lunedì 22 luglio 2013

SPROFONDA L’ASFALTO DI VIA DI NOGHERE

A causa del dilavamento del sottofondo stradale si è aperta una buca da 25 centimetri di diametro

In mezzo alla carreggiata dopo circa 200 metri dall’inizio di via di Noghere, salendo dal negozio Fany, si è aperto un foro nell’asfalto del diametro di circa 25 cm a lato di un tombino della fognatura comunale. 
Sul posto un mezzo della Italspurghi che con apposita segnaletica ha evidenziato l’area obbligando chi sale quel tratto di strada a spostarsi tutto a sinistra e chi scende tutto a destra per poter transitare.
Secondo i vigili urbani l’intervento di riparazione dell’asfalto, o toppa che dir si voglia, sarà effettuato nella giornata di domani (martedì 23 luglio) con un provvedimento d’urgenza. Per il tecnico Italspurghi si tratta di un cedimento del fondo stradale causato dal dilavamento della terra o ghiaia che sono stati posti attorno al pozzetto della rete fognaria
I vigili urbani mi hanno assicurato che il bus di Trieste Trasporti dovrebbero poter passare nonostante il foro stradale sottostante sia ben più ampio di quanto appare e delle misure dei bus. 
Questo cedimento stradale ci fa porre l’attenzione ancora una volta sulle pessime condizioni dell’asfalto su via di Zaule e via di Noghere che, visto il piano delle opere del Comune di Muggia e il bilancio per il triennio 2013-2015, non hanno alcuna speranza di finanziamento.
Lo scorso autunno dopo l’ennesimo incidente su via di Zaule la giunta si era affrettata a fare un piano di asfaltature ed una richiesta di finanziamento per 200 mila euro alla Regione. Vedremo se con la Serracchiani e l’allineamento dei pianeti le cose cambieranno, per ora nel bilancio non c’è una lira, anzi un euro! 
Purtroppo gli inutili interventi finanziari previsti per trasferire la biblioteca e quelli a rischio per la costa bloccano ogni possibilità di intervento nell’ambito del patto di stabilità per opere urgenti come le asfaltature. A questo punto l’amministrazione farebbe bene nel rivedere le priorità e lasciar perdere quella biblioteca che fino ad oggi è stata solo elemento di divisione nella comunità.

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