo da inserire Muggia e i suoi prodotti nell'ambito di un circuito di più ampio respiro.
Sulla frattura consumatasi tra gli operatori commerciali si registra intanto il commento del consigliere di minoranza, Claudio Grizon: «Siamo al caos totale - rileva il coordinatore del Pdl -. È vero che il settore va sollecitato, ma non può essere il Comune a decidere. Ben vengano le libere iniziative». (g..l.)
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